LA FOTO DEL GIORNO – Do You Like Argento?

Dario Argento arriva al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Dal 16 al 29 settembre 2008 al Cinema Massimo la retrospettiva Master of Horror. Dario Argento e il cinema, un ampio omaggio dedicato al maestro italiano dell’horror e che comprende tutti i sui film, da L’uccello dalle piume di cristallo a La terza madre. Qui il programma completo della retrospettiva e delle proiezioni e la presentazione tratta  da “La rivista del cinema”, bimestrale del Museo, di Federico Chiacchiari,  direttore di “Sentieri Selvaggi”

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Master of Horror. Dario Argento e il cinema
 
di Federico Chiacchiari
 
Ho sempre l’impressione di girare lo stesso film…
Dario Argento
 
C’è un’immagine forte, particolare, esemplare, nell’ultimo film di Dario Argento, La terza madre: la protagonista, Sarah (Asia Argento), dopo aver combattuto e vinto (?) la sua battaglia contro le streghe esce fisicamente fuori – insieme al poliziotto che l’ha aiutata – dal lungo e infinito tunnel sotterraneo, aprendo un varco verso l’esterno, verso la luce. È un’immagine quasi statica, estremamente pittorica, dove i due personaggi sono al centro del quadro, appena usciti da questa buca nella terra, immersi in un paesaggio urbano con riferimenti iconografici anche piuttosto astratti, eppure molto romani, nel senso di “classici”.
In questo quadro pittorico/cinematografico improvvisamente Sarah esplode in una risata forte, stridula, nervosa, un po’ delirante ma assolutamente liberatoria. E il film si chiude senza aggiungere altro, come se non ci fosse null’altro da aggiungere.
C’è tutto il cinema di Dario Argento in questa immagine che, un giorno, i nostri posteri forse studieranno con la stessa attenzione maniacale con la quale oggi gli studiosi affrontano i dipinti di un Caravaggio. Un cinema che non ha bisogno delle parole. Un cinema che non ha bisogno (quasi) di storie. Un cinema che non ha bisogno del(l’ipocrisia del) realismo.
Un cinema che ha invece solo, dannatamente e necessariamente solo, bisogno di essere consumato. Un cinema che ha disperatamente bisogno del (suo) pubblico.
È infatti l’esperienza forte, diretta, del “consumo del pubblico” una delle grandi virtù che rendono fondamentale, al di là dei gusti estetici/politici/cinematografici diversi, il cinema di Dario Argento. Un cinema che “godardianamente” non ha bisogno della critica, ma che si nutre esclusivamente del “sangue degli occhi” del suo pubblico.
Insomma, per dirla provocatoriamente, è un cinema che ha bisogno del pubblico come una medicina ha bisogno, per avere senso, di un malato. Forse, per continuare ed estremizzare questo concetto, è un cinema che ha bisogno di un pubblico malato. Perché, più di ogni altro possibile cinema contemporaneo, quello di Dario Argento appare sempre più come un qualcosa di terapeutico (lo dice lo stesso Argento: “Stavo male, poi ho girato il film e mi è passato tutto…”), un qualcosa che ha più a che fare con i disturbi di Gad e di Dap che con l’estetica cinematografica (1). Come i medicinali omeopatici il cinema di Argento si nutre del male per liberarsene, ovvero – straordinariamente in anticipo a suo tempo e in grande sintonia con il mondo di oggi – per combattere quella “paura della paura” che costituisce il male di vivere del XXI secolo.
Tutti gli uomini hanno paura. Tutti. Chi non ha paura non è normale…” ha scritto un tempo Jean Paul Sartre, ed ecco che questo cinema sintomatico, questo sguardo patologico, questo continuo gioco di ossessioni (visive e sonore soprattutto, perché il cinema di Argento è fatto di magnifiche “architetture dello sguardo”, di “corpi strapazzati”, di continui oltrepassare le “porte della percezione”) trova proprio negli umani-non umani, ovvero in quel che resta dell’uomo post-catastrofe, il suo naturale destinatario.
Ed allora ecco che questo fantastico ragazzo di 68 anni, che da ragazzino tremava di fronte a Biancaneve e i sette nani (che gli ispirò Suspiria…), che scappa di casa a 16 anni per formarsi nella Parigi dell’esistenzialismo e della nouvelle vague, che vive il cinema in famiglia, imparandone ad apprezzarne i generi come territorio/linguaggio popolare, ma dentro le dinamiche del ’68 e degli sperimentalismi delle novelle vague, che scrive con Bertolucci C’era una volta il west di Leone, che ha iniziato come critico cinematografico per “Paese sera”, che è tra i pochissimi ad usare lo story-board come struttura pronta per un cinema che “si monta girando”,….
…. Insomma questo cineasta adorato e odiato, l’unico autore/genere del cinema italiano (e non solo), può non piacere alla maggior parte della critica, può apparire “povero” con le sue storie inverosimili, i suoi attori trasformati in corpi, le sue musiche ossessive, ma resta, ancora e sempre più oggi, uno dei pochi “artisti della visione”, capaci di raccontarci, di parlare delle nostre vite, le nostre follie, le nostre ansie, le nostre paure, le nostre illusioni, i nostri sogni… ovvero il nostro mondo prima (mentre, durante) che le cose accadono.
 
Note:
1. (il cosiddetto D.A.P, Disturb Panick Attack è noto come “attacco di panico” e nella popolazione generale sembra oscillare tra lo 0,5 e il 3 per cento. Il “disturbo d'ansia generalizzato”, Gad, è la presenza di ansia e preoccupazione, chiaramente eccessive rispetto alle situazioni reali, che si manifestano per la maggior parte del tempo. Il disturbo interessa circa il 5 per cento della popolazione generale).
 

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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primo piano / 16-29 settembre
Master of Horror. Dario Argento e il cinema
 
 
Dario Argento
Profondo rosso
Italia 1975, 130’, col.
Durante una conferenza sulla parapsicologia, la sensitiva tedesca Helga Hullmann avverte la presenza, in sala, di qualcuno che cova pensieri omicidi. La sera stessa, la donna muore per mano di un ignoto assassino. Testimone casuale del delitto, senza poterne individuare l'autore, è un giovane pianista inglese, Marc Daly, i cui amici sono la giornalista Gianna Grezzi e Carlo, il figlio ubriacone di un'anziana ex attrice. Deciso a scoprire per suo conto chi ha ucciso Helga, Marc è però ostacolato, ad ogni successivo passo verso la verità, da nuovi efferati assassini, di cui sono vittime le persone capaci di favorire le sue indagini. Finalmente – dopo aver evitato, grazie a Gianna, di essere ucciso a sua volta – Marc giunge alla soluzione del mistero, individuando nella schizofrenica madre di Carlo l'autrice di tanti efferati delitti.
Sc.: D. Argento, Giuseppe Basan, Bernardino Zapponi; Fot.: Luigi Kuveiller; Int.: David Hemmings, Daria Nicolodi, Gabriele Lavia.
MAR 16, h. 17.00 – sala uno
MER 17, h. 20.30, SAB 20, h. 16.00
 
Dario Argento
L’uccello dalle piume di cristallo
Italia 1970, 96’, col.
Un giovane scrittore americano, Sam Dalmas, alla vigilia della sua partenza da Roma per gli Stati Uniti, assiste al ferimento di una donna, Monica Ranieri, accoltellata da una figura misteriosa, subito scomparsa nel nulla. Quando il commissario Morosini, che dirige le indagini, lo informa che potrebbe trattarsi della stessa persona, già responsabile dell’assassinio di tre ragazze, Sam rinvia la partenza e si mette a indagare per suo conto. Sentendosi braccato, l’assassino telefona a Sam e lo minaccia di uccidere la sua fidanzata Giulia. Questa telefonata, però, permette agli inquirenti di rintracciare la provenienza del maniaco: la casa dei Ranieri. Sam, Giulia e Morosini vi si precipitano cogliendo il marito di Monica nel momento in cui, coltello alla mano, sembra che voglia uccidere la donna. Tentando di tenere a bada i poliziotti, l'uomo precipita da una finestra in strada e prima di morire confessa d'essere lui l'assassino. Il caso sembra risolto, ma Sam si renderà presto conto che il vero assassino è ancora in circolazione.
Sc.: D. Argento; Fot.: Vittorio Storaro; Int.: Vittorio Storaro, Suzy Kendall, Enrico Maria Salerno, Eva Renzi.
MAR 16, h. 21.00 – sala uno
MER 17, h. 22.30
 
