La programmazione su Fuori Orario dal 6 al 12 marzo

Su Fuori Orario cinema/tv anni’50/’70, Jacopo Quadri, Vittorio Dde Seta e Mario Soldati

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CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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Domenica 6 marzo dalle 2.10 alle 6.00

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

COMPLIMENTI PER LA TRASMISSIONE..!

quella parte di televisione chiamata cinema (2) 

a cura di Paolo Luciani

Con queste notti inizia una ricognizione di Fuori Orario   dedicata al lavoro tutto e solo cinematografico di tanti protagonisti della nostra televisione, in particolare di quella che si è costruita negli “anni d’oro” ’50 /’70.  Per alcuni di loro  il cinema ha rappresentato un momento di passaggio verso un impegno totalmente televisivo, spesso vissuto da innovatori del mezzo e del suo linguaggio; per altri invece il cinema ha accompagnato, con cadenze sempre diverse, ma ricorrenti, un orizzonte concreto e parallelo dove continuare ad esprimersi. Di più: spesso nella produzione cinematografica è facile riscontrare anticipazioni e momenti tipici del loro lavoro televisivo, così come in particolare le modalità produttive della tv sono diventate parte integrante e segno distintivo del loro fare cinema.

In ogni caso, per nessuno dei nomi proposti, crediamo si possa ipotizzare che il cinema e la televisione siano mai stati considerati e vissuti come  fratelli e sorelle minori.

DIFENDO IL MIO AMORE

(Italia, 1956, b/n, dur., 84’)

Regia: Giulio Macchi

Con: Martine Carol, Gabriele Ferzett, Charles Vanel, Giorgia Moll, Arnoldo Foà, Clelia Matania, Elena Altieri, Loris Gizzi, Clelia Matania

Classica coproduzione italo- francese, che negli anni che via via che si allontanavano dalla guerra significò sia uno sfruttamento più intensivo del prodotto tipicamente popolare, sia servi come non modesto aiuto, in molti casi, per produzioni d’autore. In questo caso una tipica trama da fumetto viene  innestata sulla polemica abbastanza presente in quegli anni sulla prepotenza di certa stampa scandalistica che, sulla scia di clamorosi fatti di cronaca nera esplosi nel tumultuoso dopoguerra italiano, sembrava avere perso ogni margine  di umana pietà. Macchi si serve alla perfezione del cast importante, tecnico ed attoriale,  che gli viene offerto per questo suo primo lungometraggio a soggetto (ma nello stesso anno, con una formula produttiva simile, ma  che vede gli americani al posto dei francesi e con Vittorio De Sica in veste, questa volta lui, di aiuto regista… realizza il bizzarro ed assai discusso, nelle cronache rosa del tempo, MONTECARLO, con l’incredibile coppia De Sica /Dietrich), Macchi inizierà ben presto un percorso di grande divulgatore scientifico e culturale televisivo, dando vita  z serie di trasmissioni che hanno fatto la storia delle nostra televisione (tra le tante ORIZZONTI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA 1966/1973 e HABITAT 1970/1978).

MUSODURO

(Italia, 1953, col., dur., 73’)

Regia: Giuseppe Bennati

Con:  Cosetta Greco, Marina Vlady, Fausto Tozzi, Gerard Landry, Odoardo Spadaro, Giulio Calì, Alessandro Fersen

Secondo film a soggetto di Bennati  che, se con il film L’AMICO DEL GIAGUARO – 1958 si cimenterà con la trasposizione in cinema di una celeberrima trasmissione televisiva, alla televisione fornirà tutta la sua professionalità firmando negli anni ’60 una serie di qualificati documentari etno-giornalistici dalle più lontane località, mentre  nel 1970, con  la miniserie MARCOVALDO, interpretata da Nanni Loy e Didi Perego, parteciperà a quella che  ancora oggi è considerata una delle migliori trasposizioni filmate di un’opera di Italo Calvino.

 

Venerdì 11 marzo dalle 1.20 alle 6.30

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

PASSAGES / PAYSAGES (2)

a cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto

IN QUESTO MONDO  PRIMA VISIONE TV

(Italia, 2018, col., dur., 98′)

Regia: Anna Kauber

Film vincitore della sezione DOC Italia del Torino Film Festival

Le donne pastore impegnate quotidianamente nella loro attività vivono spesso sole, ma anche con compagni e con la loro famiglia, pienamente coinvolte nelle attività sociali ed economiche della comunità in cui vivono. Il film racconta queste donne attraverso la personale esperienza della regista che ha vissuto con loro per qualche giorno, immergendosi profondamente nella loro quotidianità. I legami di amicizia e affetto che si creano diventano la linea narrativa, intima e spontanea, che introduce alle motivazioni delle protagoniste, alle difficoltà incontrate e alle soddisfazioni ricavate.

