La versione di Anita, di Luca Criscenti

A metà tra il didattico, lo storico e l’indagine psicologica, un racconto incalzante e appassionante alla scoperta di questa donna rivoluzionaria e innamorata.

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Non più di tre righe, forse, sui libri di storia dei licei del passato segnavano il passaggio di Ana Maria de Jesus Ribeiro, meglio nota come Anita Garibaldi. L’abbiamo sempre immaginata come la vita di un’eroina di un melodramma che si consumava tra le battaglie del marito eroe e le poche pause tra una rivoluzione e l’altra.
Luca Criscenti ci fa cambiare opinione e, con un’operazione a metà tra il didattico, lo storico, l’indagine anche psicologica del personaggio in una proiezione attualizzata di un’Anita moderna, ci fa scoprire un personaggio volitivo con l’indipendenza propria di una femminista ante litteram. La versione di Anita finisce con l’infiammare il cuore dei suoi spettatori in circa novanta minuti di racconto incalzante e appassionante alla scoperta di questa donna rivoluzionaria e innamorata. Nata nel sud del Brasile a Laguna, deliziosa cittadina affacciata sul mare, al suo secondo matrimonio ha sposato il Garibaldi rivoluzionario. Dopo alcuni anni trascorsi in Uruguay, a causa di una fuga precipitosa dal Brasile dopo un’altra sommossa finita male, è arrivata in Italia. Era il 1848, anno cruciale per la storia di un’Italia che lottava per l’unificazione. Accolta a Genova con il marito inizia il suo pellegrinaggio nel nostro Paese alla ricerca di battaglie da combattere e moti cittadini da sostenere. Una febbre malarica non curata, contratta nelle paludi pontine, la portò alla morte nei luoghi del delta del Po. Il suo corpo fu oggetto di un lungo peregrinare che per volere di Mussolini si concluse ai piedi della sua statua al Gianicolo, l’unica conosciuta di una donna su un cavallo rampante.

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Criscenti è agile nel racconto in cui inserisce brani di film “garibaldini”, stampe e animazioni, e la sua protagonista, Flaminia Cuzzoli, utilizza con sapienza il suo indubbio fascino muovendosi con disinvoltura nei panni di una attualizzata Anita che arriva a farsi intervistare dal giornalista radiofonico e critico letterario Marino Sinibaldi, che aiutato dalla letteratura storica, Memorie di Garibaldi compreso, ricostruisce il carattere e lo spirito di questa donna dalla ferrea volontà, gelosa e combattente, pronta ad ogni sacrificio e morta a soli 28 anni, madre di quattro figli. Anita, in questo suo nuovo cammino da rediviva nei suoi luoghi italiani, trova conforto nella casa della sua discendente Anita Garibaldi Jallet nipote di Ricciotti Garibaldi. Per una volta il più famoso Garibaldi, Lorenzo Lavia, resta in ombra, perfino più degli storici che integrano il racconto: Leticia Wierzchowski, Roberto Balzani e Silvia Cavicchioli, quest’ultima anche sceneggiatrice, e anche di più dello scrittore genovese Maurizio Maggiani che, scopriamo, nutre un vero e proprio amore per Ana Maria de Jesus Ribeiro, sposata Garibaldi.

 

Regia: Luca Criscenti
Interpreti: Flaminia Cuzzoli, Lorenzo Lavia, Marino Sinibaldi, Leticia Wierzchowski, Roberto Balzani, Silvia Cavicchioli, Anita Garibaldi Jallet
Distribuzione: Exit Media
Durata: 85′
Origine: Italia/Brasile, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
2.67 (3 voti)
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