Festival dei Popoli

Firenze, 1-7 novembre 2009

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CINQUANT’ANNI DI FESTIVAL DEI POPOLI
Il Festival dei Popoli compie cinquant’anni. La manifestazione è un’istituzione unica a livello mondiale, non solo per la sua primogenitura come manifestazione specificatamente dedicata al cinema documentario, ma anche per il patrimonio costituito dall’Archivio, che ospita ormai oltre 15.000 titoli. Parlarne implica alcune considerazioni di fondo che riguardano la filosofia e la strategia progettuale del festival.Per tutto il 2009 il Festival dei Popoli si è impegnato a 360° in un’attività permanente con lo scopo di diffondere e difendere una forma di cinema che ha fatto dell’etica dell’informazione e della riflessione sui rapporti fra l’io e il mondo il suo segno distintivo. In tal senso sono state avviate iniziative nell’ambito di altre manifestazioni toscane come Play Arezzo, la mostra Realtà manipolate, la Festa della Creatività, Lo Schermo dell’Arte; italiane come Noir in Festival di Courmayeur e Fata Morgana di Cosenza; estere come il New York Documentary Film Festival. Inoltre il Festival dei Popoli si propone di mettere in atto o favorire tutte le iniziative volte a fare di Firenze e della Toscana un polo produttivo, attirando progetti, offrendo consulenze, organizzando atelier di scrittura o master del documentario di creazione. E soprattutto intende legare al festival delle forme di mercato che diano ai film presentati più possibilità di essere acquistati e distribuiti (il Premio alla Distribuzione della Fondazione Ente dello Spettacolo ci sembra un utile, importante, primo passo in questa direzione).
Nel primo caso, la filosofia è quella della condivisione nel secondo quella dell'attività permanente, del laboratorio produttivo e dell'accostamento tra arte e mercato.
Questa edizione del Cinquantenario si articola così tra passato, presente e futuro.
Ripercorrere il passato quest’anno ha per noi un senso particolare, perché vuol dire tornare alle radici del festival stesso. Per celebrare il cinquantenario abbiamo dunque scelto di compiere una rilettura degli anni in cui il Festival si è formato (la fine degli anni 50, l’inizio dei 60) e del cinema che quel periodo ha prodotto, dove si fiancheggiavano il documentario classico, il nuovo cinema «diretto», la sperimentazione, la contaminazione fra realtà e finzione. Lo sguardo retrospettivo non si fermerà tuttavia qui, proseguendo con la personale dei film di Thomas Heise, il cineasta tedesco che, con maggior cura e determinazione, ha documentato il passaggio di consegne dalla Germania della RDT alla caduta del muro e alla successiva riunificazione. Autore di una filmografia nella quale confluiscono analisi politica, autobiografia, indagine sociologica, sperimentazione e studio ambientale, il regista è stato per anni oggetto di violenta censura da parte degli organismi cinematografici ufficiali; e solo negli ultimi anni è stato possibile vedere i suoi primi lavori e ricostituirli su altri formati dopo che i negativi originali erano stati distrutti.
La contemporaneità, nucleo portante del Festival, sarà invece declinata dalla Selezione Ufficiale, centrata su due sezioni competitive (Lunghi e Corti) e una di fuori concorso (Stile libero). Qui per noi è stata decisiva la volontà di informare; e di farlo con opere che permettono riflessioni più approfondite di un reportage, in quanto i film presentati non si piegano alla logica del format ma lasciano agli spazi e ai corpi filmati il tempo di mostrare le loro verità più profonde. Nel concorso si segnalano opere che affrontano i temi caldi del momento, come la situazione iraniana o quella palestinese, l’antisemitismo e il razzismo in genere, il degrado irrimediabile dell’ambiente, la fine del lavoro manuale, la follia del genere umano; ma anche realtà più intime o eccentriche, come l’universo muto di una scimmia, il confronto fra due esuli, i dubbi di una giovane donna in cerca del suo posto nel mondo, la vita fuori dal tempo di una cittadina nordafricana. E soprattutto in generale si segnala soprattutto la crescita qualitativa del cinema documentario italiano, presente con ben sette titoli. I motivi di interesse del Fuori Concorso stanno invece nell’evento speciale dedicato agli arbitri internazionali di calcio, nell’omaggio al cineasta operaio Alvaro Bizzarri, nell’esplorazione dell’ambigua osmosi fra reale e virtuale, nei sei film trascinanti che mostrano i legami fra la musica e l’ambiente che la produce.
Quanto al futuro, qui il Festival appoggia una serie di iniziative, convinto che in esse ci siano le risorse per sviluppare, a livello regionale, nazionale e internazionale, dei progetti cinematografici di qualità nell’ambito del documentario. Fra tali iniziative c’è il Premio Solinas, che dallo scorso anno si è dotato di un premio per due progetti documentari, bandendo un concorso nazionale. Quest’anno i vincitori del Solinas Doc saranno presentati a Firenze in occasione di una cerimonia in cui, in un ideale passaggio di testimone, un maestro del cinema italiano consegnerà il premio ai giovani cineasti.
(Luciano Barisone)
 
