A sorpresa, quello che doveva essere il week-end più soporifero della stagione ha regalato invece il bell’exploit de Le cronache di Narnia: il Principe Caspian, secondo episodio della serie fantasy scritta da Clive Staples Lewis. L’aria di Ferragosto, di solito più che nociva ai cinema italiani, non ha impedito a Narnia di superare largamente i due milioni di euro, forse spingendo sulla grande aspettativa del pubblico più giovane, che ha riportato molti spettatori in sala, strappandoli per qualche ora dalla spiaggia e invertendo la tendenza che aveva visto il titolo arrancare negli Stati Uniti. Anzi, avvicinando l’andamento del film di Andrew Adamson a quello di un altro fantasy come La bussola d’oro – dall’esito disastroso in patria, e con un bottino discreto da noi – sembra che sugli schermi della penisola il genere abbia ancora qualche cartuccia a disposizione. Il cavaliere oscuro, per un mese assoluto protagonista di una classifica che ha fisiologicamente puntato al ribasso, si è trovato costretto ad abdicare, ritoccando un incasso complessivo ormai vicino agli otto milioni di euro, e ancora lontano dall’ingresso nella Top Ten stagionale, dove la soglia di ingresso resta ferma ai dieci milioni. Destino amaro per il film di Christopher Nolan, condizionato da una distribuzione sciagurata, che in patria ha invece superato Guerre stellari ed è diventato il secondo miglior successo di tutti i tempi. Solo Narnia è riuscito però a romprere un mercato che fino ad una settimana fa era legato a doppio filo a Batman: altre new entries come Io vi troverò e Lui, lei e Babydog non sono riuscite a riscattare la sorte segnata del fondo di magazzino, e non hanno nemmeno superato il mezzo milione di euro. Destino assai peggiore è toccato a Richard Gere, che con il suo Identikit di un delitto si è ritrovato con poche migliaia di euro in mano, sinonimo dell'inequivocabile declino del suo appeal, già messo in dubbio da The Haunting Party.
In concomitanza dei grandi rientri dalle vacanze, la stagione sembra essere sul punto di ricominciare, e Kung Fu Panda è già in attesa.

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