"L'amante Inglese", di Catherine Corsini

kristin scott thomas in l'amante inglese di catherine corsini
L'amore tra Ivan e Suzanne è l'unica vera forza destabilizzante: della famiglia, dei legami, dell'autorità, della moralità. La libertà dei loro corpi e dei loro sogni fa deflagrare questo enorme vulcano di falsità. Abile la Corsini a cadenzare i passi di questa storia fino al drammatico epilogo finale

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

kristin scott thomas in l'amante inglese di catherine corsiniUno sparo sordo in piena notte. Inizia così Partir il film di Catherine Corsini (Una relazione al femminile, Répetition). Una fucilata che devasta il silenzio di una villa. Il suono cupo e freddo che sembra far sobbalzare le grate di una fredda cella. Una prigione può avere mille aspetti, anche quello rassicurante e normalissimo di una tranquilla casa animata dalle voci e dagli impegni di una qualsiasi famiglia benestante del sud della Francia. Un padre medico, sicuro e rassicurante. Due figli adolescenti, un maschio e una femmina, maturi e indipendenti. Una vita all'apparenza serena e senza particolari problemi, con l'unica preoccupazione di seguire della ristrutturazione la depandance in giardino per dedicarsi, ora che i ragazzi sono grandi, alla chiropratica. E' di questo che si sta occupando la moglie/madre, l'anello fragile, il personaggio centrale attorno al quale si chiudono i muri di questa prigione dorata, Suzanne (un'intensa Kristin Scott Thomas). Lei inglese, arrivata in Francia da giovane, che durante i lavori di ristrutturazione incontra il muratore Ivan (Sergi Lopez) e viene travolta da una passione assoluta e travolgente per lo spagnolo. Non esisterà più nulla se non l'amore per  Ivan, ogni legame perderà di importanza, dal marito ai figli, dalle lezioni di chiropratica, alle piacevoli agiatezze della provincia. Ivan diventerà il catalizzatore di ogni emozione, di ogni gesto, di ogni speranza. Suzanne lascerà il tetto coniugale per raggiungere il modesto appartamento di Ivan, si scontrerà con la furia di un marito pazzo di gelosia e pronto a tutto pur di far tornare la moglie a casa. Manderà giù le lacrime dei figli e l'esclusione sociale. Dovrà elemosinare pochi spiccioli e rubare la sua 'roba', come un fuggiasco rifiutato dalla propria comunità, per tirare a campare. Tutto pur di sentire il proprio corpo stretto tra le braccia di Ivan, con il sogno di un piccolo rudere in collina come rifugio di un amore senza fine. Questo ritratto disperato di una donna alla ricerca della felicità  è tanto efficace da trovare nel volto scavato e misterioso di Kristin Scott Thomas un paradigma indissolubile. Grazie alla fotografia di Agnes Godard, capace di sublimare il fuoco dell'attrazione tra Suzanne e Ivan, la regia di Catherine Corsini ci racconta con lo stile asciutto, ma con grande umanità, la storia tragica di piccolo pezzo di quella  borghesia che puzza di crimine tanto cara al maestro francese Claude Chabrol. Il lungo flashback che parte con quello sparo notturno scopre passo dopo passo i cancri affettivi di un provincia malata.  Lo sguardo chirurgico della regista, quasi da vecchio cronista di nera, apre a poco poco tutte le porte di questo universo. Dove sotto i legami apparenti di una famiglia perfetta e felice si nascondono violente insoddisazioni, falsi movimenti e tanta, forse troppa, delusione. Così l'amore tra due "stranieri" come Ivan e Suzanne è l'unica vera forza destabilizzante, della famiglia, dei legami, dell'autorità, della stessa moralità, la libertà dei loro corpi e dei loro sogni fa deflagrare questo enorme vulcano di falsità. Sembra guardare a certi paesaggi umani di un altro autore francese, François Ozon, l'abilità della Corsini di maneggiare la forza dei sentimenti di questi due amanti, di cadenzare i passi fino al drammatico epilogo finale. Quello sparo notturno, quel punto senza ritorno segnato sulla propria vita, che Suzanne è capace di incidere liberandosi del proprio passato. Di quella prigione che ha inghiottito tutto, ma non la sua anima.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

 

Titolo orignale: Partir
Regia: Catherine Corsini
Interpreti: Kristin Scott Thomas, Sergi Lopez, Yvan Attal, Bernard Blancan
Distribuzione: Teodora Film
Durata:85'
Origine: Francia. 2009

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array