LETTE E…RIVISTE – Le riviste di cinema di tutto il mondo (Settembre 2003)

Questo mese sguardo su: “Sight and Sound”, “Studio”, “Cinéma-Scope”, “Première”, “Cinescape”, “Scr(i)pt”

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Ancora Tarantino: è lui il protagonista della copertina di Sight and Sound di Ottobre. In occasione dell'uscita della prima parte di Kill Bill, il mensile britannico intervista il regista a proposito del suo ultimo lavoro, dei suoi processi creativi, del suo rapporto con un pubblico adorante. Altra importante intervista per Michael Haneke, che ci tiene a precisare l'estraneità del suo Time of the wolf al genere sci-fi, nonostante il tema sia quello di una società post-apocalittica dove pochi sopravvissuti tentano una sorta di ricostruzione. Mito e (post)modernità, Leone e Banderas, Western e divismo: la rivista del BFI dedica un articolo esplorativo alla miscela composita che forma l'ultimo lavoro di Robert Rodriguez, Once upon a time in Mexico. Infine, una fitta schiera di personaggi autorevoli dibatte sull'autorevole tema Charlie Chaplin: Woody Allen, Baz Lhurmann, Nick Park e altri discutono dell'importanza di Chaplin nel loro stile, della moda di denigrarlo in favore di Keaton, della sua influenza.

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Sito: www.bfi.org.uk/sightandsound


Abbonamenti: per 1 anno (12 numeri), 45 sterline. Info sul sito.

 

Un Johnny Depp pistolero sulla copertina di Scr(i)pt, che ovviamente dedica il numero di Setembre/Ottobre al completamento della storia del Mariachi, ovvero a quel Once upon a time in Mexico che Robert Rodriguez ha da poco presentato a Venezia. Lo stesso dispiego di fantasia del primo episodio, ma un budget decisamente più corposo, hanno diviso i critici tra chi ne ha colto uno spirito tra il cialtrone e il post-moderno, e chi il lato post-moderno l'ha messo decisamente in secondo piano. Sempre in parallelo con Venezia, Scr(i)pt dedica un lungo articolo alla gestazione di Lost in translation, con un'intervista alla brava Sophia Coppola, incentrata, come da manifesto della rivista, sulle sua tecniche di scrittura. Per la rubrica "writers on writing", Ronald Shusett si interroga su quanto il "fattore paura" sia cambiato dall'uscita del primo episodio di Alien, mentre sempre di paura parlano Steven Gary Banks e Claudia Grazioso, partners alla sceneggiatura da 3 anni, e qui impegnati a dare consigli su come combattere l'ansia da prestazione scrittoria. Poi, come sempre, consigli pratici: dalla tornata in auge della voce off come tecnica narrativa a come organizzare un networking produttivo.


Sito: www.scriptmag.com

Abbonamenti: per un anno (6 numeri): 49,95 dollari. Info: Scr(i)pt 5638 Sweet Air Road, Baldwin MD 21013-0007, fax 4105928062 

E' il più costoso film di exploitation, la cui sola sceneggiatura ha preso 1 anno e mezzo, e soprattutto è il più atteso per la stagione, promesso ma non visto a Venezia, mostrato solo a pochi intimi e a brandelli, nonché, stando all'editore della rivista, l'unico film davvero imperdibile dell'anno: si tratta di Kill Bill, che occupa la copertina di Cinescape di Settembre. Questo mensile americano dalla grafica ricercata e dai contenuti quasi del tutto orientati sul fronte sci-fi dedica un'intervista esclusiva al "fu fighter" Quentin Tarantino, mentre la copertina è ovviamente tutta per Uma Thurman, altrettanto attesa nella nuova e già popolare veste "marziale". Altra intervista di punta per Kate Beckinsale (Cold confort farm, Serendipity, Pearl Harbour), a proposito di Underworld di Len Wiseman. In questa sorta di pastiche che coniuga horror e azione, l'attrice inglese si misura con il personaggio di un vampiro, impegnato niente meno che in una lotta acerrima e iper-tecnologica contro dei lupi mannari. Commerciale ma curato, in piedi da quasi 10 anni, Cinescape è sicuramente una lettura interessante per appassionati e non.


