"Il mare, non c'è paragone", di Eduardo Tartaglia

Di impostazione teatrale con geometrie troppo spesso prevedibili e poco mordenti, il film non riesce a far emergere in modo convincente la denuncia verso l'insensibilità dei media televisivi nonché verso la grettezza dei meno nobili sentimenti umani.

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In un paesino campano un umile pescatore dai buoni principi, dalla moglie forse fedigrafa e dal portafogli vuoto, entra in coma in seguito ad un rocambolesco tentativo di trasformare il proprio peschereccio in mezzo di fortuna per clandestini albanesi. Un fortunato sorteggio vede l'uomo possibile vincitore, qualora si svegliasse dal coma in diretta televisiva, della lotteria europea "Sveglia e vinci" abbinata alla seguitissima trasmissione "Superenaletto".  Situazioni tipiche della commedia napoletana, personaggi caricaturali e qualche trovata particolarmente riuscita solo a sprazzi riescono ad illuminare questa prima pellicola di Eduardo Tartaglia, rinomato autore teatrale partenopeo il quale firma una sceneggiatura onesta che procede in modo altalenante tra momenti divertenti e moraleggianti parentesi riflessive. Di impostazione teatrale con geometrie troppo spesso prevedibili e poco mordenti, il film non riesce a far emergere in modo convincente la denuncia verso l'insensibilità dei media televisivi nonché verso la grettezza dei meno nobili sentimenti umani. Purtroppo la pellicola ha il limite di rimanere appiattita su di un'unica idea originale, quella della trasmissione televisiva decisamente non troppo lontana dalla realtà, e solo a momenti registra qualche interessante e ampio movimento di macchina, usato soprattutto a sottolineare la coralità dell'impianto narrativo, mentre viene lasciato ad una accurata fotografia il compito di catturare gli angoli e le luci più suggestive della costa campana.

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Richiamando alla memoria l'amato Troisi, la mimica di Tartaglia è delicata e non invasiva al contrario della troppo marcata "napoletanità" di alcuni personaggi, in particolare del cinico primario interpretato da un inflazionato Carlo Buccirosso. Sono invece le figure femminili a dimostrare di avere più che buone doti interpretative che si concretizzano, in particolare, nella venalità di Giuliana Lojodice e nella disperazione della giovane Sabrina Impacciatore. Il regista si avvale anche della partecipazione di Aldo Giuffrè ma l'opportunità non viene sfruttata appieno e le potenzialità dell'attore finiscono per essere compresse in una smilza apparizione.


 


Regia: Eduardo Tartaglia
Sceneggiatura: Eduardo Tartaglia
Fotografia: Arnaldo Catinari
Montaggio: Luca M. Gazzolo
Musica: Mauro Di Domenico
Scenografia: Massimo Santomarco
Costumi: Gaia Guidotti
Interpreti: Edoardo Tartaglia (Luciano Guarracino), Sabrina Impacciatore (Maria), Carlo Buccirosso (Professor Serapide), Regina Bianchi (Signora Flora), Aldo Giuffrè (papà Guarracino), Giuliana Lojodice (Signora Gabriella).
Produzione: Kubla Khan
Distribuzione: Medusa
Durata: 87'
Origine: Italia, 2002


 

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