Born Romantic, di David Kane
La commedia romantica è tornata. E con lei sono tornati i buoni sentimenti, quelle emozioni e sensazioni che il cinema di tanto in tanto rispolvera dal suo enorme contenitore di storie e di sogni. Storie di uomini e di donne che vivono e lavorano in una grande metropoli (Londra), ma che sono terribilmente insoddisfatti, tanto da dover scoprire o (ri)scoprire quello "strano sentimento". Born Romantic si costruisce attorno a sei personaggi in cerca d'amore che si rincorrono e si inseguono (a volte perseguitandosi) per le strade della città e confluiscono in un locale di musica salsa che diventa il centro focale del film. Il luogo dove i sogni diventano realtà e dove l'atmosfera sensuale creata dalla musica e dai corpi in movimento suggella il desiderio tra le coppie, in cui ognuno di loro ha sacrificato qualcosa in nome di una relazione sentimentale.
Poi c'e' Jimmy (Adrian Lester), un tassista, che tra i personaggi che entrano e escono di scena (e dal suo taxi) che diventa allo stesso tempo interlocutore, punto di riferimento e di collegamento tra inseguimenti notturni, delusioni, stati di euforia e di depressione. Chiuso nel suo taxi, microcosmo impermeabile e rarefatto, dapprima spettatore e consulente delle pene altrui, si lascia contagiare e si abbandona alla sensualità e alla vita, dimenticando una storia d'amore tristemente finita.
Born Romantic è un inno alla vita, all'amore. E' una fresca ventata primaverile che sappiamo non durerà a lungo, ma che ci trascina tra reminiscenze e considerazioni sul mondo, e riflettiamo sulla nostra condizione umana dove i ricordi sono solo ricordi e la vita dipende da noi e dalle scelte che facciamo. Forse tutto questo non è che un sogno, una bella illusione, ma che importa, in fondo non ci dà fastidio. Così come il film di Kane, gradevole contemplazione sentimentale, con qualche luogo comune di troppo, ma che non impedisce di ammiccare qualche sorriso e riflettere sulla nostra innocenza perduta.