CATTIVE LETTURE – "Mercoledì delle Ceneri", di Ethan Hawke

Ethan Hawke alla seconda prova scritta, dopo "The hottest state". Un romanzo scritto di tre quarti: come il suo sguardo. Hawke deve essere presuntuoso, molto presuntuoso, per parlare di sesso in prima persona femminile…

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Ethan Hawke, attore di cinema, attore di teatro: regista di cinema (Chelsea Walls, 2001) e direttore artistico di una compagnia teatrale. Musicista. Sguardo di tre quarti. Divo belloccio e sfuggente. Ethan Hawke, eterno apprendista. Ethan Hawke, scrittore.

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Due romanzi nel curriculum: "The hottest state", del 1996, massacrato negli USA da più voci critiche (ma adorato dai fans) e liquidato come tentativo velleitario (in Italia edito da Sonzogno col titolo "Amore giovane" ed, in precedenza, come "Stato di eccitazione"); e questo "Ash wednesday", giorno dedicato alla contrizione, un mercoledì dalle cui ceneri rinasce James Heartsock, il protagonista, alter ego mica tanto implicito dell'autore: un giovanotto del terzo millennio, dalla testa incasinata, che si è arruolato nell'Esercito degli Stati Uniti per una vaga idea di virilità; che deve al rapporto col padre tutti i fantasmi che gli si agitano nella mente; che non riesce a mettere in ordine i suoi pensieri per l'altro sesso. Finché non rompe la storia con Christy: una ragazza che, come lui, non ha le idee molto chiare. Ma – non si sa perché – le idee poco chiare delle ragazze sono sempre più chiare di quelle dei loro compagni. Specialmente quando aspettano un bambino.

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"Mercoledì delle ceneri" è un romanzo che raccoglie i pensieri di James e Christy quasi come un diario: spezzoni di vita quotidiana, riflessioni minimaliste lucide e taglienti quanto semplici ed universali. Una chiacchierata tra amici sull'amore, la famiglia, il lavoro. Sincera, sembra. Non serve essere patiti del gossip per vedere affiorare in trasparenza le vicende personali dell'autore, dall'infanzia itinerante vissuta accanto ad una madre giovanissima, molto presto separata dal padre, fino alla sua storia d'amore hollywoodiana con la disorientante Uma Thurman: la passione, i figli, poi la separazione.


Nel romanzo, i capitoli sono scritti sempre in prima persona, alternativamente: sia che parli Jimmy, sia che parli Christy. Quasi lo "stream of consciousness" di una personalità complessa, multiforme, presuntuosa quanto basta per parlare in prima persona femminile, (presuntuosa quanto serve per parlare di sesso, in prima persona femminile) e per fare – a volte contemporaneamente – l'attore di cinema, di teatro, il regista, il direttore artistico di un ensemble teatrale di New York, il divo, il padre premuroso, lo scrittore.


Presuntuoso e pieno di understatement, Hawke. "Mercoledì delle ceneri" è un romanzo scritto di tre quarti, come il suo sguardo, come le sue interpretazioni principali: come se fosse sempre il primo giorno di addestramento reclute.

"Meditavo da sempre di arruolarmi, ma era stato Top Gun, il film, a darmi la spinta decisiva. Tom Cruise su quella Kawasaki, Tom Cruise che si scopa quella bionda. Fantastico. Quello ero io. Sembra una cosa da deficienti, e adesso me ne rendo conto, ma uscendo dal buio del cinema nel parcheggio del centro commerciale, con il riverbero del sole cocente di agosto sull'asfalto, sentii che quel film mi commuoveva come una chiamata del Signore".


 


"Con uno schiaffo di aria fredda nei polmoni attraversai l'asfalto coperto di ghiaia, mi morsi le labbra e feci quel lungo passo per salire sul pullman della Adirondack Trailways. […] Mostrai al tizio il biglietto e mi chiesi se capiva che ero incinta. Mi sentivo il respiro di Jimmy dietro le spalle. Non te ne andare, piccola, lo sentivo sussurrare. Dai, facciamo l'amore".

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