Emmer… con aura senz'aura, viaggio ai confini dell'arte

Dal 21 gennaio (ore 23.40) per 2 puntate (la 2a il 28 gennaio), Rai3 presenta un esperimento diverso e “altro” (…) di documentario d'autore sull'arte, “oltre i confini dell'arte”… Ad opera di un regista eccezionale e storico sia del cinema italiano, sia del documentario, Luciano Emmer. Qui di seguito un piccolo contributo scritto di enrico ghezzi

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Da sessantanni e più, Luciano Emmer, il geniale inventore, nel dopoguerra del cinema italiano, di un nuovo guardo solare e ombroso (dal 1950 al 1960, con una manciata di film come DOMENICA D'AGOSTO, TERZA LICEO, CAMILLA, PARIGI E' SEMPRE PARIGI, LA RAGAZZA IN VETRINA), poi autore di centinaia e centinaia tra i migliori pezzi di un genere cardine dell'immaginario cintelevisivo di un paese (CAROSELLO), costeggia e corteggia con grazia disinvolta il mondo le storie le immagini dell'arte.


Anzi, il suo cinema comincia proprio con le riprese dalle immagini fotografiche Alinari o di altri, per i cortometraggi sul Giotto degli Scrovegni, o su Bosch, o su Piero della Francesca. Il set è prima di tutto 'mentale', e l'opera d'arte – spesso mediante audaci e semplici interpolazioni – è direttamente investita come deposito di storie stratificate e celate in un cinema ancora da sbobinare. Da Hogarth a Picasso, dai naif jugoslavi a Van Gogh ('visitato' da Zavattini nel suo campo con corvi, in una scena di intensità fantastica quasi allucinante), da Balthus alla visita notturna nel museo di Villa Borghese, da Goya a….

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In CON AURA SENZ'AURA, VIAGGIO AI CONFINI DELL'ARTE, Emmer riincontra il proprio stesso sguardo, le immagini sublimi incontrate amate desacralizzate in più di mezzo secolo . O, si dovrebbe dire, in più di cinquecento anni. O allora, più precisamente possiamo dire, in decine di migliaia di anni. Emmer infatti (che ha voluto essere accompagnato in questo viaggio da Enrico Ghezzi, presente qual voce fuoricampo in testa e in coda al film) sprofonda letteralmente nel buio di una caverna, nel nero in cui nascono tutte le immagini, in una preistoria 'prima di Lascaux' in cui, citando Leonardo da Vinci, si avverte più intensa la 'paura/desiderio', l'oscillare tra informe e formato da cui nascono ogni atto, ogni intenzione artistica. Leggermente provocato da Ghezzi (se già si disse essere impossibile fare poesia o arte dopo Auschwitz, come illudersi di un senso del fare artistico dopo l'immagine solare e cavernosa dell'11settembre 2001..), Emmer risponde con la costanza serenamente disperata di chi nell'arte e nell'immagine trova ancora, pîù dell'eco di catastrofi già avvenuta, la tenera flebile umana resistenza al destino di un pianeta avviato alla catastrofe finale.

 


Biografia e filmografia di Emmer


http://www.visioni-network.com/emmer/html/emmer.html

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