Dario Argento
Le cinque giornate
Italia 1973, 122’, col.
Durante le Cinque giornate di Milano il ladruncolo Cainazzo, in cerca del suo capobanda Zampino, stringe amicizia con il fornaio romano Romolo. I due, coinvolti in una girandola di vicende tragicomiche, partecipano alla costruzione di una barricata, soccorrono una partoriente, sono indotti a combattere, assistono alle violenze dei patrioti e alle rappresaglie degli austriaci. Romolo, per essere intervenuto a difesa d'una ragazza violentata da un nobile rivoluzionario, involontariamente lo uccide e viene arrestato e fucilato. Cainazzo, arrestato a sua volta dagli austriaci, è giudicato e liberato da Zampino che, per far denaro, ha recitato tre parti: ladro, patriota e austriaco. Schifato ed esasperato, Cainazzo grida il suo sdegno nel colmo della festa per la vittoria del popolo.
Sc.: D. Argento, Nanni Balestrini; Fot.: Luigi Kuveiller; Int.: Adriano Celentano, Enzo Cerusico, Sergio Graziani.
MAR 17, h. 16.00, VEN 19, h. 22.30
 
Dario Argento
Il gatto a nove code
Italia 1971, 112’, col.
Un tentativo di furto presso l'istituto Terzi, dove si stanno svolgendo esperimenti segreti nel campo della genetica, e la morte del dottor Calabresi, ricercatore dell'istituto, mettono contemporaneamente in azione il commissario Spini, il giornalista Carlo Giordani e Franco Ardò, un cieco appassionato di enigmistica. Mentre la polizia indaga inutilmente, Giordani, d'accordo con Ardò, avvicina Bianca Marusi, la fidanzata di Calabresi, e nel contempo diviene amico di Anna, la figlia di Terzi. L'improvvisa morte di Bianca mette in allarme i due investigatori privati. Nasce il sospetto che tutti i delitti trarrebbero origine da spionaggio industriale dovuto alla scoperta della triade cromosomica XYY in base alla quale l'individuo che la possiede dalla nascita sarebbe un potenziale delinquente.
Sc.: D. Argento; Fot.: Erico Menczer; Int.: James Franciscus, Karl Malden, Catherine Spaak.
MER 17, h. 18.30, VEN 19, h. 20.30
 
Dario Argento
La porta sul buio – Il tram
Italia 1973, 52’, col.
Nel settembre del 1973 Argento cura e produce la serie televisiva La porta sul buio per cui Argento firma due episodi. Il tram (firmato da Argento con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte) racconta la storia di un commissario di polizia che indaga sul misterioso assassinio di una ragazza uccisa nel vagone di un tram, durante una corsa notturna.
Sc.: D. Argento: Int.: Tom Felleghy, Pierluigi Aprà, Enzo Cerusico.
GIO 18, h. 16.30, LUN 29, h, 18.30
 
Dario Argento, Roberto Pariante
La porta sul buio – Testimone oculare
Italia 1973, 52’, col.
Una donna racconta alla polizia di aver assistito ad un omicidio, ma nessuno le crede perché dell’accaduto non è stata rinvenuta alcuna prova. Pur essendo firmato da Roberto Pariante, l'episodio venne in realtà girato da Argento, il cui tocco è individuabile nella presenza di un misterioso individuo che, in guanti neri, parla al telefono con voce sibilata, nella ritmata colonna sonora di Giorgio Gaslini (autore delle musiche dell’inytera serie) che fa ampio uso di piatti e percussioni.
Sc.: D. Argento; Fot.: Elio Polacchi; Int.: Marilù Tolo, Riccardo Salvino, Glauco Onorato.
GIO 18, h. 17.30, LUN 29, h, 19.30
 
