#FEFF21 – Tutti i vincitori del Far East Film Festival 2019

Still Human e gli altri vincitori della 21esima edizione del Far East Film Festival.

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La 21esima edizione del Far East Film Festival di Udine si è conclusa con il trionfo dell’acclamatissimo Still Human. Il lungometraggio scritto e diretto da Oliver Chan, alla sua prima esperienza da regista, ha infatti vinto non solo l’Audience Award, ma anche il Black Dragon Award. Il film è inoltre reduce dalla vittoria di 3 premi su 8 candidature agli ultimi Hong Kong Film Awards. È un ritratto domestico della vita di una badante filippina che si trasferisce ad Hong Kong dove deve assistere un uomo paralizzato dal torace in giù, interpretato da Anthony Wong, ospite d’eccezione del festival che ha ritirato il Gelso d’oro alla carriera 2019.

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Altri due film si sono aggiudicati l’Audience Award. Extreme Job, diretto dal sudcoreano Lee Byoung-heon, e Dying to Survive, film cinese dell’esordiente Wen Mu Ye. Il primo è una commedia high-concept che segue le vicende di alcuni impacciati detective della narcotici che usano un ristorante come luogo di riunioni per osservare l’attività di una banda di criminali, il cui covo si trova nelle vicinanze. Quando scoprono che il locale è in vendita decidono di comprarlo, con la speranza che la banda ordini del pollo fritto. Dying to Survive è invece il film campione d’incassi, con un forte messaggio sociale, ispirato a fatti di cronaca. È la storia di un trafficante di farmaci dall’India in Cina, che viene contattato da un malato per aiutarlo ad importare medicine. Egli si trova quindi in poco a dover gestire una banda di improbabili contrabbandieri.

Il MyMovies Award è stato vinto dal film giapponese Fly me to the Saitama, diretto da Hideki Takeuchi. È una commedia su come gli abitanti della città di Tokyo vedono la periferia e viceversa, tratta da un manga di Maya Mineo. La vicenda è incentrata sulla storia d’amore fra il figlio del governatore di Tokyo, che ha dei tratti femminei, e un ragazzo proveniente dalla prefettura di Saitama. Il Gelso bianco per la miglior opera prima è andato invece a Melancholic, diretto dal giapponese Seiji Tanaka, una brillante commedia sulle vicende di un uomo che trova impiego nel bagno pubblico che la yakuza utilizza per le sue esecuzioni.

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