#Cannes2016 – Woody Allen: “Il mio metodo non cambia”.

Il regista newyorkese apre per la terza volta la competizione di Cannes. Con lui alla presentazione anche Jesse Eisenberg, Kristen Stewart, Blake Lively e Vittorio Storaro

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80 anni e non sentirli. E si trova a Cannes per la 14° volta, la terza apertura dopo Hollywood Ending e Midnight in Paris. Woody Allen, accompagnato dai protagonisti Jesse Eisenberg, Kristen Stewart, Blake Lively e dal direttore della fotografia Vittorio Storaro, apre la 69° edizione del Festival di Cannes con Café Society.

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Sul fatto di non essere in competizione, sottolinea subito: “Il cinema è arte, non sport, non esiste il miglior film”. Poi parla del rapporto con Vittorio Storaro, con cui ha collaborato per la prima volta: “Per me è stata una gran bella esperienza lavorare con un direttore della fotografia emblematico come Vittorio Storaro. È un genio, uno dei più grandi di tutti i tempi. Non avevo mai lavorato con lui prima di questo film. Ma stavolta era disponibile”. E lo stesso Storaro ricambia i complimenti: “Abbiamo lavorato molto sul rapporto luce/colore. E da Woody, ho imparato molto”.

Café Society è stato girato in digitale: “Per me però è la stessa cosa di fare un film in pellicola. Il mio metodo di lavorazione non cambia”.

Il film affronta il tema della celebrità: “Sono conosciuto da molti anni. Le persone famose si lamentano spesso della presenza dei paparazzi, della mancanza di una vita privata. Ma alla fine i vantaggi sono molto di più degli inconvenienti”. Infine il rapporto cinema/letteratura: “Questo film può essere considerato come un romanzo. Con la voce off. Ma non mi sembra che il protagonista, interpretato da Jesse Eisenberg, parli come me. E sono stato anche contento che gli attori non abbiano seguito i dialoghi alla lettera”. Anche Jesse Eisenberg lo conferma: “Non c’è stata nessuna pressione da parte di Woody Allen”.

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