I babysitter, di Giovanni Bognetti
A prescindere dal fatto che il film sia copia identica dell’originale francese, Bognetti riesce nell’adattamento al contesto italiano, con una certa sobrietà non cade in eccessi, come pure il cast
Andrea, trentenne insicuro e impacciato, sogna di diventare un importante procuratore sportivo e nel frattempo lavora come impiegato nello studio del celebre agente calcistico Gianni Porini. Quando all’improvviso Porini si ritrova senza una babysitter per Remo, lo scontroso figlioletto di dieci anni, incastra Andrea proprio il giorno del suo compleanno. Ma Aldo e Mario, migliori amici di Andrea, sono decisi a festeggiare e trasformano villa Porini nella location di un party folle che degenererà sempre di più col passare della notte. Il giorno dopo i coniugi Porini si ritrovano davanti una casa distrutta e di Remo e il babysitter non c’è traccia…
Remake del film francese Babysitting (2014), I babysitter è l’opera prima del regista Giovanni Bognetti, già fidato sceneggiatore della Colorado Film. Escludendo alcune piccolissime differenze, Bognetti rimane attaccatissimo alla commedia francese, partendo dalla sceneggiatura fino alla maggior parte delle inquadrature.
L’idea alla base del film è quella di sdoppiare i punti di vista: lo spettatore segue i coniugi Porini, che dal salotto ricostruiscono insieme alla polizia la nottata filmata da Mario con una piccola videocamera. Da qui nasce il divertente contrasto fra i due ambienti, in un botta e risposta fra la notte matta dei giovani ragazzi e la coppia Porini che dal divano assiste alla distruzione della propria casa.
La trama è semplice e proprio per questo funzionante: come ogni buona commedia è leggera, regala situazioni “epiche” da ricordare e, nel finale (eccessivamente retorico nella versione italiana) risolve i problemi della situazione di partenza: un protagonista che si evolve rispetto al suo stato iniziale e un figlio che recupera il rapporto col padre assente.
Per quanto non ci sia qualcosa da rimproverare alla scelta di fare un remake, ci si aspetta sempre qualche guizzo di originalità da parte del regista, oltre a riportare sullo schermo un film identico a quello di cui è remake. E I baysitter risulta essere una copia esatta del film francese, disponibile nel catalogo di Netflix.
Ma nell’adattare la storia francese a un contesto più “italiano”(basti pensare all’impiego del protagonista che non lavora più in una casa editrice ma bensì nell’ambiente calcistico, sfondo facile per le innumerevoli battute di Diego Abatantuono) Bognetti mantiene una certa sobrietà senza essere volgare, e riesce a districare il film dal pericolo di assumere quel solito colore che determinate scelte imprimono ai film italiani. Un esempio di questo è un insolito Paolo Ruffini che non cade in eccessi ed è bravo a restituire il suo personaggio, il vanesio ex campione di tiro al piattello Aldo Morelli.
Tutto sommato, l’adattamento dell’esordiente Bognetti risulta in fin dei conti gradevole e riesce a strappare risate. Da segnalare la scena del pitone Van Basten, azzeccata modifica di sceneggiatura rispetto al film francese.
Regia: Giovanni Bognetti
Interpreti: Francesco Mandelli, Paolo Ruffini, Andrea Pisani, Simona Tabasco, Davide Pinter, Francesca Cavallin, Antonio Catania, Francesco Facchinetti, Diego Abatantuono
Distribuzione: Colorado Film
Durata: 84′
Origine: Italia 2016