CANNES 60 – "Il cinema a Gus… ". Incontro con Gus Van Sant

In Concorso con "Paranoid Park", Gus Van Sant, arriva in conferenza con i suoi giovani attori al seguito e il grande direttore della fotografia Chris Doyle. Tra di loro c'e' anche Gabe Nevins, che interpreta Alex, "skateboarder" di sedici anni , accidentalmente invischiato in un atroce incidente mortale

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In Concorso con Paranoid Park (tratto dall'omonimo romanzo di Blake Nelson), Gus Van Sant, arriva in conferenza con i suoi giovani attori al seguito e il grande direttore della fotografia Chris Doyle. Tra di loro c'e' anche Gabe Nevins, che interpreta Alex, "skateboarder" di sedici anni , accidentalmente  invischiato in un atroce incidente mortale, nella citta' di Portland, presso il parco che da il titolo al film. Naturalmente Alex decide di non parlare o di non ricordare… 

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Perche' ha scelto di trasporre il romanzo di Blake Nelson?

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Perche' la storia del romanzo si svolge a Portland, citta' che da sempre amo. Il fatto poi che si parlasse di un mondo particolare come quello dei "skateboarder", mi ha reso la scelta ancora piu' facile.


 


Ha portato delle modifiche sostanziali alla recitazione o alla sua struttura?


Ho molto lavorato con la struttura della storia. Ci sono poche parti del libro e strutturalmente tutto e' stato molto manipolato.


 


Perche' ha scelto di girare alternativamente in super 8 e in 35 mm?


Perche' il supporto piu' giusto secondo me per il mondo raccontato nel film e' il super 8 ed anche il video. E' piu' difficile tenere una macchina piu' grande e cercare di seguire i ragazzi sulla pista. In piu' il 35 mm e' troppo caro per questo genere di cose. Resto pero' sempre dell'idea che il 35 mm sia ancora il miglior supporto possibile.

I suoi ultimi tre film (Gerry, Elephant, Last Days) si basavano molto sul montaggio piu' lineare, stabile. Affidarsi a Chris Doyle non contrasta le ultime scelte stilistiche di entrambi?


E' vero, Chris e' conosciuto per il suo stile molto libero. Sono veramente felice di lavorare con Chris in un territorio instabile, un territorio "grandangolo", soprattutto dopo aver visto come ha lavorato negli ultimi film di Wong Kar-wai, in particolare in Fallen Angels. Ma ho amato alla follia anche il lavoro che ha realizzato per Shyamalan in Lady in the Water. Chris e' assolutamente imprevedibile.


 


C'e' sicuramente un lavoro importante sul suono. Le riprese in super 8, poi, erano piu' lunghe all'origine?


No, credo che le sequenze in super 8 siano praticamente restate uguali. Il suono e' legato soprattutto ai paesaggi sonori. Il lavoro che abbiamo fatto e' piuttosto semplice, difficile e' stato combinare le immagini con le musiche complicate di Ethan Rose. E' come mettere un disco per tutto il film.


 

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