"Benvenuto Mr. President", di Pjer Zalica
Racconto corale dal classico timbro tragicomico, questa pellicola premiata a Locarno dal Pardo d'Argento svela attraverso la storia di un villaggio bosniaco le insidie di una presunta pace
Presentato all'ultimo Festival di Locarno, ma distribuito proprio adesso che il suo titolo ha una pittoresca coincidenza storica, Benvenuto Mr. President rincorre un po' in ritardo la scia del "cinema balcanico" -categoria di genere e non geografica- già visto ma soprattutto rivisto. In un paesino immerso nel verde, poche anime condividono l'arduo compito di riprendere a vivere. E' il 1998, e a parlare di "dopo-guerra" si rischia ancora di finire su una mina. La vera esplosione però si annuncia quando il presidente Clinton rende noto il suo prossimo arrivo. Il villaggio deve accelerare la sua guarigione: rimarginare le troppe ferite sarà impossibile, cancellare gli odi alquanto arduo. Tanto vale passare su tutto una mano di vernice. Anche se c'è chi, in questo avvento, ci crede sinceramente.
Racconto corale dal classico timbro tragicomico, questa pellicola premiata in Svizzera dal Pardo d'Argento è il primo esperimento di lungometraggio in fiction di Pjer Zalica, attivo come documentarista e autore di corti, testimone del conflitto serbo-bosniaco per molti anni e presente durante l'assedio a Sarajevo all'interno del gruppo Saga. L'assunto di base è mettere a nudo le insidie della presunta pace, da parte di chi ha conosciuto bene la guerra. Ma il risultato è piuttosto scarno, almeno nel lungo svolgimento di "saga da microcosmo" che si distende tra l'inizio, suggestivo nelle note balcanizzate di "Guarda che luna" e nel colloquio notturno di un padre col fantasma del figlio morto in campo, e la fine, unico momento in grado di coinvolgere sia nel ritmo che nelle note umane. Peccato che nell'insieme si tenda a rimanere freddi di fronte a questo campionario di bizzarrie locali e "simpatiche canaglie" che sembrano un riflesso pallido delle figure di Kusturica, così come dinanzi a un dolore legittimo, del tutto degno di rispetto, ma tradotto senza troppo vigore nella pellicola.
Titolo originale: Gori vatra
Regia: Pjer Zalica
Sceneggiatura: Pjer Zalica, Ahmed Imamovic
Fotografia: Mirsad Herovic
Montaggio: Almir Kenovic
Musiche: Sasa Lolic
Scenografie: Kemal Hrustanovic
Costumi: Amela Vilic
Interpreti: Enis Beslagic (Faruk), Bogdan Diklic (Zaim), Sasa Petrovic (Husniia), Izudin Bajrovic (Mugdim), Jasna Zalica (Hitka), Senad Basic (Velija), Hubert Kramar (supervisore), Gordana Boban (interprete), Aleskander Seksan (Pic)
Produzione:Ademir Kenovic per Refresh Production, Novotny & Novotny, RTV Fderacje Bih, Istambul Film Service, Cine Sud Promotion
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 105'
Origine: Bosnia/Austria/Turchia/Francia 2003