"Il voto è segreto" di Babak Payami

La struttura binaria del road movie viene rivista in una prospettiva ideologica. Una guerriglia separatista dell'Islam fra i sessi raccontata con il gusto per il paradosso. E Payami è troppo acuto per cadere nella trappola dell'etica.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Rispetto ai connazionali Abbas Kiarostami e Mohsen Makmalbaf, Babak Payami guarda con minor pessimismo le profonde trasformazioni del Medio Oriente nella sua transizione alla modernità. Forse perchè qui la difficile coesistenza fra l'Islam e la democrazia viene introiettata dalla fascinosa e misteriosa donna che, durante le elezioni in compagnia di un soldato, erra per l'Iran per raccogliere i voti dei residenti. Del resto, come ci informa l'insigne islamista Bernard Lewis, in questo paese si svolgono elezioni con reali alternative politico-ideologiche. Quindi se la ragazza rappresenta l'importazione dall'Europa ottocentesca delle idee complementari di democrazia, patriottismo e nazionalismo, l'ottuso soldato non può essere che la tensione tra l'egemonia panislamica e lo Stato nazionale. E succede così che la struttura binaria del road movie viene rivista in una prospettiva ideologica. Una guerriglia separatista dell'Islam fra i sessi raccontata con il gusto per il paradosso. E Payami è troppo acuto per cadere nella trappola dell'etica. Buona parte della critica della diegesi si concentra infatti anche sulla struttura del seggio elettorale che è inconciliabile con quelli occidentali, in quanto non fisso ma itinerante e gestito da due improvvisati scrutatori. Un meccanismo che potrebbe ripetersi all'infinito, vista anche l'ambientazione asettica, anche se alla fine la controparte maschile è pressochè sconfitta in quanto i due compagni di viaggio stabiliscono una piccolo livellamento con la netta vittoria della donna. Certo contro di loro resta però la triste condizione femminile in Iran, anche se la ragazza sbarca nell'incipit su una spiaggia che da sempre nell'immaginario filmico costituisce la libertà dell'Utopia.
Titolo originale: Raye makhfi
Regia: Babak Payami
Sceneggiatura: Babak Payami
Fotografia: Farzad Jodat
Montaggio: Babak Karimi
Musica: Mike Galasso
Scenografia: Mandana Masoudi
Costumi: Faride Harajl
Interpreti: Nassim Abdi (ragazza), Cyrus Abidi (soldato), Youssef Habashi, Farrokh Shojaii, Gholbahar Janghali
Produzione: Marco Muller, Babak Payami per Fabrica Films/Payam Films/Sharmshir
Distribuzione: Istituto Luce
Durata: 105’
Origine: Iran/Canada/Italia/Svizzera, 2001

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array