50° Festival dei Popoli
Firenze, 1-7 novembre 2009
 
Dal documentario classico al cinema diretto, dalla sperimentazione alla contaminazione fra realtà e finzione:
oggi come ieri, il Festival dei Popoli persegue l’esplorazione dell’umano nelle sue varie forme: psicologiche, etniche, sociali, politiche.
 
 
Il Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film Documentario – compie 50 anni: l’edizione che avrà luogo a Firenze dal 1 al 7 novembre 2009 rappresenta un traguardo importante per la più longeva manifestazione europea interamente dedicata al cinema documentario.
 
Dopo il successo dello scorso anno, sarà confermata la struttura del programma che prevede anzitutto la Selezione Ufficiale, dedicata alla più recente produzione internazionale, e che comprende:
  • il Concorso internazionale, lungometraggi: 18 film inediti che concorrono per il Premio per il Miglior Documentario, il Premio per la Miglior Regia, il Premio Fondazione Ente dello Spettacolo per la distribuzione, la targa "Gian Paolo Paoli" per il Miglior Film Etno-Anropologico e il Premio del Pubblico;
  • il Concorso internazionale, cortometraggi: 18 film inediti che concorrono per il Premio Lorenzo de’ Medici e per il premio del Pubblico;
  • Stile libero: sezione non competitiva dedicata ad omaggi ed eventi speciali. Nello spirito della tradizione del festival, una particolare attenzione sarà dedicata ai documentari musicali.
 
Le altre sezioni del Festival 2009:
 
The Feeling of Being There. 1958-1965: sette anni di cinema documentario. La fine degli anni '50 ha rappresentato un momento di grande creatività, di spinte all’innovazione, di energie e speranze che univano teoria e prassi. Ricordare quel periodo non è tanto un puro e semplice «amarcord» quanto una rivendicazione delle radici, di un cinema sotto il cui segno il Festival è nato e che ancora oggi conserva tutta la sua carica vitale. A rappresentarlo oggi saranno scelti non solo i titoli che col passare degli anni sono diventati i «cult movie» del genere, ma anche quelli dimenticati o poco visti, alcuni dei quali provenienti dall’archivio del Festival dei Popoli, dove sono stati conservati e restaurati, e che speriamo entusiasmino gli spettatori così come hanno fatto con noi.
 
Thomas Heise: materiali del tempo. Prima personale in Italia dedicata al cineasta tedesco che con maggior cura e determinazione ha documentato il passaggio di consegne dalla Germania della RDT alla caduta del muro e alla successiva riunificazione. Nato nel 1955, il regista è stato per anni oggetto di violenta censura da parte degli organismi cinematografici ufficiali. Solo negli ultimi anni è stato possibile vedere i suoi primi lavori e ricostituirli su altri formati dopo che i negativi originali erano stati distrutti. Il regista berlinese, ospite del Festival, terrà un workshop dedicato al documentario militante.
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    Festival dei Popoli


