Torna dal 28 settembre al 1° ottobre a Milano, al Piccolo Teatro Strehler e al Piccolo Teatro Studio Melato, il MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer, per la sua 37esima edizione: 46 titoli, tra cui Conann di Bertrand Mandico e, fuori concorso, Rotting in the Sun di Sebastián Silva, 32 anteprime italiane. Ad aprire il festival, Mutt dell’esordiente Vuk Lungulov-Klotz, in chiusura invece Four Little Adults della regista finlandese Selma Vilhunen.

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Sotto la nuova direzione artistica di Paolo Armelli, Pierpaolo Astolfi e Priscilla Robledo, ai tre concorsi internazionali – Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi -, quest’anno si aggiunge il Concorso Queer Music Video, con l’obiettivo di intercettare e promuovere nuovi talenti queer e di presentare nuove modalità di raccontare le identità LGTBQ+ attraverso altri media. Il Concorso Lungometraggi comprende in tutto tredici film, tra cui Silver Haze di Sacha Polak, Opponent di Milad Alami, Polarized di Shamim Sarif, il giapponese Old Narcissus di Tsuyoshi Shôji, il thriller femminista Green Night di Han Shuai, The Chambermaid di Mariana Čengel-Solčanská, All the Colours of the World Are Between Black and White del nigeriano Babatunde Apalowo e Before I Change My Mind, esordio al lungometraggio di Trevor Anderson.

Sette, invece, le opere del Concorso documentari. Tra queste, Queendom di Agniia Galdanova, Mother Saigon di Khoa Lê, Playland di Georden West e Seven Winters in Teheran della tedesca Steffi Niederzoll. La sezione del Concorso cortometraggi presenta invece 26 titoli, suddivisi in quattro filoni tematici: (In)quieti luoghi, sei film brevi che attraversano luoghi da esplorare; Lunghezze d’onda, sette storie che hanno come filo conduttore la ricerca di sé; Dietro l’angolo, quattro corti che indagano nuove situazioni da sperimentare; in ultimo, Oltre il confine, otto racconti di esplorazioni personali al di là dei luoghi comuni.

Tra gli eventi collaterali, l’installazione artistica OSO di Dogyorke (Yuri S. D’Ostuni) e Sara Leghissa e sette panel, raccolti sotto il titolo Queering the Question – Perché le domande sono più importanti delle risposte, che offrono nuovi spunti di riflessione sulle diverse tematiche LGBTQ+.

Qui il programma completo.

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