«È un film con andamenti diversi, giocato con la presentazione e i ritorni di personaggi e storie differenti espresse in molteplici linguaggi e modi, del presente e del passato. Volti e paesaggi, animali e azioni, situazioni ambientali e meteorologiche, risate e imprecazioni si susseguono a ritmi alternati di aperture e chiusure, più incalzanti e poi rallentate, varie e tutte stimolanti, vuoi nella quiete che nel fluire più serrato delle narrazioni». (Anna Kauber)

Anna Kauber , regista, scrittrice e paesaggista, vive a Parma. Documenta e divulga la vita e il lavoro nel mondo rurale, occupandosi in particolare di tematiche sociali e culturali delle comunità. Nel 2014 pubblica il libro Le vie dei campi, che ottiene il premio di letteratura rurale Parole di Terra. Interessata alla relazione fra uomo, terra e cibo, realizza alcuni docufilm come Ciclone Basmati (2012), girato fra Italia e India, sul tema cibo e immigrazione (vincitore del premio speciale Babel Sky TV all’International Migration Art Festival 2012) e la raccolta di videointerviste Ritratti di donna e di terra (2015), che ricerca e documenta la specificità di genere in agricoltura e nella trasformazione dei prodotti della terra. Dal 2015 al 2017 intraprende un viaggio di ricerca con videointerviste alle donne pastore in Italia, a partire dal quale è stato realizzato In questo mondo.

TG2 DOSSIER – BARBAGIA OLTRE IL MARE

(Italia, 1980, col., dur., 53’’)

Regia: Nico D’Alessandria e Fausto Spegni

Un TG2 dossier girato dall’autore di Regina CoeliL’amico immaginarioL’imperatore di Roma, di cui Fuori Orario ha mandato in onda tutti i film. Pur essendo un lavoro “alimentare” è evidentemente un lavoro che possiede l’impronta, lo stile e la poetica di Nico D’Alessandria, fin dalla scelta del soggetto, la vita di pastori emigrati dalla Barbagia per pascolare le greggi che vivono nei dintorni di Roma. Anni dopo il regista racconterà che questa esperienza con i pastori è alla base della storia del pastore barbacino raccontata in Regina Coeli.

BANDITI A ORGOSOLO                                                                         

(Italia, 1960, b/n, dur., 92′)

Regia: Vittorio De Seta

Con: Michele  Cossu, Giuseppe ‘Peppeddu’ Cuccu, Peppeddu Cossu, Vittorina  Pisano

Michele Cossu e il fratello Giuseppe sono intenti al pascolo di un gregge. Tre banditi che hanno rubato alcuni maiali si fermano nella capanna del pastore. Michele vorrebbe che i tre si allontanassero al più presto, quando sopraggiunge una pattuglia di Carabinieri che ha uno scontro a fuoco con i briganti. Un milite viene colpito e perde la vita. Michele fugge per non esser incolpato come complice dei tre. Essendo stato spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti, egli cerca di raggiungere con il gregge una zona dove spera che la legge non riesca a raggiungerlo, ma durante il percorso le pecore muoiono. Oramai ha perduto ogni cosa, deve far fronte a numerosi debiti, non sa come risolvere la difficile situazione nella quale si trova…

“Ricordo distintamente di aver assistito alla proiezione di “Banditi” al New York Film Festival all’inizio degli anni Sessanta. Uno dei film più insoliti e straordinari che avessi mai visto. La storia è semplice: un pastore, ingiustamente accusato di un crimine che non ha commesso è braccato in un paesaggio arido e silenzioso. Il suo gregge muore di fame e lui, ormai ridotto alla miseria, è costretto a diventare un bandito. Ma il film è anche la storia di un’isola e della sua gente. Ambientato sulle montagne della Barbagia, in Sardegna, il film rivela un mondo arcaico, incontaminato, dove la gente si esprime in un dialetto antico e vive secondo le regole di una volta, considerando il mondo moderno estraneo e ostile. In loro, De Seta riscopre le vestigia di una società antica attraverso la quale risplende una nobiltà perduta”. (Martin Scorsese, da un testo scritto per la Cineteca di Bologna)