Dario Argento
Tenebre
Italia 1982, 101’, col.
Peter Neal, romanziere americano sulla cresta dell'onda, giunge a Roma per la presentazione del suo ultimo best seller intitolato Tenebre. Appena arrivato, si trova suo malgrado coinvolto in una serie di delitti, opera di un maniaco che, ispirandosi al suo romanzo, uccide alcune donne colpevoli, secondo il suo distorto giudizio, di infamanti aberrazioni. Anche Neal si mette ad indagare per suo conto e ben presto scopre che gli assassini sono, in realtà, due. Scoperto il cadavere del primo, la polizia prosegue le indagini per trovare il secondo, ma non riesce ad evitare altri due delitti.
Sc.: D. Argento; Fot.: Luciano Tovoli; Int.: Anthony Franciosa, Veronica Lario, D. Nicolodi.
GIO 18, h. 18.30, DOM 21, h. 22.30
 
Dario Argento
Phenomena
Italia 1985, 109’, col.
Jennifer, adolescente americana, figlia di un noto attore, viene mandata a frequentare un collegio di Zurigo, diretto da severe educatrici. Qui apprende dalla sua compagna di stanza Sophie, storie di bambine scomparse nei pressi del collegio e mai più ritrovate. La notte stessa Jennifer ricade nel sonnambulismo, da cui si riteneva guarita, e per sfuggire al misterioso assassino intravisto nel buio, si rifugia nell'abitazione di un anziano entomologo paralitico, assistito da una scimmietta, dove scopre di poter comunicare con gli insetti. La notte seguente, in una crisi di sonnambulismo, una lucciola la guida presso il cadavere di Sophie, che, uscita con le vesti di Jennifer per incontrare il suo ragazzo, è rimasta vittima del mostro. Sottoposta ad alcuni accertamenti clinici, Jennifer rischia di essere ricoverata in manicomio. Fugge dal collegio e si rifugia nuovamente dall'entomologo, il quale, sperimentate le sue misteriose affinità con gli insetti, le consegna, in una gabbietta, la mosca sarprofaga, che la guiderà alla ricerca dell'assassino.
Sc.: Franco ferrini, D. Argento; Fot.: Romano Albani; Int.: Jennifer Connelly, Daria Nicolodi, Donald Pleasence.
GIO 18, h. 20.30, VEN 19, h. 16.30
 
Dario Argento
Opera
Italia 1987, 106’, col.
Una giovane cantante lirica, Betty, viene chiamata a sostituire la protagonista, investita da un’auto alla vigilia della prima del Macbeth. Betty ha un grande successo e salva lo spettacolo, ma dopo la recita si scopre il cadavere di una maschera del teatro, assassinato in un palco. È il primo di una serie di omicidi ai quali Betty è costretta ad assistere dal momento che il maniaco omicida le si presenta mascherato con un cappuccio da boia. Alcune volte, l'assassino la imbavaglia, la lega e la costringe a vedere tutto, applicandole davanti agli occhi degli aghi, in modo che non possa chiudere le palpebre. La ragazza è terrorizzata e cerca l'aiuto del regista Marco e del commissario Alan che si dichiara suo ammiratore. Ma le morti atroci si susseguono senza che si riesca a trovare il colpevole. Alla fine Marco si serve di un gruppo di corvi, che usa in scena, per identificare l’uomo che, infatti, è seduto tra il pubblico.
Sc.: D. Argento, Franco Ferrini; Fot.: Ronnie Taylor; Int.: Cristina Marsillach, Ian Charleson, Urbano Barberini, D. Nicolodi.
GIO 18, h. 22.30, VEN 19, h. 18.30
 
Dario Argento
Suspiria
Italia 1977, 100’, col.
La giovane americana Susy Banner si reca a Friburgo, in Germania, per frequentare un’accademia di danza. La notte del suo arrivo assiste alla fuga di una allieva, Patty Newman, che il giorno seguente verrà ritrovata barbaramente uccisa in casa di una amica. In seguito muore, dilaniato dal proprio cane, Daniel, il pianista cieco dell'accademia. Una strana sonnolenza ed inspiegabili malori colpiscono la stessa Susy che può confidarsi solo con Sara, già amica di Patty, ma anch'ella è vittima di una morte atroce proprio quando stanno cercando insieme la spiegazione a questi fenomeni. Susy apprende poi da un esperto in magia che l'accademia è stata fondata agli inizi del secolo da Elena Marcos, una strega dotata di formidabili poteri e capace di creare attorno a sé una setta di adepti.
Sc.: Daria Nicolodi, D. Argento; Fot.: Luciano Tovoli; Int.: Jessica Harper, Joan Bennet, Alida Valli.
SAB 20, h. 18.30, DOM 21, h. 16.30
 
