DVD – "Una Vita Violenta" di Brunello Rondi e Paolo Heusch
Schiacciato dalla contemporanea uscita di Accattone nel 1962, oggi il film dischiude segni inequivocabili di un'identità forte, le trame di una forma-racconto autonoma, paradossalmente e decisamente distanti dai teoremi del cinema di Pasolini. Distribuisce Minerva Video
IL FILM
Ispirato al secondo, celebre e perseguitato romanzo di Pier Paolo Pasolini, il film esce nelle sale nel 1962, subito dopo Accattone, la pellicola che segna l'esordio alla regia dell'intellettuale bolognese: una sciagurata sovrapposizione che penalizzerà Una Vita Violenta ben aldilà del suo effettivo valore.
E' in fondo una di quelle storie sfortunate – fatte di sviste strategiche e ritardi fatali – che attraversano tutta
A distanza di oltre quarant'anni, al contrario, il film dischiude segni inequivocabili di un' identità forte, le trame di una forma-racconto autonoma, paradossalmente e decisamente distanti dai teoremi del cinema di Pasolini.
Se infatti manca in Una Vita Violenta il primitivismo dei suoi film – l'attitudine a comporre prescindendo dalle regole di una grammatica ortodossa, opponendovi coordinate narrative sempre "estranee" – è perché Heusch e Rondi dimostrano ben altra naturalezza nell'adoperare i tradizionali strumenti linguistici della regia cinematografica. Risulta più che evidente la scafata dimestichezza dei due registi nel rapporto con il testo-film: nel polso con cui viene strutturato il racconto, nel mestiere che tiene insieme azioni e sfondo, nella cura appassionata della trasposizione, in quell'essenzialità sofferta e coinvolgente che attraversa la storia.
Stesso discorso vale per l'assenza del complesso impianto pittorico delle forme visive pasoliniane. Qui la messa in scena ed il paesaggio vengono messi al servizio di un più elementare e "mobile" intento descrittivo, con delle lunghe carrellate laterali che accompagnano i ragazzi di vita lungo lo sfondo delle spettrali escrescenze urbanistiche della Roma degli anni del boom.
Ad accomunare Accattone ed Una Vita Violenta resta piuttosto uno straordinario Sergio Citti: la sua maschera imbronciata e orgogliosa, la sua sagoma asciutta e solitaria. Magistrale interprete di quel vitalismo disperato e misero che segnerà, da lì in avanti, il cinema di Pier Paolo Pasolini.
IL DVD
"L'idea di fare questo film è nata molto prima di Accattone" dichiara orgogliosamente Umberto Rondi, giornalista e figlio dello scomparso Brunello, all'interno di una delle interviste realizzate per la sezione Extra del dvd.
E' proprio il tentativo di restituire luce e merito ad un film troppo a lungo dimenticato, ad avvalorare questa produzione della Minerva Video che confeziona un prodotto ottimamente curato, rifinito nei dettagli e prezioso nei contributi aggiuntivi.
A quasi 45 anni di distanza dalla sfortunata uscita nelle sale, il film risulta perfettamente recuperato in digitale: la resa video è praticamente ineccepibile.
Ben restituito il bianco e nero originale – un bianco e nero nitido e luminoso – e perfettamente ripulito anche il canale audio. Nessun segno del tempo.
Decisamente all'altezza anche la categoria dei contenuti speciali: oltre alla già citata intervista a Rondi Jr., ci sono quelle a Luciano Emmer (leggermente fuori tema: racconta di alcuni suoi misteriosi trascorsi professionali con Pier Paolo Pasolini), ed a Stefania Parigi, storico del cinema. Inoltre compare la "versione commentata" del film (idea preziosa che basta da sola a far la differenza tra dvx e dvd e quindi a motivarne l'acquisto: dovrebbero renderla obbligatoria): è ancora Umberto Rondi ad aggiungere ulteriori e interessanti curiosità sulla genesi del film e sulle diverse fasi della lavorazione.
Niente male, infine, l'ingenuo e accorto trailer dell'epoca con tanto di voce narrante.