La seconda vita, di Vito Palmieri

Il regista racconta, con la dovuta sapienza e umanità, un’esperienza di rinascita collettiva, tra le gigantesche statue di Peccioli e la convincente interpretazione di Marianna Fontana

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Anna (Marianna Fontana) è una trentenne che ha appena lasciato un istituto di detenzione, dopo aver scontato molti anni di carcere per essersi macchiata di un reato nel periodo adolescenziale. Inizialmente non si capisce quale sia il reato, ma nel dipanarsi della storia, ritornano i frammenti del passato, fino a ricomporre il dramma nell’età dell’apparente spensieratezza. Anna ha deciso di cambiare vita e città e si trasferisce in una piccola provincia, in cui viene impiegata come bibliotecaria. Viene presa sotto la custodia del direttore della biblioteca, il quale intuisce la sua condizione, pur non conoscendo a fondo e nei dettagli ciò che Anna vuole tenere nascosto. Marco (Lorenzo Gioielli), l’assume con il piacere “perverso” di tenere sotto scacco l’ex galeotta, assicurando lei che non avrebbe proferito parola se avesse accettato la sua protezione. Anna, pur sentendosi manipolata, inizialmente lascia andare, anche perché preoccupata a non farsi schiacciare definitivamente dal peso del passato, soprattutto agli occhi della comunità. Conosce un uomo timido ed introverso, il fabbro del paese, impegnato in un lavoro di restauro della campana della chiesa madre. In realtà, Antonio (Giovanni Anzaldo) non trova il coraggio a iniziare questo delicato lavoro commissionato, temendo di non essere all’altezza. Antonio e Anna avviano una relazione di amicizia che vorrebbe diventare qualcos’altro, ma le paure di entrambi frenano il sentimento. Rischiare di essere felici o accettare una vita tranquilla? Questo è l’atroce dilemma che accompagna i personaggi. Inoltre, ad un certo punto, quando Marco non sentirà ricambiata la sua morbosa “attenzione”, rivelerà il segreto di Anna ai suoi concittadini, dopo aver fatto delle ricerche accurate sul suo conto e aver scoperto il delitto del quale si è macchiata. Anna stav

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olta sarà sull’orlo del baratro, imboccando una via senza uscita e dovrà trovare le forze per risollevarsi una seconda volta. Tratto dal romanzo di Michele Santeremo, del film anche sceneggiatore, Una seconda volta è un percorso interiore più che per trovare se stessi, indirizzato invece a ricreare un proprio se, lottando strenuamente contro i pregiudizi, la malignità e la chiusura mentale. Riconciliarsi con la società e con se stessa sono i passi imprescindibili se non si vuole rischiare di sprofondare inesorabilmente. La giustizia riparativa è diventa quindi la chiave di volta che va oltre la specifica dimensione criminosa, perseguendo i concetti di responsabilità e perdono, sempre più indispensabili nella quotidianità di tutti noi.

Vito Palmieri, al suo terzo lungometraggio fiction, dopo alcuni documentari e dopo See You in Texas del 2015 e Il giorno più bello del 2016, si avvale della bravissima e convincente Marianna Fontana, protagonista, tra le altre opere, nel 2016 in Indivisibili di Edoardo De Angelis e nel 2018 in Capri-Revolution di Mario Martone. La scelta della protgonista è tanto azzeccata quanto il ruolo di questo film (da sottolineare anche il bel brano musicale inedito di Cristina Donà), in cui sembra, per certi versi, toccare, o quantomeno idealmente richiamare, aspetti personali e autobiografici della giovane attrice casertana. Pertanto Palmieri dirige, senza voler strafare, ma con la dovuta sapienza e umanità, un’esperienza di rinascita collettiva, attraversando il paesaggio che lo ha accolto, tra le gigantesche statue “Presenze” di Peccioli, in provincia di Pisa. Realizzate da Naturaliter, azienda leader nel settore degli allestimenti museali, quelle statue, non per caso, sono un altro esempio di rinascita, perché create da materiale riciclato, rivestito di fibre di cemento per resistere agli agenti atmosferici. Sono presenze immobili, testimonianze concrete dell’attività dell’uomo, connubio fra arte e territorio, fra i tormenti interiori e il mondo esterno.

 

Regia: Vito Palmieri
Interpreti: Marianna Fontana, Giovanni Anzaldo, Lorenzo Gioielli, Nicola Rignanese, Demetra Avincola, Cristiana Raggi, Eliana Lupo
Distribuzione: Articolture, Lo Scrittoio
Durata: 85’
Origine: Italia, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
4 (3 voti)

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