Dario Argento
Inferno
Italia 1980, 107’, col.
Secondo un vecchio testo di alchimia dell'italiano Varelli, in tre case maledette, una a Friburgo, una a Roma e la terza a Madrid, si celano altrettante divinità degli Inferi. Si tratta delle tre Mater: Suspirorum, Lacrimarum e Tenebrarum. La lettura del libro e una misteriosa esplosione sotterranea, convincono la giovane Rose Elliott che l'antica casa americana in cui è andata a vivere è abitata dalla terza madre. Della scoperta fa appena in tempo ad avvertire il fratello Mark prima di morire. Questi torna a New York, si insedia nella casa e, dopo essere sfuggito a più attentati, scopre finalmente la verità.
Sc.: D. Argento; Fot.: Romano Albani; Int.: Laigh McCloskey, Irene Miracle, D. Nicolodi.
SAB 20, h. 20.30, DOM 21, h. 18.30
 
Dario Argento
La terza madre
Italia 2007, 98’, col.
Un’antica urna incatenata ad una bara viene rinvenuta per caso e dissotterrata da alcuni operai lungo la strada che limita il cimitero di Viterbo. L’urna contiene un’antichissima tunica e alcuni oggetti appartenenti a Mater Lacrimarum, la Terza Madre. Unica sopravvissuta delle Tre Madri, le tre potenti streghe che dalla notte dei tempi spargono terrore e morte. Il suo risveglio scatena una serie di eventi misteriosi e terribili: il Male torna ad oscurare la città. Sarah Mandy, giovane studiosa di restauro e collaboratrice di Michael Pierce, curatore del Museo di Arte Antica di Roma, viene coinvolta nell’escalation di violenza che si svolge ad un ritmo sempre più frenetico. Sarah cerca di sfuggire ma non può, è la Terza Madre ora che la cerca. Terzo capitolo della 'trilogia delle tre madri: Mater Suspiriorum, Mater Tenebrarum e Mater Lachrimarum di cui fanno parte Suspiria e Inferno.
Sc.: D. Argento, Jace Anderson, Walter Fasano, Adam Gierasch, Simona Simonetti; Fot.: Frederic Fasano; Int.: Asia Arhento, Ugo Kier, Daria Nicolodi, Cristian Solimeno.
SAB 20, h. 22.30, DOM 21, h. 20.30
 
AA.VV.
Due occhi diabolici
Italia/USA 1990, 117’, col.
Un film in due episodi tratti dai racconti di Edgar Allan Poe. In I fatti nella vita di Mr. Valdemar, diretto da George Romero, una moglie avida tiene in vita il marito con l'ipnotismo, ma lui muore e ritorna. Ne Il gatto nero di Dario argento, un fotografo in crisi con la sua professione, perché non riesce a scattare foto sensazionali, cattura il gatto nero della compagna Annabel, lo tortura e scatta foto sconcertanti che fanno la sua fortuna. Ma Annabel, la moglie, decide di andarsene. Il progetto inizialmente prevedeva quattro registi per altrettanti racconti. Oltre a Romero e Argento, anche Carpenter e Craven.
Sc.: George A. Romero; D. Argento, F. Ferrini; Fot.: Beppe Maccari, Peter Reniers; Int.: Harvey Keitel, Madeleine Potter, John Amos, Martin Balsam, Madeleine Potter, John Amos.
LUN 22, h. 16.00, MER 24, h. 22.30
 
Dario Argento
Trauma
Italia 1993, 110’, col.
Aura, una ragazza anoressica, viene soccorsa da David, giornalista televisivo, ma lei fugge rubandogli il portafoglio. La polizia la restituisce ai genitori, romeni immigrati e medium. Durante una seduta spiritica lo spirito di una chiroterapista, decapitata da un killer, denuncia la presenza dell'assassino. Attirata dalle grida, Aura riesce a vedere l’uomo che brandisce le teste dei genitori. Successivamente, Aura viene riportata nella clinica dal dottor Judd che le dà una bacca allucinogena per sapere se ha riconosciuto l'assassino. Nel frattempo il killer entra nella clinica e uccide l'infermiera, cui Aura ha sottratto le chiavi per fuggire con David. I due giovani trovano tra gli effetti personali dell'infermiera la foto di due vittime dell’assassino. Segue una lunga serie di omicidi che i due protagonisti non riescono ad evitare. Quando, infine, la polizia sembra aver trovato il colpevole, le cose tornano a complicarsi.
Sc.: D. Argento, T.E.D. Klein, Paul Draper; Fot.: Raffaele Mertes; Int.: Christopher Rydell, A.  Argento, Piper Laurie.
LUN 22. h. 18.10, MER 24, h. 20.30
 
Dario Argento
La sindrome di Stendhal
Italia 1996, 119’, col.
Anna Manni mentre visita il museo degli Uffizi a Firenze è colta da inspiegabili allucinazioni, sviene e quando si riprende scopre che dalla sua borsetta sono scomparsi la pistola e i documenti. Tornata in albergo trova per caso la riproduzione della Ronda di Rembrandt appesa alla parete della sua stanza. Anna entra letteralmente nel quadro e ricorda di essere un’agente della polizia di Roma incaricata di seguire le tracce di un maniaco stupratore che si troverebbe a Firenze. Questi si presenta nella sua stanza, la violenta e poi scompare. Sotto choc, Anna trova rifugio dalla sua famiglia a Viterbo ma il killer la rapisce portandola in una tomba etrusca, presso una cascata. Anna, liberatasi, dopo una colluttazione sanguinosa riesce a sopraffare l'uomo e a gettarlo nel torrente. Mentre le ricerche del corpo procedono a vuoto, Anna si mette una parrucca bionda e dà segni di squilibrio: sembra che il mostro sia in qualche modo penetrato in lei alterandone i comportamenti.
Sc.: D. Argento, F. Ferrini; Fot.: Giuseppe Rotunno; Int.. A. Argento, Marco Leonardi, Luigi Diberti.
LUN 22. h. 20.20, MER 24, h. 16.15
 
Dario Argento
Il fantasma dell’opera
Italia 1998, 106’, col.
A Parigi nel 1877, alcuni operai vengono divorati da una forza misteriosa mentre eseguono lavori all'interno del teatro dell'Opera. Nel frattempo, sul palcoscenico del teatro deserto, la giovane Christine Daae sta provando una scena. Il Fantasma, uscito dai sotterranei, è conquistato dalla sua bravura e bellezza. Christine lo nota a sua volta ed è lusingata e turbata dalle attenzioni che questo misterioso personaggio le dedica. Intanto deve sostenere il gentile ma insistente corteggiamento del barone Raoul De Changy. Si susseguono una serie di omicidi: il signor Pourder, che insidiava alcune bambine del corpo di ballo, viene ucciso dal Fantasma e, subito dopo, altre persone spariscono. Dopo lo spettacolo anche Christine scende nei sotterranei per raggiungere il Fantasma e ne diviene l’amante.
Sc.: D. Argento, Gérard Brach; Fot.: Ronnie Taylor; Int.: A. Argento, Julian Sands, Andrea Di Stefano.
LUN 22, h. 22.30, MER 24, h. 18.30
 
Dario Argento
Nonhosonno
Italia 2001, 117’, col.
A Torino nel 1983, il piccolo Giacomo ha assistito all'omicidio della madre da parte di un maniaco che, nonostante l’impegno, il commissario Moretti non riesce a individuare. Diciassette anni dopo la città torna ad essere minacciata da una serie di misteriosi delitti. Il commissario Manni, nuovo incaricato, non può fare a meno di accettare la collaborazione di Moretti, sia pure anziano e affaticato, che non ha dimenticato la promessa fatta al bambino. Da Roma torna anche Giacomo, e, dopo qualche esitazione, comincia a partecipare alle indagini. Moretti ricorda che all’epoca fu accusato un nano, di nome Vincenzo, scrittore di libri gialli, poi a sua volta ucciso pochi mesi dopo. Ritornando sui luoghi di quel periodo e interrogando persone che avevano conosciuto Vincenzo, Moretti pensa di essere vicino alla soluzione. Confida i suoi sospetti a Giacomo ma durante la notte, ricevuta in casa una visita dell'omicida è colpito da infarto e muore. Giacomo segue le piste indicate.
Sc.: Carlo Lucarelli, F. ferrini, D. Argento. Fot.: Ronnie Taylor; Int.: Max von Sydow, Stefano Dionisi, Chiara Caselli, Rossella Falk.
MAR 23, h. 16.15, GIO 25, h. 18.15
 
