La scarsa longevità degli horror è una delle più durature verità del mercato americano. The Devil Inside non si è limitato a confermarla: il film di William Brent Bell si era presentato con uno dei migliori debutti della storia del mese di gennaio e nel suo secondo week-end ha fatto registrare il ventunesimo peggiore drop-out della storia di Hollywood. Il mockumentary demoniaco è precipitato in sesta posizione e ha perso il settantasei per cento delle sue entrate. Eppure, la Paramount può festeggiare il primo successo del 2012: l’incasso interno è vicino ai cinquanta milioni e le spese sono state contenute entro il milione… L’anno si è aperto con un altro affare: la vetta della classifica è stata occupata da Contraband che ha esordito con venticinque milioni e ha subito recuperato il budget. Il thriller con Mark Wahlberg è uno dei migliori risultati della carriera dell’attore e ha imposto il nome di un regista come Baltasar Kromakur, che finora era noto solo nella natia Islanda… Contraband ha battutto la riedizione 3D di Beauty and the Beast, che non ha saputo ripetere i fasti dell’operazione che era stata compiuta con The Lion King. La Disney ha dimezzato le entrate ma ha scoperto che la versione stereoscopica del suo repertorio di classici può sempre trovare un pubblico a costo zero. Ovviamente, la curiosità si concentra su quello che sapranno fare le nuove release di Titanic e della saga di Star Wars… Nell’attesa, la stella di Tom Cruise ha continuato a brillare: Ghost Protcol ha conservato il suo posto sul podio per la quinta volta consecutiva ed è ormai sta per abbattere il muro dei duecento milioni di dollari. Le nuove avventure di Ethan Hunt hanno superato la cifra del primo capitolo e potrebbero raggiungere quelle del secondo, che apparivano irraggiungibili. Il divo si è rilanciato definitivamente dopo una serie di scivoloni che ne avevano compromesso la storica affidabilità. La notte dei Golden Globes potrebbe compromettere la vittoria di War Horse su The Adventures of Tintin: il derby interno di Steven Spielberg vedeva il dramma bellico avvantaggiato, ma il premio per la migliore animazione potrebbe dare una seconda possibilità a l’adattamento del fumetto di Hergè. E’ quello che spera anche Martin Scorsese: i plausi della critica e dell’ambiente per il suo Hugo non hanno ancora scosso il pubblico è il suo kolossal langue in diciassettesima posizione, con una carriera commerciale che non ha dato soddisfazioni. Le candidature imminenti per l’Oscar potrebbero dare una nuova giovinezza a molti titoli: in questo caso, The Iron Lady appare il film più accreditato a sfidare i cinquanta milioni di The Descendants di Alexander Payne, che finora ha dominato il mercato della distribuzione limitata…

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