FantaFestival 2019 – Jack Sholder a Centocelle

Arrivato a Roma per ritirare un doveroso premio, Jack Sholder si è ritrovato nel pieno del calore dei suoi fan, in un incontro divertente a La città perduta, nel cuore di Centocelle

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Quest’anno il FantaFestival, con tutta la sua gloriosa tradizione, si è insinuato come un virus nella colorata e calda vita di Roma Est, scombussolandone gli equilibri. Tra i tanti eventi fantastici che sono stati organizzati per le vie e le sale del cuore popolare della capitale, quello più borderline e divertente è stato senza dubbio l’incontro con il regista Jack Sholder, tra i tavoli de La Città Perduta, nel cuore di Centocelle. Per chi conosce la vita notturna delle periferie romane, il boardgame cafe di Via delle palme è diventato presto un punto di riferimento. Tra una ludoteca di giochi da tavolo ricca di perle (dove potete trovare il gioco d’epoca di Tangentopoli? E una così vasta collezione di giochi horror?) e una vera ambientazione steampunk ispirata all’omonimo film di Jeunet & Caro (la cui locandina troneggia sulle pareti, come icona sacra), La Città Perduta è stata la scenografia perfetta per incontrare il regista di Nightmare 2.

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Arrivato a Roma per ritirare un doveroso premio, Jack Sholder si è ritrovato nel pieno del calore dei suoi fan. Probabilmente si aspettava di parlare delle sue opere più famose ma chissà cosa ha provato di fronte a degli straordinari recuperi della sua carriera? Il FantaFestival è stata l’occasione per riscoprire  alcune sue opere dimenticate, come l’esordio Nel buio da soli. L’horror psicotico, con Jack Palance, Martin Landau e Donald Pleasence nei panni di tre malati di mente impegnati a indagare sulla morte del loro medico, è rivissuto sullo grande schermo del Cinema Aquila del Pigneto. Dopo una proiezione del genere non poteva esserci una normale Q&A. E’ stato quasi doveroso, allora, spostarsi davanti a una pinta di birra per chiacchierare. In un mix di lingue e davanti a bicchieri sempre vuoti (Sholder ha scelto accuratamente una Saison) il regista e i suoi fan si sono immersi placidamente nel caos ilare del quartiere, dimostrando il carattere di un festival mai come quest’anno così popolare.

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