    Workshop con Thomas Heise

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    #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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    Thomas Heise è il cineasta tedesco che ha, con maggior cura e determinazione, documentato il passaggio di consegne dalla Germania della RDT alla caduta del muro e alla successiva riunificazione. Nato nel 1955, il regista è stato per anni oggetto di violenta censura da parte degli organismi cinematografici ufficiali. Solo negli ultimi anni è stato possibile vedere i suoi primi lavori e ricostituirli su altri formati dopo che i negativi originali erano stati distrutti. La sua opera più recente, il pluripremiato Material (primo premio al FID Marseille 2009) è un'opera straordinaria, che ha attirato l’attenzione dei maggiori festival internazionali e degli addetti ai lavori. Autore di una filmografia nella quale confluiscono analisi politica, autobiografia, indagine sociologica, sperimentazione e studio ambientale, Heise, affronta uno snodo di cruciale importanza per rilanciare le ragioni di un cinema che sia in prima persona e al tempo stesso proiettato all’esterno, a confrontarsi con un presente contradditorio e complesso. Per questi motivi il Festival dei Popoli, in occasione della sua 50a edizione, gli dedicherà una retrospettiva. Thomas Heise sarà anche protagonista di un workshop della durata totale di sedici ore, che si svolgerà nell’arco di due giorni (sabato 7 e domenica 8 novembre) durante il quale il regista affronterà gli aspetti cinematografici e politici del suo lavoro. Sarà un’opportunità unica per confrontarsi con l’urgenza di un cinema che propone al documentario contemporaneo una sfida radicale e appassionante. Le iscrizioni al workshop sono a numero chiuso. Il costo complessivo è di 150 euro. Gli iscritti avranno diritto all'accredito, valido per tutta la durata della manifestazione, e riceveranno una copia del catalogo del Festival.

     

    Per partecipare, inviare una richiesta di iscrizione e un curriculum vitae a:

     

    50° Festival dei Popoli

    Festival Internazionale del Film Documentario

    www.festivaldeipopoli.org

    tel. 055244778

     

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      Festival dei Popoli

      L’iscrizione dovrà essere effettuata entro e non oltre il 15 giugno 2009

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      Annunciate le date della 50esima edizione: 1-7 novembre 2009
      Il Festival dei Popoli: 50 anni di storia
      Da oggi al via le iscrizioni per partecipare al Festival su www.festivaldeipopoli.org


       
       
      Il Festival dei Popoli si prepara a festeggiare mezzo secolo di storia. La più antica kermesse internazionale di documentari terrà la sua 50esima edizione dal 1° al 7 novembre al Cinema Odeon di Firenze
      Da ieri sono aperte anche le iscrizioni per i documentari. L’iscrizione del film alla pre-selezione è gratuita. La procedura di iscrizione di uno o più film può essere effettuata da parte di qualsiasi utente seguendo l'apposita procedura sul sito www.festivaldeipopoli.org.

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      #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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      L’iscrizione dovrà essere effettuata entro e non oltre il 15 giugno 2009, per i film con data di produzione antecedente al 30 aprile 2009; entro e non oltre il 1 agosto 2009 per i film con data di produzione posteriore al 30 aprile 2009 o in fase di lavorazione.

      per info: 055 244778
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        FESTIVAL DEI POPOLI

        Dal 16 al 22 novembre la 48° edizione della storica kermesse cinematografica

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        Dal 16 al 22 novembre la 48° edizione della storica kermesse cinematografica
        FESTIVAL DEI POPOLI
         il giro del mondo in 119 documentari
        Tra le novità la sezione ‘Il vero costo del prodotto’ e ‘Cuban stories’
         
