"Ortone e il Mondo dei Chi", di Jimmy Hayward e Steve Martino

Nell’istante in cui scopre (indi crea) il Mondo, Dio/Ortone viene preso naturalmente per pazzo, dagli altri animali della giungla. Eppure è solo un elefante digitale che parla con l’universo nascosto in un fiore digitale. Un ingombrante disadattato inequivocabilmente romantico e crepuscolare, con la voce della star dei cinepanettoni: Christian De Sica è Dio.

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Dio è Christian De Sica. Per molti versi, Horton hears a Who! è riconducibile al dittico Una settimana e Un’impresa da Dio. Nei due film del discontinuo ma spesso interessante Tom Shadyac, di volta in volta Jim Carrey e Steve Carell erano alle prese con l’Entità Superiore di un Creatore del Mondo che li metteva alla prova, dimostrando allo stesso tempo di esistere. Proprio i due attori (insieme agli ‘apatow-iani’ Jonah Hill e Seth Rogen) prestano le loro voci ai due personaggi protagonisti di questo cartoon in computer grafica: l’elefante Ortone, e il Sindachì di Chinonso, l’universo raccolto in un granello posatosi su di un fiore che l’animale custodisce gelosamente. Nella versione italiana, l’elefante si porta invece addosso la verve micidiale e la romanità incontrollata dell’ineffabile Christian De Sica: il Sindachì comunica con Ortone che gli parla dall’alto, e che può decidere in tutto e per tutto le sorti delle esistenze di tutti gli abitanti di Chinonso – da qui: Christian De Sica è Dio. Proprio nell’istante in cui scopre (indi crea) il Mondo, Dio/Ortone viene preso naturalmente per pazzo, dagli altri animali della giungla. Eppure è solo un elefante digitale che parla con un fiore digitale: Hayward e Martino, tecnici responsabili di grossi campioni del genere come Toy Story, Nemo, e Robots, raccontano la storia di questo ingombrante disadattato inequivocabilmente romantico e crepuscolare, abbondando in stupore riversato nella purezza cristallina delle sofisticatissime creazioni al computer, fasciate dalla sontuosità degli usuali ariosi movimenti di macchina dell’animazione digitale, e con discrete trovate comiche spesso divertenti. Sorprende anche l’attenzione per la differenziazione cromatica e scenografica di ogni segmento del film: l’inizio dai toni fantasy/pastello, la parte centrale con l’avvoltoio buia e scurissima, la mattina innevata immersa nel bianco, l’evocativa parte finale rosa con le miriadi di fiori portati via dal vento, che colorano il cielo. Qui, le continue strizzate d’occhio all’immaginario dell’animazione orientale (i due frammenti a cartoni animati ‘classici’ che si fanno amabilmente beffe degli stilemi dell’anime) si trasformano in un chiaro modello meritevole di un bellissimo omaggio conclusivo.

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Titolo originale: Horton Hears a Who!

Regia: Jimmy Hayward, Steve Martino

Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 88’

Origine: USA, 2008

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