È arrivato il broncio, di Andrés Couturier

Nuova produzione dei messicani Anima Estudios per un remake della serie animata di fine anni ’60. Un’intensa tavolozza di colori dal ritmo indiavolato

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Il cartone animato di Andrés Couturier è la nuova produzione degli Anima Estudios di Mexico City. Tratto dalla serie Here Comes the Grump, trasmessa su NBC alla fine degli anni 60, il film si svolge prevalentemente nel magico regno di Groovynham e vede protagonisti l’umano Terry (piombato magicamente nel regno) e la principessa Alba, umana ma nativa del regno stesso.

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La prima cosa che colpisce veramente sono i colori, non solo nell’accezione psichedelica di essi (il regista parla apertamente di un mondo pregno di psichedelia e funky) ma anche nel contrasto tra questi e i colori del “Broncio”. La cosa però ancora più interessante è la comparazione tra il malumore del regno fatato – una volta colpito dalla maledizione del Broncio – e la Londra del 1970, dove tale umore è la norma. Questa intuizione viene mostrata dopo pochi minuti dall’inizio e apre una porta che sarebbe stato interessante varcare, anche solo per vedere come il mondo normale sia stato organizzato in modo antitetico al sorriso che il Broncio da giovane vuole dare a tutti (con le caotiche conseguenze del caso). Purtroppo il film non vuole andare in quella direzione ma ritorna immediatamente nel coloratissimo regno fatato.

È un prodotto per bambini e primi adolescenti quindi forse alcune problematiche non vogliono essere toccate ma solo marginalmente accennate. Infatti si vuole stare sui due protagonisti citati per vederli cambiare attraverso le varie, molte, troppe vicissitudini, cosa che puntualmente avviene. Ai piccoli spettatori viene chiesto di stare dietro a moltissime deviazioni di trama, ai molti nomi da ricordare e posti da scoprire, e tutto fa pensare a una Storia Infinita moltiplicata per 100. Probabilmente i bambini riescono a seguire molto più facilmente dei grandi, e il film quindi viene impostato come una ricca tavola imbandita senza mai voler scendere più in profondità. Gli snodi di sceneggiatura si susseguono fino al lieto fine che già il personaggio della principessa anelava dall’inizio della storia, e anche il cattivissimo Broncio si scopre essere ancora buono.

Resta una sensazione di gran confusione, di valori dati in modo un po’ superficiale (il Broncio agisce quasi telecomandato, volendo punire tutti per i suoi dolori senza mai avere il minimo dubbio) e un’orchestrazione sonora imponente che però cade un po’ nell’uso di canzoni famose per momenti topici. Ma restano anche, e forse soprattutto, quei colori stupendi, la cui vivacità fa veramente sognare e aiuta a porre i personaggi dentro ambienti presi dai quadri di Magritte ed Escher.

 

Titolo originale: Here Comes the Grump
Regia: Andrés Couturier
Interpreti (voci originali): Toby Kebbell, Lily Collins, Ian McShane
Origine: UK, Messico, 2018
Distribuzione: M2
Durata: 90′

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