        Dalla New Orleans post-Katrina all’Africa dei più giovani, dalla Cuba di oggi alla realtà toscana degli anni Settanta, dalla rampante modernizzazione cinese al popolo rom d’Italia e dell’est europeo. Il 48esimo Festival dei Popoli, rassegna internazionale del film documentario –in programma dal 16 al 22 novembre a Firenze, coglie ancora una volta la più stringente attualità, raccontando storie vicine e lontane con occhi liberi e indipendenti, attraverso una selezione di 119 documentari tra corti, medi e lungometraggi.
        Oltre ai consueti Concorso Internazionale e Concorso Italiano – sezioni competitive che presentano le ultime tendenze del documentario per stile, linguaggio e contenuti – il programma del Festival offrirà un programma poliedrico e variegato. Confermate le sezioni tradizionali: Il Presente Documentato, film, inchieste e reportage firmati da autori di fama internazionale; Filmare la Musica,dedicata al veicolo comunicativo che, più degli altri, riesce ad oltrepassare confini geografici e barriere culturali; Lo Schermo dell’Arte (presso Cango Cantieri Goldonetta il 27 e 28 novembre)che ritrae i protagonisti dell’arte contemporanea con opere recenti e rarità; Spazio architettura immagine, sezione incentrata sull’architettura e su tematiche urbanistiche.
        Numerose le sezioni novità di quest’anno: Il vero costo del prodotto, sezione che, seguendo il ciclo di produzione, indaga sullo sfruttamento intensivo dell’ambiente e sugli squilibri causati all’ecosistema; Cuban Stories, una selezione di documentari dedicati alla Cuba di ieri e di oggi; La storia raccontata, sezione che rende conto dell’uso delle testimonianze e dei materiali amatoriali nella trasmissione della storia in alcune opere d’autore; Un decennio di Passioni, a cura della Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, che raccoglie documentari riguardanti il territorio toscano, i movimenti di piazza e il femminismo negli anni 70, con un ospite d’eccezione, Marco Bellocchio; Nuovi sguardi – Africa, riservata alle recenti produzioni di giovani talenti africani; Danza.doc, il cui sguardo è rivolto alla danza contemporanea e ad alcune delle sue maggiori protagoniste.
         
        Fiore all’occhiello della 48esima edizione del Festival dei Popoli è l’esposizione fotografica di Paolo Cagnacci ‘Gli invisibili’, che ritrae gli angoli più nascosti e dimenticati di uno dei quartieri più difficili di Firenze, le Piagge. La mostra sarà esposta al Gambrinus per tutta la durata del festival. Una delle fotografie è stata scelta come immagine del manifesto della 48esima edizione.
         
        Anteprima del Festival dei Popoli sarà la giornata di giovedì 15 novembre, che si svolgerà alla Facoltà di Architettura e sarà interamente dedicata alla sezione Cuban Stories.
         
         
        Concorso internazionale
        Tra gli oltre 900 titoli della produzione dell'ultimo anno arrivati da circa 60 paesi, sono stati selezionati 12 documentari (di 9 paesi) particolarmente significativi per le nuove tendenze del cinema contemporaneo. I film sono tutti in anteprima nazionale.
        Tra i documentari in competizione possiamo vantare due titoli in prima mondiale: 33 Days di Mai Masri, ambientato nel luglio 2006, quando Israele scatena un attacco missilistico contro il Libano dopo che due soldati sono stati fatti prigionieri da Hezbollah e Don’t ask who I am in cui si raccontano le difficoltà di Liu Xuanyi, cinese che da poco ha completato il passaggio da uomo a donna. Tra gli autori che hanno scelto il nostro festival per la prima italiana del loro film segnaliamo inoltre Nicolas Philibert, autore di Essere e avere, che con Retour en Normandie costruisce un film enigmatico e intrigante raccontando con registri diversi un caso di pluriomicidio.
         