Sito: www.cinescape.com

Abbonamenti: per 1 anno (12 numeri), 29,95 dollari, info: 1 800 3423592, o compilare il modulo online Un numero-dossier tutto dedicato a Hollywood l'ultimo di Studio. Riti e codici, chi è più pagato e chi in ascesa, chi brilla nel firmamento della celebrità e chi dirige nell'ombra. Dai produttori più potenti agli studios più importanti, senza tralasciare l'animazione, e passando per registi e attori, con riflettori accesi su James Cameron e Colin Farrel. Per i divi locali invece, che Studio non trascura mai, (ri)compare Audrey Tatou, attualmente nelle nostre sale con Piccoli affari sporchi. La giovane attrice ed ex-Amelie ripercorre le tappe della sua carriera in divenire e parla della sua esperienza in una produzione inglese. Profili anche per Sylvie Testud, Bruno Tedeschini e Robinson Stévenin, mentre due articoli sono dedicati a Jeux d'enfants, il film di Yann Samuell con Marion Cotillard e Guillome Canet. Un capitolo a parte e d'eccezione è riservato a una diva che ha lasciato Hollywood da poco, Kathrine Hepburn. E purtroppo un altro lungo articolo di commemorazione è dedicato a Marie Trintignant, prematuramente scomparsa la scorsa estate.

Sito: www.studiomag.com

Abbonamenti: per 1 anno (12 numeri), 46 euro. Compilare modulo on-line   

Una coloratissima Maria de Medeiros rappresenta l'ultima fatica -in bianco e nero ma altrettanto lussureggiante- di Guy Muddin. La copertina dell'ultimo numero di Cinéma-scope è dedicata a The saddest music in the world, uno dei più interessanti film visti nell'ultimo festival di Venezia, e conferma l'intelligenza di questo quadrimestrale canadese indipendente. All'intervista con il regista seguono altri interventi sui film visti al lido, dallo splendido Goodbye Dragon Ill di Tsai Ming-Liang all'altrettanto bello Lost in translation di Sophia Coppola, a cui si aggiungono anticipazioni sui lavori più attesi per la stagione autunnale. Sortite californiane per la "California trilogy" di James Benning e per una "passeggiata a Los Angeles" con  Thom Anderson. Infine, tra gli articoli più interessanti di questo numero, segnaliamo "Last man standing", a proposito dell'ultimo cinema di Clint Eastwood, e "A working draft", a proposito della re-invenzione in fieri del cinema brasiliano.


Sito: www.cinema-scope.com

Abbonamenti: per un anno (4 numeri), 20 dollari, info: info@cinema-scope.com 

Un cappa e spada dalla dimensione fortemente spirituale: questa la lettura, secondo un'entusiasta Première, che offre Zhang Yimou del genere wuxia-pian, che riportato in vita ancora una volta viene, e nella fattispecie con Hero. Più dubbio l'entusiasmo che il mensile francese riserva per l'ultima "fatica" di Bruno Dumont, quel 21 palms che ha attirato non pochi fischi al Festival di Venezia, ma che secondo Première è la prova della "brillante ricerca di un cinema concepito come un'arte primitiva, un'arte primaria". Sarà. Un altro "figlio" dell'ultima mostra di Venezia: Nicholas Cage che ne "Il genio della truffa" di Ridley Scott interpreta ancora una volta un personaggio quantomeno bizzarro: viaggio nella galleria delle sue scelte attoriali. Chiuso il capitolo veneziano, la rivista si occupa del "tocco francese" che alcune attrici d'oltralpe (Audrey Tatou, Emilie Dequenne, Amira Casar) stanno portando in questi giorni su produzioni americane e inglesi. Sempre francese e soprattutto francofona -nel riferimento e nel gioco di parole- la copertina, dedicata al "cloclone" Benoit Poelvoorde.


Sito: www.premiere.fr

Abbonamenti: per un anno (12 numeri), 27 euro. Compilare il modulo on-line

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