Le voci sole, di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi
Una storia che vive nel presente a noi più noto e immediato e che mette in scena le dinamiche del mondo del web, tra miraggi di ricchezza e tempeste di insulti. Nelle sale da oggi al 6 luglio.
A causa della pandemia Giovanni (Giovanni Storti) perde il lavoro ed è costretto a trasferirsi in Polonia dove viene assunto in una fabbrica. L’unico contatto con la moglie (Alessandra Faiella) e il figlio (Davide Calgaro) è il telefono: videochiamate serali in cui si raccontano com’è andata la giornata, video di condivisione, che li vede cucinare e mangiare insieme. Uno di questi viene messo in rete e diventa virale. La coppia si trova improvvisamente inondata di una popolarità che sembra risollevarla dai problemi economici.
Brusa scrive una storia che vive nel presente a noi più noto e immediato, includendo riferimenti alla situazione contemporanea che il cinema recente, più o meno volontariamente, non tratta. Una scelta che va oltre esigenze specificamente narrative e che si esplicita invece in questo mondo a due che viene messo in scena: la fabbrica e la casa, gli unici due spazi visibili che ci accompagnano per tutto il film. La macchina da presa non ci concede di buttare un occhio fuori, alle strade, alle persone; la parola è il filtro che ci riporta quello che accade all’esterno (la partita allo stadio, la spesa al mercato).
A un lavoro si sottrazione corrisponde una rappresentazione che cerca di far leva sull’immagine asciugandola però dalla realtà: la fabbrica diventa un luogo non-luogo, senza operai o voci che animano l’ambiente; solo rumori di macchinari o delle ferraglie che vengono sollevate dal gancio della gru. Siamo come in un limbo, con questa bocca di fornace che torna ricorrente e che si apre per rivelare un magma incandescente, forse l’ingresso all’inferno. Che è lo spazio non visibile del web con i suoi miraggi di ricchezza e le tante voci sole che riversano qui il loro represso scatenando tempeste di insulti e di commenti negativi.
I registi, qui al loro esordio, ci mostrano queste dinamiche attraverso i loro personaggi, in particolare Giovanni e sua moglie. Storti, che aveva giù preso parte al corto Magic Alps di Brusa e Scotuzzi, e Faiella restituiscono una solitudine che non è solo quella dei leoni da tastiera ma di quanti oggi si trovano in condizioni simili.
Regia: Andrea Brusa, Marco Scotuzzi
Interpreti: Giovanni Storti, Alessandra Faiella, Davide Calgaro
Distribuzione: Medusa
Durata: 80’
Origine: Italia, 2022