Angel Face, di Vanessa Filho

Un cinema fintamente arrabbiato, che più urla, più diventa fico. Con Marion Cotillard troppo sopra la scena tanto che rischia di rubarla.

--------------------------------------------------------------
INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA SCENEGGIATURA, CORSO ONLINE DAL 28 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Il colpo di fulmine per Vanessa Filho c’è stato a 13 anni quando ha visto Film Blu di Kieslowski. Era stata attratta dalla complessità della protagonista interpretata da Juliette Binoche e dalla musica di Zbigniew Preisner. E da quel momento ha deciso di voler diventare regista. Forse dalla trilogia di Kieslowski c’è l’ambizione di un cinema dove il dettaglio diventa quasi il segno per disegnare degli atti emozionali. E Angel Face appare carico di un’ambizione smisurata, di una cineasta che mentre filma sembra riguardare narcisisticamente quello che sta facendo. Con la macchina da presa addosso ai personaggi, giochetti di ralenti.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Al centro del film un rapporto madre-figlia. La donna, dopo una serata passata in un locale, se ne va lasciando la figlia sola a se stessa. Ed è forse l’inquieto nomadismo di Elli a caratterizzare un respiro inquieto e disperato. Sul suo volto perso, arrabbiato, spaventato.

Dove va sottolineata l’ottima prova della bambina Ayline Aksoi-Etaix. Ma i pochissimi pregi del film finiscono qui. A iniziare da Marion Cotillard che tende a rubare la scena, che amplifica tutti i sentimenti di amore e perdizioni, tutti amplificati da una scrittura appariscente. E poi nella figura di Elli, completamente lasciata a se stessa, che non va più a scuola, sorgono anche delle evidente incongruenze. Non siamo fissati con la sceneggiatura perfetta ma ci si chiede comunque come faccia la bambina a sopravvivere. Proprio perchè appare confusionario il lavoro sul tempo. Quello dell’attesa, della speranza, della rinuncia.

Tutto su (sua) madre. Elli che vaga. Gli sguardi addosso. Gli scatti di rabbia. Tutti i segni di un cinema fintamente arrabbiato, che più urla, più diventa fico. Che manda all’aria una storia e un personaggio potenzialmente esplosivi, quello dell’ex-tuffatore che soffre di cuore e che vive in una roulotte continuamente cercato dalla bambina. In cerca di protezione. I gesti, gli schiaffi, l’amore, gli sguardi. Nel campionario di Angel Face non sembra mancare nulla. Soltanto che il risultato è respingente.

 

Titolo originale: Guele d’ange

Regia: Vanessa Filho

Interpreti: Marion Cotillard, Alban Lenoir, Amélie Daure, Ayline Aksoy-Etaix, Stéphane Rideau

Distribuzione: Sun Film Group

Durata: 120′

Origine: Francia 2018

 

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array