Lettera aperta a sostegno di Jonathan Glazer

Dopo le polemiche scatenate dal discorso di Glazer agli Oscar, numerosi artisti e addetti ai lavori di religione ebraica hanno divulgato un documento a sostegno del cineasta

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Joaquin Phoenix, Joel Coen, Elliott Gould, Chloe Fineman e altri creativi ebrei hanno firmato una lettera aperta a sostegno del discorso di Jonathan Glazer agli ultimi premi Oscar, con il quale il cineasta britannico, premiato agli scorsi Academy Awards per La zona di interesse, aveva fatto molto parlare di sé. Già durante la cerimonia di premiazione il regista aveva ricevuto sostegno da parte dei colleghi, scatenando reazioni contrastanti.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

L’elenco dei 151 firmatari ottenuto da Variety, mostra tra i firmatari anche le attrici Rain Phoenix, Kate Berlant, Debra Winger, Lola Kirke, Ilana Glazer e Abbi Jacobson, il regista di May December Todd Haynes, i registi Boots Riley, Lenny Abrahamson e Ira Sachs, gli attori David Cross, Hari Nef e Wallace Shawn, la documentarista Amy Berg, il drammaturgo Tom Stoppard, l’ex Ceo di Focus Pictures James Schamus, le registe Nicole Holofcener, Emma Seligman, Janicza Bravo, l’attrice e scrittrice di Gossip Girl Tavi Gevinson, e il critico cinematografico di IndieWire David Ehrlich.

Anche Ken Loach (che di recente ha annunciato il suo ritiro dalle scene) era già intervenuto in difesa del collega definendo la sua dichiarazione “coraggiosa” e di enorme valore“. Glazer, nel suo discorso agli Oscar aveva detto di “non volere che la propria ebraicità e l’Olocausto siano usati per giustificare la guerra di Israele“, ma nei giorni successivi il discorso è diventato un tema scottante, un vero e proprio caso, suscitando indignazione.

Dal canto suo, il cineasta aveva “risposto” donando sette poster firmati de La zona d’interesse ad un’asta di Cinema for Gaza, organizzazione che raccoglie fondi per l’assistenza medica ai palestinesi.

Ilana Glazer, ideatrice con Abbi Jacobson della serie Broad City, ha dichiarato: “Ho firmato questa lettera per contribuire a contrastare il clima di silenzio che molti luoghi di lavoro e industrie stanno affrontando a causa della guerra di Israele a Gaza, ora entrata nel suo settimo mese. Questa controversia su Jonathan Glazer è solo un esempio”.

James Schamus ha aggiunto: “Sono passate settimane dal discorso di ringraziamento di Jonathan Glazer agli Academy Awards, ma, come ci ricorda l’inconcepibile uccisione di questa settimana di sette operatori umanitari del World Center Kitchen – e di innumerevoli altri civili palestinesi – il suo appello per l’umanità è stato diffuso diventerà solo più urgente, così come è nostro dovere come creativi ebrei protestare contro la feroce campagna diffamatoria condotta contro di lui”.

Il testo della lettera, recita: “Siamo artisti, registi, scrittori e professionisti creativi ebrei che sostengono la dichiarazione di Jonathan Glazer agli Oscar 2024. Siamo stati allarmati nel vedere alcuni dei nostri colleghi denunciare le sue affermazioni. I loro attacchi a Glazer sono una pericolosa distrazione dall’escalation della campagna militare di Israele che ha già ucciso oltre 32 mila palestinesi a Gaza e portato centinaia di migliaia di persone sull’orlo della fame. Siamo addolorati per tutti coloro che sono stati uccisi in Palestina e in Israele nel corso di troppi decenni, compresi i 1.200 israeliani uccisi negli attacchi di Hamas del 7 ottobre e i 253 ostaggi presi”.

La lettera continua: “Gli attacchi a Glazer hanno anche un effetto silenzioso sul nostro settore, contribuendo a un clima più ampio di soppressione della libertà di parola e del dissenso, proprio le qualità che il nostro settore dovrebbe avere a cuore. Glazer, Tony Kushner, Steven Spielberg e innumerevoli altri artisti di ogni provenienza hanno denunciato l’uccisione di civili palestinesi. Tutti noi dovremmo essere in grado di fare lo stesso senza essere accusati ingiustamente di alimentare l’antisemitismo“. I 151 firmatari concludono: “Onoriamo l’Olocausto dicendo: mai più per nessuno”.

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array

    Scrivi un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *