DVD – "Via Varsavia", di Emiliano Cribari

Cribari voleva fare "un film commerciale", ma che "provasse a usare un mezzo commerciale per raccontare qualcosa di inconcepibilmente anticommerciale come la poesia, il teatro". Il risultato, in dvd per Cecchi Gori HV, non gli pare proprio accessibile a tutti: "ora guardatelo e ditemi voi se questo è un film commerciale!", dice. E Spiderman3, allora?

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Anno: 2007


Durata: 85'


Distribuzione: Cecchi Gori Home Video


Genere: Commedia

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Cast: Erika Renai, Antonio Cribari, Alessio Venturini, Alessandro Benvenuti, Barbara Enrichi, Marco Masini


Regia: Emiliano Cribari


Formato DVD/Video: 16/9


Audio: DD 2.0 italiano


Sottotitoli: italiano per non udenti


Extra: 60 secondi, backstage, live, diario di bordo, prologo, epilogo, biografie


 

IL FILM 


Appena reduci da un appassionatissimo 'Speciale' della redazione sull'ennesimo sconquassante capolavoro firmato da Sam Raimi, Spiderman III, tocca fare i conti con Emiliano Cribari, e il suo Via Varsavia. Il film, terzo lungometraggio del giovane filmmaker, lo si è visto in realtà un po' di tempo fa – ed è anche piaciuto. Si tratta sostanzialmente della ripresa video – con scelte formali e visive fantasiose ed inventive – dello spettacolo teatrale con Erika Renai, brava attrice monologante, Via Varsavia. Francesca prova un amore morboso e sempre più ossessivo verso il fratello, finché un giorno non lo ammazza, mentre entrambi si trovano in America. Poi ne mangia il corpo, per intero. Sul palco, rinchiusa in una cella carceraria, attende l'ora della pena capitale, che le è stata inflitta per l'assassinio. Il fratello morto si manifesta attraverso la voce di Francesca, dall'interno del corpo della ragazza: e così Erika Renai dà vita ad entrambi i personaggi, impegnati a scambiarsi i ricordi sull'esistenza nella sonnolenta provincia toscana, e sugli avvenimenti accorsi alla loro famiglia, domiciliata proprio in via Varsavia.
Poesie, memorie agrodolci che prendono vita sullo schermo (Alessandro Benvenuti fa capolino nell'irresistibile ruolo dello 'scemo del villaggio'), sarcasmo a volontà: il testo teatrale è davvero 'forte' e stratificato, e il passaggio sul video non sembra far perdere di pregnanza alla messinscena di Erika Renai. Purtroppo, però, Emiliano Cribari sente il bisogno di 'circondare' le riprese dello spettacolo con una serie di sequenze probabilmente allegoriche, che tradiscono un'idea abbastanza elitaria, ma fondamentalmente scettica sul mezzo, del proprio lavoro: così, Marco Masini e Barbara Enrichi sono impegnati a inizio film in una chiacchierata sullo spettacolo visto la sera prima, espediente per 'orientare' l'interpretazione dello spettatore; il pubblico che vede Via Varsavia a teatro viene spesso inquadrato disattento, corrucciato, ad asciugarsi il sudore, a fare espressioni interrogative, a chiedersi il significato della piece; addirittura, seguiamo le rocambolesche avventure del giovane bigliettaio, che abbandonata ben presto la sua postazione nel botteghino del teatro, preferisce un giro in discoteca alla ricerca di donne piuttosto che entrare a guardarsi lo spettacolo, e finisce all'ennesima, sbeffeggiata, presentazione di poesie sui fiori e sul tramonto ad opera dell'ennesima poetessa dilettante che è riuscita a pubblicare una raccolta. Emiliano Cribari ce l'ha, insomma, con chi preferisce altri, più futili, divertimenti al "teatro", alla "poesia". Dice, nelle Note di regia: "ci voleva in Italia un bischero che provasse a usare un mezzo commerciale per provare a raccontare qualcosa di profondamente e inconcepibilmente anticommerciale come la poesia, come il teatro. Certo, mica lo nascondo: ero partito, anche stavolta, che volevo fare un film commerciale. Ora guardatelo e ditemi voi se questo è un film commerciale!" E' parso allora giusto aspettare il terzo Spiderman di Raimi prima di scrivere questo pezzo sul film di Cribari – perché, Caro Bischero, Sam Raimi, e perlomeno
Annarita Guidi, Giovanna Canta, Leonardo Lardieri, hanno appena dimostrato che si può fare poesia con un blockbuster da 250 milioni di dollari, che la gente fa la fila fuori dai cinema per entrare a vedere, e che si porta appresso un business di sponsor e gadgets quantomeno imponente. Il rapporto conflittuale tra Peter e Mary Jane risolto con i balletti, le piroette, i cromatismi, gli effetti speciali, dimostra, ancora una volta, che, almeno al cinema, l'immagine vince sulla parola.


 

IL DVD 


Eppure: "La linea stilistica finora seguita, nel cinema così come a teatro, è la parola. Potente e musicale strumento (e amatodiata musa) con il quale, prima ancora che attraverso le scene e la luce, proviamo a raccontare ogni cosa, purchè sia grande nel piccolo." Così afferma Cribari, presentando le opere realizzate dalla sua casa di produzione 'Le Cose Che So di Me'. Dev'essere per questo, allora, che la voce del regista la ascoltiamo onnipresente in praticamente tutti i contenuti extra del dvd dedicato a Via Varsavia: caustico e irriverente, sopra al backstage, al diario di bordo, alla galleria fotografica, al prologo, all'epilogo – e dire che una sua breve introduzione fuoricampo la si sente pure ad apertura del film… film tra l'altro riversato su disco praticamente senza alcuna sbavatura, dato che si tratta di un'opera girata in digitale. La Cecchi Gori Home Video rimane dunque apprezzabile per aver distribuito – in un dvd di ottima fattura audio-video – il lavoro di un giovane regista pieno di amore e di passione verso le proprie creazioni, il cui talento e la cui creatività impetuosa vanno certamente incoraggiati.


 


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