Lette e…riviste – Le riviste di cinema da tutto il mondo (dicembre 2007)

Questo mese sguardo su ‘Cahiers du Cinéma’, ‘Film Int’, ‘Film Start’, ‘Script’, ‘Cinema’, ‘Asian Cult Cinema’
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I Cahiers du cinema aprono il numero di dicembre con uno speciale dedicato ad Abdel Kechiche – ‘esemplare nella capacità di far comprendere allo spettatore, attraverso i film e al di là degli sguardi specialistici, la realtà contemporanea’ – il regista tunisino presente alla scorsa edizione del Festival di Venezia con Le grain et le mulet, suo terzo film dopo La faute à Voltaire e L’esquive. Spazio poi a due registi americani della stessa generazione, e ai loro film a confronto: Todd Haynes con I’m not there e James Gray con We own the night, ambientato a New York tra night-club e mafia russa e interpretato da Joaquin Phoenix, Eva Mendes e Robert Duvall. La rivista propone inoltre la trascrizione integrale della tavola rotonda redazionale dedicata alla riflessione e messa in questione di funzioni e attuale status della critica cinematografica, mentre tra le recensioni di questo mese spicca quella di Rue Santa Fe di Carmen Castillo. (a.g.)
 

Mentre si tirano le somme dell’edizione 2007 e ci si prepara al 61° Festival di Cannes, Film Int si imbarca in
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un lungo viaggio attraverso il cinema francese contemporaneo, in bilico tra arte e sfruttamento dell’immagine, per capire se è vero che “Ogni Cannes ha bisogno del suo scandalo”. Vecchio e nuovo si confrontano nel numero di dicembre della rivista svedese, che discute su Hitchcock e Murnau da una prospettiva che tiene conto di movimento e suspense. A Vincente Minnelli, regista statunitense scomparso nel 1969, è dedicato invece un approfondimento sul film A casa, dopo l’uragano, visto alla luce della crisi del patriarcato successiva al primo conflitto mondiale. Se ogni film è figlio del proprio tempo, torna utile guardare a Dirty Harry e alle sue “variazioni” in un clima culturale soggetto al cambiamento; e dopo aver parlato di Jean-Marc Barr e della sua “Free Trilogy”, viene da chiedersi: può un film essere un radicale strumento pedagogico? (g.c.)
 
She’s Lost Control, she’s lost control again…Così cantavano i Joy Division qualche decennio fa ed è proprio Control il titolo del film di Anton Corbijn centrato sul leader del gruppo punk Ian Curtis. A prestargli il volto nella pellicola incoronata come miglior film europeo a Cannes 2007 è l’attore a Sam Riley, in copertina sul numero di dicembre di Film Start. A fargli compagnia Viggo Mortensen e Vincent Cassell per La promessa dell’assassino, l’ultima fatica di Cronenberg, e la coppia Jude Law-Michael Cane impegnati ad interpretare i protagonisti del “pinteriano” Sleuth. L’intervista mensile segna il ritorno della “regina” Kate Blanchett, ma sono i film per bambini a conquistare gli onori dello speciale, focalizzato sul cinema per famiglie. Tantissimi i titoli recensiti questo mese: dal western Quel treno per Yuma al film d’animazione Bee Movie, dallo struggente Lo Spaccacuori al disneyano Come d’incanto, fino al tedesco The Unpolished. (g.c.)
 
Dieci anni: è il tempo trascorso da quando Sean Penn lesse il libro di Jon Krakauer a quando decise di trasformarlo nella sceneggiatura del suo Into the wild. Il regista e attore californiano, al suo quarto lungometraggio dopo The Indian runner, The crossing guard e The pledge (oltre al segmento girato per 11’09’’01) racconta a Script il suo lavoro di scrittura, e come il mestiere di attore abbia informato la sua ‘responsabilità verso la parola scritta’. Fare un film sull’India, su tre fratelli e su un viaggio in treno: ecco il desiderio che è diventato punto di partenza per Wes Anderson e la realizzazione di The darjeering limited, al cui script hanno lavorato anche Roman Coppola e l’esordiente Jason Schwartzman. Per gli aspiranti sceneggiatori, questa volta si parla di influenza del sistema di valori dello scrittore sulla sceneggiatura, mentre per il focus sui programmi e le scuole questa è la volta della Vancouver Film School. (a.g.)
 
In occasione dei dieci anni dalla nascita del Dvd, Cinema di dicembre prepara uno speciale sui 100 migliori DVD di tutti i tempi. Lasciato il divano di casa, pronti a seguire Russel Crowe e Denzel Washington nel nuovo film di Ridley Scott: American Gangster, il grandioso thriller basato su fatti e personaggi reali dal regista di Il Gladiatore. Dal pericoloso spacciatore newyorkese si passa al super ricercato criminale di guerra bosniaco, “pedinato” da un cinico Richard Gere in The Hunting Party.Altri mondi e altre dimensioni per Nicole Kidman e Daniel Craig in La bussola d’oro, lo spettacolare fantasy di Chris Weitz che spalanca le porte all’avventura di un bianco polare, prima di scoprire la mostruosa leggenda in 3-D di Zemeckis… Tra le tante proposte cinematografiche del 2007 quale sarà il film più visto dell’anno? Mentre le scommesse si moltiplicano, uno sguardo alle novità di prossima uscita: prime immagini dal set di The Red Baron, il film di Nikolai Mueelerschoen, in attesa del ritorno di Brendan Frasers nel terzo capitolo di La Mummia. E ancora il debutto alla regia di Ben Affleck con Gone Baby Gone e il fantasioso musical-beatlesiano Across the Universe…(g.c.) www.cinema.de/   

Dopo la presentazione a Cannes, i premi internazionali, i riconoscimenti (‘miglior film di mostri di sempre’ secondo il New York magazine), The Host del coreano Bong Joon-ho è protagonista anche sulle pagine di Asian Cult Cinema, che ne racconta il making of insieme a Webster Colcord, animation supervisor per il film. Altro protagonista di questa nuova issue è il regista giapponese Shusuke Kaneko, intervistato a proposito dei suoi film, tra cui ci sono Death note, Godzilla, Mothra and King Ghidorah: Giant Monsters All-Out Attack, Cross fire, From Dracula with love, The last cabaret. Altra ‘star’ interpellata dalla rivista è Maggie Quigley, a.k.a. Maggie Q, ventottenne di Honolulu che ha esordito nel 2000 con Model from hell per poi interpretare pellicole come Rush hour 2, Naked Weapon, Midnight Manhattan, fino a Mission: Impossible III e Live free or die hard. (a.g.)
http://asiancult.com 

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Le schede di 'Cahiers du Cinéma', 'Script' e 'Asian Cult Cinema' sono a cura di Annarita Guidi
Le schede di 'Film Int', 'Film Start', 'Cinema' sono a cura di Giovanna Canta.

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