"La canarina assassinata", di Daniele Cascella

la canarina assassinata

Citazioni d’autore, mix di generi e un riso amaro sono gli ingredienti dell’opera prima del pugliese Cascella, che ruba il titolo ad un giallo degli anni ‘20 e completa il tutto con una locandina in stile collana tascabile. Dedicato allo scomparso Alessandro Ninchi, autore di soggetto e sceneggiatura, il film è patrocinato dal MiBAC.
 
 
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la canarina assassinata

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Nel suo esordio alla regia, Cascella mantiene intatta tutta la freschezza di un’opera prima: il suo è un film semplice sia nell’esecuzione che nell’impianto, dove l’unico artificio è quello della macchina cinematografica che svela se stessa e che, nella sua forma ormai collaudata, si delinea come un omaggio al grande cinema del passato.
In una splendida ma decadente villa del viterbese, un produttore senza scrupoli vuole sfruttare l’entusiasmo di un giovane regista per realizzare una storia d’amore interpretata da un cast di raccomandati. Giunta nella location prestabilita, la troupe incontra Anna, proprietaria della villa, e lo sfuggente maggiordomo Raffaele: saranno loro i veri registi di una vendetta studiata a tavolino, in cui i confini tra vita e finzione diverranno sempre più labili.
Cascella omaggia il cinema d’autore con un fiorire di citazioni: dall’Effetto notte di Truffaut (anche qui, come allora, le vicende personali della troupe si intrecciano con quelle della lavorazione) ad Hitchcok, declinando in chiave comica la celebre scena della doccia di Psycho. Ne risulta una commedia nella quale i pezzi si incastrano in modo lineare, e che del delitto perfetto e dell’ambientazione alla Agatha Christie conserva solo il riverbero, così come sfuggente rimane lo spunto drammatico che mette in moto tutta la vicenda. Il vero spettro che si aggira nella villa è, semmai, il declino del cinema italiano che si concretizza nei riferimenti taglienti all’élite di attori che monopolizza i ruoli principali, allo strapotere delle case di produzione, al boom di un certo cinema scialbo e adolescenziale (ironia della sorte, il regista è interpretato da Ignazio Oliva, anche nel cast di Scusa ma ti chiamo amore). Il tutto condito dalla capacità di ridere delle proprie disgrazie, incarnata dal poeta romano Remo Remotti, dio-regista di uno sgangherato paradiso di serie B riservato agli autori italiani: la sala Nuovo Cinema Paradiso, lontana dagli splendori di Hollywood ed ormai in pieno declino, ma che, almeno nel nome, continua ad evocare i capolavori di altri tempi.

 
Regia: Daniele Cascella
Interpreti: Ignazio Oliva,Paolo De Vita,Caterina Vertova, Chiara Conti, Michele De Virgilio, Bruno Armando, Remo Remotti.
Distribuzione: Movie Factory
Durata: 94’
Origine: Italia, 2008

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