        Concorso italiano
        Tra i tanti fili rossi che attraversano la sezione, composta da 9 titoli, ne segnaliamo alcuni di particolare attualità: Via San Dionigi 93 (prima italiana) è un ravvicinato ritratto della vita che scorre all’interno di un campo abusivo abitato da oltre duecento rom nella periferia di Milano, mentre Casa mia esplora la realtà di Bucarest entrando in un appartamento di periferia abitato da quattro adolescenti. In contrapposizione, l’Italia che a quel mondo si rapporta con difficoltà, viene efficacemente descritta ne I promessi sposi, sulle pratiche prematrimoniali italiane tra uffici e chiesa, e ne La vita come viaggio aziendale, sui viaggi premio delle aziende
         
        Il vero costo del prodotto
        L’analisi del ciclo di vita di un prodotto, dall’estrazione delle materie prime al coinvolgimento di manodopera nel corso del processo produttivo, fino al suo smaltimento, diventa il filo rosso per una sezione che indaga sullo sfruttamento intensivo dell’ambiente e sugli squilibri causati all’ecosistema. Alcune proiezioni si avvarranno delle introduzioni di esperti di Legambiente Toscana. Tra i 9 titoli che ripercorrono il ciclo produttivo, King Corn (prima europea) indaga sui retroscena della più diffusa coltivazione degli Stati Uniti: il mais. Il documentario ci porta alla scoperta di un enorme giro d’affari e di una mentalità che va contro qualsiasi logica ambientale.
         
        Cuban Stories
        In occasione del convegno che si terrà presso il Dipartimento di Studi Storici e Geografici (Via San Gallo) dal titolo “Cuba, isola strategica: nuove prospettive storiche, politiche e culturali” e in collaborazione con lo stesso dipartimento, presentiamo una selezione di documentari dedicati a Cuba. Inoltre il Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio propone una serie di corti realizzati da giovani artisti cubani e da studenti dell’Università fiorentina. Sabato 17 al Gambrinus presenteremo una rarità: Cuban Story, del 1959, in cui il divo di Hollywood Errol Flynn introduce e commenta l’ascesa di Fidel Castro.
         
        La Storia raccontata
        Questa sezione, che si avvale della consulenza di Pierre Sorlin, rende conto dell’uso delle testimonianze e dei materiali amatoriali nella trasmissione della storia in alcune opere d’autore. Lunedì 19 novembre avrà luogo una tavola rotonda composta da cineasti, storici ed esperti. Nella stessa giornata verrà proiettato Uomini, anni, vita di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi sul genocidio degli Armeni. I due autori saranno presenti.
         
        Il Presente documentato
        La sezione offre una scelta di film realizzati da documentaristi e giornalisti di fama internazionale, per dare voce al reportage nella sua accezione più alta. Tra i titoli: Cocalero, ritratto-reportage di Evo Morales, dal 2005 primo presidente indio della Bolivia, e della foglia di coca, coltura combattuta con metodi discutibili dagli USA, ma per molti contadini unica fonte di reddito; Min datter terroristen, ambientato in Sri Lanka: Dharsika è una Tigre Tamil, una ragazza soldato del gruppo che da anni controlla vaste zone del paese in opposizione al governo di Colombo. E’ la vita di una Tigre: niente famiglia, niente affetti, solo la speranza di una tomba nel cimitero dei martiri.
         
        Un decennio di passioni :gli anni ’70 nelle immagini in movimento dell’Aamod
        Sezione a cura della Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, in collaborazione con l’Associazione Storie in Movimento. Una selezione fra i documenti conservati e prodotti dall’Archivio audiovisivo, che include alcuni inediti riguardanti il territorio toscano e la violenza di piazza. Il movimento femminista e il cinema dei primi anni ’70 di Bellocchio (presente al Festival) concluderanno un viaggio tra immagini e suoni, alla presenza di protagonisti, storici e autori chiamati a ragionare e discutere di un decennio decisivo nella storia del nostro paese.
         
        Nuovi sguardi – Africa
        Sezione dedicata alle nuove promesse in collaborazione con gli États Généraux du Film Documentaire di Lussas ci occuperemo delle produzioni documentaristiche di studenti africani realizzate nel corso degli atelier di GSARA/Filmer à Tout Prix (Bruxelles) e dei seminari di scrittura Africadoc (Dakar Images/Ardèche Images).
         
        Lo Schermo dell’Arte
        In collaborazione con CANGO – Cantieri Goldonetta, il 27 e il 28 novembre viene presentato un ampio programma composto da film sull’arte contemporanea. Attraverso le testimonianze dei protagonisti e la presentazione di allestimenti e progetti, sarà illustrata l’opera di alcuni dei maggiori protagonisti dell’arte del nostro tempo.
         
