Il principe del deserto
di Jean-Jacques Annaud
Titolo originale: Black Gold
Interpreti: Tahar Rahim, Mark Strong, Antonio Banderas, Freida Pinto, Akin Gazi, Riz Ahmed, Liya Kebede, Corey Johnson, Jamal Awar
Origine: Francia/Italia/Qatar, 2011
Distribuzione: Eagle Pictures
Primi del Novecento in Arabia. La scoperta del petrolio sotto la sabbia del Sahara frantuma la fragile pace sancita tra l'emiro di Hobeika, Nesib (Antonio Banderas – La pelle che abito, Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni, Femme Fatale, Desperado, Philadelphia, Donne sull'orlo di una crisi di nervi) e il sultano di Salmaah, Amar (Mark Strong – Lanterna verde, The Eagle, Robin Hood, Sherlock Holmes, Nessuna verità). La bellicosità dei due rivali ricade soprattutto sui giovani principi Saleeh (Akin Gazi – The Devil's Double) e Auda (Tahar Rahim – Love and Bruises, Les hommes libres, The Eagle, Il profeta, À l'intérieur), figli di Amar ma cresciuti alla corte di Nesib in ragione di un vecchio accordo. Quando Saleeh, di indole guerriera, viene ucciso in battaglia, Auda è costretto contro la sua volontà a imbracciare le armi e trasformarsi da timido accademico in leader carismatico nella guerra per l'oro nero.
Dopo il flop di Sa Majesté Minor, Jean-Jacques Annaud (Due fratelli, Il nemico alle porte, Sette anni in Tibet, L'orso, Il nome della rosa) torna alla regia su investitura del magnate di origine tunisina Tarak Ben Ammar. Più di trent'anni fa Ben Ammar aveva acquistato i diritti del romanzo Il paese dalle ombre corte, di Hans Ruesch, e ora finalmente riesce a portarlo sullo schermo, con grande dispiego di mezzi. La sua Quinta Communications, insieme al Doha Film Institute del Qatar, ha assicurato un budget di cinquantacinque milioni di dollari, investito nella impegnativa ricostruzione d'epoca e nella spettacolarità delle scene d’azione nel deserto. Durante i cinque mesi di lavorazione a Matmata, nel sud della Tunisia, sono state impiegate più di ventimila comparse, diecimila cammelli e oltre duemila cavalli; fatti a mano circa settemila costumi, settecento selle e duecentocinquanta spade.
Sceneggiato, a partire dal libro di Ruesch, dallo stesso Annaud insieme al fido Alain Godard e a Menno Meyjes (Attacco al potere, Verdetto finale ma soprattutto, per Steven Spielberg, Indiana Jones e l'ultima crociata, L'impero del sole, Il colore viola), Il principe del deserto si avvale di un cast programmaticamente multietnico, in cui spicca l'emergente indiana Freida Pinto (Immortals, L'alba del pianeta delle scimmie, Miral, Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni, The Millionaire). Le musiche sono di James Horner (Avatar, A Beautiful Mind, Titanic, Apollo 13, Aliens – Scontro finale, 48 ore). Il film è stato presentato in anteprima mondiale a ottobre al Doha Tribeca Film Festival.
(A.A.)