DVD – "Unagi – L'anguilla", di Shōhei Imamura

unagiVincitore nel 1997 della Palma d’oro a Cannes, il film di Imamura è un  pedinamento condotto da lontano che, nella sua apparente distanza dai corpi e dai sussulti che scuotono la carne, riesce a sfiorare con intima e appassionata partecipazione il pulsare della vita. Da Raro Video un dvd di grande valore

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unagiTitolo originale: Unagi

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Anno: 1997

Durata: 134’

Distribuzione: Minerva – Raro Video

Genere: drammatico

Cast: Kôji Yakusho, Misa Shimizu, Fujio Tsuneta, Mitsuko Baisho, Akira Emoto, Sho Aikawa, Ken Kobayashi, Sabu Kawara

Regia: Shōhei Imamura

Formato DVD/Video: 1.77:1

Audio: giapponese Dolby Digital 2.0

Sottotitoli: italiano

Extra: videocosa di Enrico Ghezzi; trailer originale; crediti

 

 

IL FILM

E’ l’essere umano, il suo incerto trascinarsi lungo l’esistenza che affascina Imamura e scalda il suo sguardo. E Unagi – L’anguilla, vincitore nel 1997 della Palma d’oro a Cannes, diventa un  pedinamento condotto da lontano che, nella sua apparente distanza dai corpi e dai sussulti che scuotono la carne, riesce a sfiorare con intima e appassionata partecipazione il pulsare della vita e che, attraverso la discontinuità imprendibile della sua forma (fatta improvvise fratture, di deviazioni impreviste e poi abbandonate, di accelerazioni e di sospensioni dove, oltre l’apparente immobilità, unagitrasuda lo spaesato brulicare dell’esistenza e la paura che disorienta lo sguardo) lascia respirare, nella loro intermittenza impossibile da controllare, le emozioni che bruciano sotto la pelle e lacerano l’anima. Imamura s’immerge nella materia umana, lascia intravedere le piaghe che si aprono nella carne del suo protagonista, Takuro Yamashita (Kôji Yakusho), e che continuano a sanguinare imprigionandolo nella sua paura. Schiacciato, ossessionato dalle sue frustrazioni, dalla sua inadeguatezza – che lo insegue togliendogli il respiro e che improvvisamente, quando Yamashita sorprende la moglie con un altro uomo, diventa forza incontenibile e brutale, esplodendo oltre la lama che strazia il corpo della donna e, attraverso il suo sangue, oltre lo schermo, che non può contenere l’intensità intraducibile del dolore e dell’incertezza che ha accecato il protagonista di Unagi – L’anguilla – Yamashita, come l’anguilla che porta con sé e che rimane adagiata nella solitudine della sua vasca contemplando il mondo da dietro un vetro, tenta di allontanarsi dalla vita e dal suo passato per ritrovare riposo nella distanza da ogni passione e, unagiin un’immobilità alla quale non riesce appartenere, si siede appartato sulla soglia di un altrove, in un paesaggio ai margini della vita, popolato da anime perse, che in un balletto incerto e grottesco cercano di sfiorarsi per ritrovare l’illusione di un contatto. Il rifiuto di Yamashita, il suo terrorizzato dolore, che Imamura accarezza appena e da lontano, lasciandolo vibrare in tutta la sua intensità nell’impercettibile dilatazione dell’attesa, la sua esclusione volontaria dal mondo e il suo precipitare inerte verso il vuoto, nel quale cerca di lavare il suo tormento, lasciandosi cullare dalla speranza di scomparire nel tempo, è il cammino di un uomo compromesso, che ha lasciato esplodere la sua paura e la sua debolezza e che è rimasto imprigionato, ma non pentito, nell’orrore del suo gesto, nell’orrore di non potersi sottrarre ai suoi istinti e alle sue passioni. Yamashita non vaga alla ricerca della redenzione, ma di un interstizio nel quale perdersi e dove poter dimenticare la sua carne. Ma la liberazione alla quale Yamashita aspira non può esser raggiunta tramite il distacco, tramite l’annullamento di ogni pulsione e il flusso vitale al unagiquale si è volontariamente sottratto, rifiutando il tortuoso scorrere dell’esistenza e con essa il fondo nascosto, ambiguo e torbido sul quale avanzano gli esseri umani, si riappropria della sua pelle e, grazie alla presenza rigeneratrice di Keiko (Misa Shimizu), la donna che il protagonista di Unagi – L’anguilla ha salvato dal suicidio e che lo assiste nel suo negozio di barbiere, il suo corpo viene di nuovo attraversato dal calore, dalla speranza e seppur timidamente, in uno spaesato turbamento che ancora attraversa la sua carne e rende così difficile ogni suo movimento, Yamashita libera la sua anguilla, guarda finalmente attraverso le sue paure e, tornando ad immergersi nel mondo, afferra la mano che Keiko gli porge e attraverso la quale, partecipando all’atto creativo, atto capace di infondere respiro all’esistenza, viene risvegliato al desiderio, alla speranza, alla vita.

 

 

 

enrico ghezziIL DVD

La Raro Video edita un dvd di grande valore e, grazie al suo impagabile impegno, rende disponibile per la prima volta sul mercato italiano lo splendido film di Imamura. Unagi – L’anguilla si aggiunge ai titoli della collana Eccentriche Visioni e tra le due versioni esistenti della pellicola, entrambe ufficiali, l’edizione curata dalla Raro Video presenta il primo montaggio del film, più lungo di circa 17 minuti rispetto alla versione proiettata al Festival di Cannes. Buono il riversamento in video, i colori sono corposi e ricchi, i neri discretamente profondi, la sola pecca è una leggera granulosità che tende a sporcare la definizione dell’immagine. L’unica traccia audio disponibile, nell’originale giapponese Dolby Digital 2.0 con sottotitoli in italiano, è perfetta, il suono è sempre nitido e potente. I contenuti speciali sono composti dal trailer originale del film e da un intervento di Enrico Ghezzi che, nella sua Videocosa, riflette sul cinema di Imamura e sul suo stile, fatto di rotture e oscillazioni, analizza Unagi – L’anguilla, soffermandosi sulla potente scena nella quale il protagonista del film uccide a coltellate la moglie.

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