        Spazio Architettura Immagine
        Sezione organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio dell'Università di Firenze incentrata sull’architettura e su tematiche urbanistiche.
        Tra gli ospiti sarà presente Ugo La Pietra, architetto e designer, che venerdì 16 assisterà alla proiezione del documentario di Matteo Giacomelli a lui dedicato.
         
        Filmare la musica
        Tra le proposte di quest’anno emergono grandi nomi: Sonic Youth, Mouse on Mars, Yo la Tengo, Mogwai, Tortoise, Matt Elliott, Velvet Underground, Nick Cave, David Bowie. Grande serata è quella di lunedì 19 al Gambrinus, con un affresco dedicato Festival di Glastonbury da Julien Temple che da sempre ha raccontato magistralmente l’universo musicale.
         
        Danza.doc
        Uno sguardo rivolto alla danza contemporanea e a due delle sue maggiori protagoniste: Pina Bausch e Sally Gross. A loro si affiancano le ipnotiche evoluzioni della danza tradizionale indiana.
         
        Eventi speciali
        Due gli eventi speciali di particolare rilievo: la prima nazionale di Shake the devil off di Peter Entell, ritratto della New Orleans post Katrina attraverso il racconto della resistenza pacifica ma agguerrita a suon di musica di una chiesetta a rischio chiusura: due delle musiciste protagoniste del film, le Mother Tongue, suoneranno al Gambrinus dopo la proiezione del documentario, per inaugurare la densa settimana di festival.
        La musica è protagonista anche de L’orchestra di Piazza Vittorio: i diari del ritorno: dopo la storia dell’Orchestra di Piazza Vittorio, raccontata dal documentario che la sta portando in giro per il mondo, il regista Agostino Ferrente e il direttore d’orchestra Mario Tronco hanno promosso la realizzazione dei ritratti dei singoli musicisti nei loro paesi d’origine. I documentaristi Alessandro Rossetto (presente al festival in qualità di giurato) e Leonardo di Costanzo, altro grande nome del documentario, hanno raccolto la sfida per dare il via alla collezione di corti.
         
         
        Il Festival dei Popoli è realizzato con il contributo di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Mediateca Regionale Toscana, Comune di Firenze – Assessorato alla Cultura, Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Con la collaborazione di: Istituto Francese di Firenze, Cango – Cantieri Goldonetta, La Feltrinelli, Stensen Cinema, Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio, Dipartimento di Studi Storici e Geografici dell’Università di Firenze.
         
         
         
         
         
        Sale principali:
        Cinema Gambrinus – Via Brunelleschi 1, 50121 Firenze
        Auditorium Stensen – Viale Don Minzoni, 25/G – Firenze
         
        Biglietti e abbonamenti:
        Abbonamento pomeridiano:  € 5,00 (valido per tutta la durata della manifestazione)
        Biglietto serale: € 5,00 (valido per una sera di proiezioni)
        Abbonamento intero: € 20,00 (valido per tutta la durata della manifestazione)
        Abbonamento ridotto: € 15,00 (valido per tutta la durata della manifestazione)
         
        Ufficio stampa
        Studio Sottocorno – studio@sottocorno.it
        tel. +39 02 20402142 – 02 29419283
        Arianna Monteverdi – +39 338 6182078                ariannam@sottocorno.it
         
        Festival dei Popoli
        Istituto Italiano per il Film di Documentazione Sociale ONLUS
        Borgo Pinti, 82R – 50121 Firenze
        tel. +39 055 244778               
        www.festivaldeipopoli.org
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          FESTIVAL DEI POPOLI

          A Firenze dal 1° al 7 dicembre la 47° edizione della storica kermesse
          cinematografica

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          Il Libano delle manifestazioni pacifiste e quello della musica di
          strada; la Cina quotidiana delle strade di Pechino, quella
          americanizzata del punk-rock e quella rampante dello sfrenato sviluppo
          tecnologico; l'India sconvolta dagli attentati separatisti musulmani e
          la memoria storica della Colombia; la Turchia degli indipendentisti
          curdi e le conseguenze della globalizzazione firmata Wal-Mart.