 

Sabato 12 marzo dalle 1.30 alle 6.30

PASSAGES / PAYSAGES (3)

a cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto

ULTIMINA PRIMA VISIONE TV

(Italia, 2020, col., dur., 64′)

Regia e montaggio: Jacopo Quadri

Con: Ultimina Capecchi

In una famiglia povera di mezzadri toscani, nacque oltre ottant’anni fa Ultimina, che doveva essere l’ultima di tanti figli ma che fu seguita dalla sorellina Finis. Ultimina ha il dono della parola limpida e l’amore per il racconto. Ci immerge con l’aiuto di fotografie di famiglia nel suo passato difficile. Si è sposata giovane, suo marito beveva e il suocero la picchiava. Ultimina è ancora arrabbiata perché erano gli uomini a imporre le regole e non fa nulla per temperare la sua natura ribelle.

Ritratto di una donna forte e ritratto di un’epoca.

Durante le riprese del mio documentario su due gemelli agricoltori nella campagna toscana, una vivace signora anziana entrava spesso in scena … Così ho iniziato a fare amicizia con Ultimina … le ho permesso di condividere i suoi racconti liberamente, passando da un soggetto all’altro come in una lunga insonne notte di rivelazioni. Durante il montaggio ho intrecciato le storie in un unico racconto fluido, permettendo allo spettatore di trascorrere del tempo reale con Ultimina.” (Jacopo  Quadri)

LORELLO E BRUNELLO                      

(Italia, 2017, col., dur.,87’)

Regia, soggetto, montaggio: Jacopo Quadri
Con: Brunello Biondi, Lorello Biondi, Ultimina Capecchi Biondi, Mirella Iona Plugaru, Wilma Funghi Biondi, Giuliano Biondi, Raniero Marroni, Domenico Serra, Addis Pampanini

I gemelli Lorello e Brunello Biondi vivono da soli nel podere di famiglia dove sono nati, ai Pianetti di Sovana, nella Maremma grossetana, una campagna dura e ventosa. Il lavoro, senza mai un giorno di pausa, è una condizione naturale che non si mette in discussione. Eppure sono in perdita: hanno quattrocento pecore e cento ettari di terra, ma il latte vale sempre meno e con il grano è ancora peggio. Intorno a loro, vedono prosperare l’economia dei grandi viticoltori, oggi proprietari del latifondo, sconfitto un secolo fa dai loro nonni.

«Lorello e Brunello è un film sul lavoro, la terra, le stagioni. Il caldo, la siccità, la notte. Il tempo. La solitudine. In piedi ben prima dell’alba, perché lavorare così tanto? Volevo capire come vivono queste persone che lavorano e basta, senza la minima gratificazione, senza mai una gioia. Volevo vivere con loro per capire. Capire le regole della campagna, dell’allevamento, delle semine, dei raccolti. Come affrontare le tre ore quotidiane della mungitura in un frastuono di mammelle e sterco? Cosa si pensa quando si passa la notte su un trattore in un campo al buio, soli nella polvere?». (Jacopo Quadri)

LA SICILIA RIVISITATA – 2° e 3° puntata

(Italia, 1980, col., e b/n,  durata totale 102’)

Regia: Vittorio De Seta

Un’inchiesta televisiva in 4 puntate realizzata da De Seta per la RAI, che torna sui luoghi dei suoi grandi documentari degli anni Cinquanta, ampliando ed aggiornando i temi visivi elaborati ne La parabola d’oro, Il sale di fuoco, Lu tempu de lu pisci spata. Le puntate successive saranno programmate successivamente  all’interno del ciclo “Passages / Paysages”.

ALLA RICERCA DEI CIBI GENUINI – VIAGGIO NELLA VALLE DEL PO – 3° puntata: I vini del Piemonte

(Italia, 1957, b/n, dur., 32’)

Regia e conduzione: Mario Soldati

Andato in onda tra dicembre 1957 e gennaio 1958 in 12 puntate, il viaggio di Mario Soldati seguendo il Po è una delle prime inchieste Rai di sempre. Soldati parte “alla ricerca dei cibi genuini” ma chiaramente i cibi e il vino sono il punto di partenza per esplorare una cultura che solo pochi anni più tardi sarà completamente sconvolta e sepolta dal boom industriale. Come nel successivo Viaggio lungo il Tirreno fatto con Cesare Zavattini  Soldati incontra un’umanità varia e lascia emergere la letteratura e gli scrittori.

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