Neve, di Stefano Incerti

locandina neveDopo il successo di Gorbaciof, il regista napoletano torna all'essenza di un fare cinema libero dalle regole dei generi. Il risultato finale è un ibrido che sfocia nel noir, silenzioso, dove il freddo attutisce i rumori, coprendo i dialoghi. E in questa atmosfera oppressiva, la neve esaspera la tensione crescente, altera i rapporti umani

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Neve

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Neve è la storia di un incontro, casuale, tra due solitudini i cui destini altrimenti difficilmente si sarebbero sfiorati. Due persone che scoprono se stesse cercando altro, o scappando da qualcosa. Donato (Roberto De Francesco) è un uomo che sembra cercare affannosamente qualcosa, che attraversa a bordo di una station wagon verde le strade innevate di una provincia italiana. Ha un paio di sci montati sul tettuccio, ma non è in vacanza. Norah (Esther Elisha), è una ragazza dalla pelle scura, bella e vistosa, insultata e scaraventata giù da un auto di lusso a pochi metri da quella di Donato. Entrambi sanno che non si sarebbero mai incontrati, ma sanno anche che faranno un pezzo di strada assieme. In un rapporto di convenienza che col passare del tempo si scalda in antitesi col panorama che li ospita. Un testo imbiancato, pieno di neve, ma non salubre, non vacanziero: due esseri umani con le spalle al muro, due storie apparentemente insignificanti, difficili da amare, che però hanno in sé la verità.

Il settimo lungometraggio di
Stefano Incerti, qui nelle vesti anche di co-produttore, è un piccolo film a livello di budget, lontano dalle logiche commerciali e di richiamo. Dopo il successo politico di Gorbaciof, il regista napoletano torna all'essenza di un fare cinema libero dalle regole dei generi, dai dialoghi che riempiono i vuoti, dall'amore che si vuole far nascere fra un uomo e una donna che trascorrono del tempo insieme. Il risultato finale è un ibrido che sfocia nel noir, silenzioso, dove il freddo attutisce i rumori, coprendo i dialoghi. E in questa atmosfera oppressiva, la neve esaspera la tensione crescente, altera i rapporti umani, come se l'ambiente si modificasse con lo stato d'animo di Donato e Norah.

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Neve, di Stefano Incerti


Ora, tutto ciò non è né maistream né tipicamente italiano, forse piuttosto vicino a uno
stile registico vagamente scandinavo, sempre rigoroso, asciutto come le parole dette, sobrio come certi interni rappresentati. Ma non per questo la lentezza iniziale deve cullare dolcemente lo spettatore fino alla fine, dandogli la sensazione di trovarsi nello stesso abitacolo che isola dal freddo i due protagonisti. Non per questo il freddo deve divenire patina anche tra schermo e realtà, meta inospitale come una qualsiasi provincia riflessa da un finestrino. Incerti disegna un road movie privo di luoghi, privo di vita, privo di risposte. E anche se il mistero è dentro i personaggi e la tensione è quasi tutta contenuta nell'incognita di un rapporto a due, manca completamente quel calore che deve in parte nascere tra pubblico e storia, tra uomo e mondo. Quelle sovrastrutture spesso zavorra, ma qui fondamentali per non rendere (ahimè) il tutto agghiacciante.

 


Regia: Stefano Incerti

Interpreti: Roberto De Francesco, Esther Elisha, Massimilliano Gallo, Antonella Attili

Distribuzione: Microcinema

Durata: 90'

Origine: Italia, 2013

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