          Il 47esimo Festival dei Popoli – la rassegna internazionale del
          film-documentario in programma dal 1° al 7 dicembre in cinque sale
          fiorentine (Stensen, Alfieri, Cango, Istituto Francese, Facoltà di
          Architettura) – coglie ancora una volta la più stringente attualità,
          racconta storie vicine e lontane con occhi liberi e indipendenti
          attraverso una selezione di oltre cento documentari.



          L'occhio indagatore del Festival racconta anche l'Italia attraverso le
          atmosfere e le superstizioni di Spaccanapoli, il cuore antico del
          capoluogo partenopeo, analizza la censura cinematografica negli Stati
          Uniti, penetra nel tenebroso cuore del Congo, attraversa l'America on
          the road, rivive la Londra dello swing, rievoca Chernobyl.



          Oltre ai consueti Concorso Internazionale e Concorso Italiano – le
          sezioni competitive che presentano le ultime tendenze del documentario
          per stile, linguaggio e contenuti – il programma del Festival sarà
          articolato in varie sezioni: Il Presente Documentato, film, inchieste e
          reportage firmati da autori di fama internazionale; Filmare la Musica,
          dedicata al veicolo comunicativo che, più degli altri, riesce ad
          oltrepassare confini geografici e barriere culturali; Lo Schermo
          dell'Arte, che ritrae i protagonisti dell'arte contemporanea con opere
          recenti e rarità: avanguardie e vecchie tendenze vengono analizzate in
          documentari che sono a loro volta opere d'arte; Spazio architettura
          immagine, sezione incentrata sull'architettura e su tematiche
          urbanistiche.



          Molte le novità di quest'anno: Transiti, la nuova sezione organizzata
          in
          collaborazione con ATAF, in cui i mezzi di trasporto diventano 'luoghi
          di incontro' dove si intrecciano storie, si incrociano destini, si
          dipanano le vite di migliaia di persone; Nuovo Cinema Austria, sezione
          realizzata con il Forum Austriaco di Cultura di Roma che si concentra
          sull'interessante produzione documentaristica austriaca degli ultimi
          anni e che porterà a Firenze alcuni tra gli autori più importanti, per
          confrontarsi e discutere con i registi italiani presenti al festival.
          Nell'ambito della sezione sarà dedicato un omaggio al regista austriaco
          Michael Glawogger, presente al Festival in qualità di membro della
          Giuria Internazionale e protagonista del work-shop che, dal 30 novembre
          al 2 dicembre, intende approfondire la poetica del suo cinema;
          Infanzia:
          identità e percezione di sé, sezione resa possibile grazie alla
          collaborazione dell'Istituto degli Innocenti di Firenze che si
          concentrerà sul bambino nel momento della scoperta del proprio io
          attraverso le opere di autori quali Victor Kossakovsky e Jay
          Rosenblatt;
          Nuovi sguardi, dedicata alle nuove promesse del cinema documentario:
          verranno proiettate sette opere realizzate dagli studenti di alcune
          delle più importanti scuole di cinema (Atelier Africadoc e Eurodoc,
          Atelier Varan Belgrade, Andrzej Wadja Master School of Film Directing,
          National Film and Television School) e del corso di formazione del
          Festival dei Popoli 'Doc ut des'.



          Il Festival dei Popoli è realizzato con il contributo di: Ministero per
          i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, Regione
          Toscana, Comune di Firenze – Assessorato alla Cultura, Provincia di
          Firenze, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, ATAF. Con la
          collaborazione
          di: Istituto Francese di Firenze, Istituto degli Innocenti, Forum
          Austriaco di Cultura, Cango – Cantieri Goldonetta, La Feltrinelli,
          Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio,
          Dipartimento di Studi Storici e Geografici dell'Università di Firenze.

          Tutte le informazioni su www.festivaldeipopoli.org



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          #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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          CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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