"Ho cercato il tuo nome", di Scott Hicks
Gli adattamenti dei romanzi di Nicholas Sparks hanno delle evidenti caratteristiche comuni: è necessario rassegnarsi ed ammettere l'esistenza di un suo cinema, sfacciatamente votato ai più antichi trucchi del melodramma . Ho cercato il tuo nome ha le stesse dominanti di Dear John e di Come un uragano. Le sue love-story si svolgono in uno sfondo atemporale e pre-tecnologico: la fotografia è patinata ed esalta questo tono pastorale, le inquadrature sospirano gli sguardi appassionati di Zac Efron e di Taylor Schilling
Le trame di Nicholas Sparks si svolgono sempre su uno sfondo pre-tecnologico e incontaminato in cui gli eroi sono talmente buoni da perdonare i cattivi e a catechizzarli sulla via dell'altruismo. Il mondo di Nicholas Sparks è un'idealizzazione romantica che rifiuta la modernità: qui i due innamorati vivono in un ameno villaggio della Louisiana in cui non si usa mai il telefono; Channing Tatum e Amanda Seyfried si scrivevano e si spedivano delle lettere appassionate; Richard Gere e Diane Lane scoprivano la loro attrazione nell'isolato rifugio di Rodanthe che li difendeva dalla furia di un nubifragio. La regia rappresenta questo eden con un ricercato senso di irrealtà: la fotografia è patinata e pastorale e le inquadrature preferiscono sospirare sulle soggettive con cui i due si desiderano. La distribuzione dei personaggi è spiccatamente tradizionale e predilige la soddisfazione delle necessità femminili: la donna è emancipata e determinata ma sa badare alla casa e ha delle semplici ambizioni familiari. Gli unici capricci della semiesordiente Taylor Schilling sono il corpo possente e il poderoso abbraccio dell'ex marine che ha attraversato gli Stati Uniti a piedi solo per conoscerla. Zac Efron torna al suo ruolo abituale ed incarna ogni qualità maschile: è forte, ha difeso la nazione in guerra, suona il pianoforte, gioca a scacchi con un figlio che non è suo, è un infaticabile amante ed è anche sensibile, protettivo e innamorato. Il suo personaggio ha un profilo talmente scontato che all'attore non serve nemmeno recitare: gli basta mostrare l'invidiabile phisique du role. Nicholas Sparks non si vergogna affatto della sua banalità e questa è la sua innegabile chiave vincente: i lettori dei suoi romanzi saranno anche gli spettatori dei suoi film. Il suo non è un pubblico di cui vantarsi, ma è pur sempre un pubblico.
Titolo originale: The Lucky One
Regia: Scott Hicks