I fiori di Kirkuk

di Fariborz Kamkari

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i fiori di kirkukTitolo originale: Golakani Kirkuk
Interpreti: Morjana Alaoui, Ertem Eser, Mohammed Bakri, Mohamed Zouaoui, Maryam Hassouni.
Origine: Italia, Svizzera, Iraq, 2001
Distribuzione: Medusa
Durata: 115 min

 

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Durante la dittatura di Saddam Hussein nell'Iraq degli anni 80, Najla (Morjiana Alaoui), torna alla patria natia, Kirkuk, alla ricerca del fidanzato Sherko (Ertem Eser). Entrambi laureati in medicina a Roma tentano di coronare il loro amore impossibile -il ragazzo è curdo ed è in atto, proprio in quegli anni, la persecuzione di Saddam verso questa etnia- e parallelamente conducono una battaglia assai più aspra, quella umanitaria, nel tentativo di svolgere il proprio mestiere di medici soccorrendo i ribelli. Quando il giovane viene catturato dall'esercito iracheno, Najla metterà in gioco se stessa per ritrovarlo, ribellandosi alla famiglia di origine e rifiutando le pressanti richieste di matrimonio del figlio di un generale. L'opera, che sceglie di filtrare attraverso una storia d'amore i difficili anni delle pulizie etniche volute da Saddam, trae libera ispirazione dall'antico poema arabo persiano The Conference of the Birds di Farid al-din Attar (1142-1220), epopea dei sette stadi dell'esperienza amorosa, a partire dal distacco dell'amato, attraverso la costante ricerca, fino all'elevazione spirituale ed al sacrificio. La giovane Najla percorrerà tutte le tappe del cammino, trasferendo nel passato recente un mito universale.

Presentata in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, questa atipica coproduzione tra Italia, Francia e Iraq costituisce l'opera seconda del regista curdo Fariborz Kamkari, dopo The forbidden chapter del 2005, anch'esso cooproduzione internazionale tra Italia, Francia ed Iran. Il regista, ormai stabilitosi in Italia dal 2000, ha portato alla luce la propria opera I fiori di Kirkuk grazie all'impegno della Roma e Lazio Film Commission. Si tratta infatti, oltre che della prima cooperazione in assoluto tra Italia ed Iraq, anche del primo risultato degli incontri organizzati da Roma Lazio Film Commission all'interno del network CRC Capital Regions for Cinema, che ha visto coinvolti molteplici sforzi internazionali tra cui la Far Out Film, l'Ile de France e la stessa Regione Lazio, per la prima volta impegnata in un film straniero.

 

 

 

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