Il 2 novembre del 1975 Pier Paolo Pasolini veniva assassinato. Oggi, tutto il Paese ricorda quello che fu – regista, scrittore, poeta, intellettuale – uno sguardo straordinariamente lucido sulla società e insieme una personalità per certi versi all'avanguardia rispetto al suo tempo. Roma celebra Pasolini intitolandogli un parco nel cuore del Prenestino, la periferia protagonista dei libri e dei film; il 31 ottobre al Teatro Argentina due incontri (alle 17.00 "Pasolini Corsaro", alle 21.00 "Pasolini. Un mistero italiano", coordinato da Carlo Lucarelli) per riflettere sull'impegno civile e sulle indagini – compiute e non – intorno alla sua morte; il 1° novembre, sempre all'Argentina, alle 17.00 "Pasolini: le testimonianze", simposio a cui parteciperanno Dacia Maraini, Enzo Siciliano, Walter Siti e Bernard Henry Lévy. Al Politecnico Fandango, il 1° novembre, si celebra il regista con "Omaggio a Pasolini: una disperata vitalità" che prevede diverse proiezioni, tra cui Provini per un massacro di Guido Chiesa, La rabbia di Davide Ferrario e Comizi d'amore di Bruno Bigoni. L'omaggio di Mario Sesti si chiama invece La voce di Pasolini ed è un documentario (proiettato in anteprima all'Auditorium della capitale) realizzato a quattro mani con Matteo Cerami, che sarà presentato nei diversi festival italiani: un'operazione inedita in cui a parlare non sono solo le immagini, ma le parole e la lingua di Pasolini.

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