La sera di tutti i giorni, di Felix Tissi

Un racconto in piccoli quadretti di vita quotidiana di un coro di personaggi anziani tra il surreale di Andersson e l’umanità di Kaurismäki, con una grande malinconia di fondo

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La sera di tutti i giorni racconta in diversi episodi dalle atmosfere surreali la vita quotidiana di un coro di personaggi in età avanzata. Leopold e Alex si scontrano in auto, ma invece di un litigio ne nasce una sincera amicizia che porterà ad una strana convivenza. Henri e Irma sono una coppia sposata da tutta la vita che vive la propria quotidianità in totale simbiosi. C’è una fioraia ormai stanca di vendere fiori solo a chi vuol coprire le proprie malefatte che si innamora della purezza di un ex detenuto che non ha più niente e nessuno. Tra tutti loro si aggiunge un medico che prova una tale empatia per i propri pazienti da mettersi a piangere quando li trova in condizioni precarie. Ognuno di questi personaggi aleggia in un universo sospeso dove sembrano non esserci le medesime dinamiche sociali del nostro mondo, così ogni storia si tocca con l’altra tramite piccoli incontri ed interazioni come in una sorta di limbo ultraterreno.

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Persone sole, malate, tristi, arrivate ormai all’ultima fase della propria esistenza, ma proprio per questo libere di mostrare chi sono davvero senza paura di essere giudicate e sembrare ridicole. Da qui nasce la sottile ironia che pervade l’ultimo film dello svizzero Felix Tissi, sempre in bilico tra surreale e grottesco con una grande malinconia di fondo che si intravede nella prima metà per poi rivelarsi nell’ultimo atto. Il film procede come una sequela di piccoli episodi o quadretti in inquadrature larghe, fisse e perlopiù frontali, un’impostazione teatrale classica che ricorda il cinema di Roy Andersson, col quale condivide il tono grigio e un simile senso dell’umorismo.

La sera di tutti i giorni è avvolto dall’atmosfera sospesa tipica dei film di Aki Kaurismäki, un cinema dove la solitudine esistenziale dell’uomo è la vera protagonista e si aspira a raccontare il dramma interiore dei protagonisti. Se l’influenza del cinema scandinavo è chiara, è altrettanto evidente l’approccio umanista del regista che non perde mai la fiducia e l’interesse per le sorti dei suoi protagonisti, capaci persino di eludere la morte. Si partecipa al dolore degli altri e ci si commuove nei piccoli momenti di gioia quotidiana, in poche parole si empatizza teneramente con personaggi anziani che sembrano tornare alla spontaneità infantile. Un film piccolo, semplice, ma davvero sincero. Di questi tempi non è poco.

 

Titolo originale: Aller Tage Abend
Regia: Felix Tissi

Interpreti: Sandro Di Stefano, Hiltrud Hauschke, Uli Krohm, Vilmar Bieri, Hans Diehl
Distribuzione: Solaria Film
Durata: 80′
Origine: Italia, Svizzera, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
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