Dario Argento
Il cartaio
Italia 2004, 106’, col.
Il Cartaio che deve il suo soprannome alla sua mania per il gioco delle carte è uno spietato serial killer che ha ingaggiato con la polizia una mortale partita. Il terreno della sfida, che si gioca a distanza, nello spazio virtuale di Internet, è il video poker. Il cartaio gioca contro gli agenti ed ogni volta c'è in palio una vita umana. La polizia non può fare altro che accettare la sfida e giocare con lui questa macabra partita che, però, prevede molte vittime.
Sc.: D. Argento; F. Ferrini; Fot.: Benoît Debie; Int.: Stefania Rocca, Liam Cunningham, Claudio Santamaria.
MAR 23, h. 18.30, GIO 25, h. 16.15
 
Dario Argento
Ti piace Hitchcock?
Italia 2005, 93’, col.
Giulio, un ventitreenne con la passione per il cinema, incontra due ragazze, Sasha e Federica che stanno noleggiando il film di Hitchcock, L'altro uomo – Delitto per delitto. Una di loro, Sasha, vive nell'appartamento di fronte a quello di Giulio, così il ragazzo, in preda a una curiosità morbosa, inizia a spiarla. Una sera dall'appartamento di Sasha si leva un urlo soffocato: la madre della ragazza è stata uccisa da un killer sconosciuto. Giulio, influenzato dal film scelto dalle due amiche, elabora una teoria che espone alla sua fidanzata Arianna: e se fosse stata Federica ad uccidere la madre di Sasha perché questa ottenga una cospicua eredità? Ossessionato da questo mistero, Giulio inizia a pedinare Federica e a fare indagini sulla sua vita privata. Un giorno però, mentre la sta seguendo inciampa e la frattura a una gamba lo costringe a casa. Forse Giulio ha rischiato troppo e il killer potrebbe prepararsi a colpire ancora.
Sc.: D. Argento, F. Ferrini; Fot.: Frederic Fasano; Int.: Elio Germano, Chiara Conti, Elisabetta Rocchetti.
MAR 23, h. 20.30
 
Dario Argento
Masters of Horror – Jenifer
Usa 2005, 58’, col., v.o. sott.it.
Jenifer è una ragazza dal corpo aggraziato ma dal volto mostruosamente sfigurato che grazie al suo fascino oscuro e selvaggio seduce delle povere vittime che, una volta adescate, annienta e divora. La prima vittima è un agente di polizia che la salva dal suo carnefice. La porta a casa sua e ben presto cade nelle sue diaboliche trame. La donna, infatti, non è ben accetta dalla moglie e dal figlio che ben presto se ne vanno di casa. Quando anche lui si rende conto della situazione pericolosa in cui si trova oramai è troppo tardi. Il film fa parte della prima serie televisiva americana Masters of Horror.
Sc.: Steven Weber; Fot.: Attila Szalay; Int.: Steven Weber, Carrie Fleming, Brenda James.
MAR 23, h. 22.15, LUN 29, h. 16.15
 
Dario Argento
Masters of Horror – Pelts
Usa 2006, 58’, col., v.o. sott.it.
Il commerciante di pelli Jake Feldman entra in possesso di uno stock di pellicce di procione che il trapper Jameson ha cacciato nei pressi di un antico cimitero. Feldman è ignaro, però, che quelle pellicce sono maledette e che saranno letali per chiunque le indossi. Il film fa parte della seconda serie tv americana Masters of Horror.
Sc.: Matt Venne, da un racconto di F. Paul Wilson; Fot.: Attila Szalai, Jon Joffin; Int.: Link Baker, Melissa Gonzales, Meat Loaf.
MAR 23, h. 23.15, LUN 29, h. 17.15
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