Oscar 2024 – La zona di interesse?
Durante la notte degli Oscar, sono state diverse le star che hanno preso posizione, sul red carpet e nei discorsi di ringraziamento dal palco. E il dicorso di Glazer sparisce dalla pagina YouTube…
A poche ore di distanza dal termine della 96ª edizione dei premi Oscar risulta inevitabile osservare quanto il conflitto israelo-palestinese sia stato capace di emergere nel corso della cerimonia, sfruttando inevitabilmente il carattere globale, in termini di portata mediatica, dell’evento, segnato, tra le altre cose, da vere e proprie manifestazioni di protesta. Al grido di “Palestina libera”, un migliaio di manifestanti ha marciato tra Sunset Boulevard e Imar Avenue, pochi isolati a est del Dolby Theatre di Los Angeles, dove si è svolta la cerimonia di premiazione. Tra i numerosi slogan, grida e cartelli, uno soprattutto sembra aver attirato l’attenzione dei media, nero su bianco: “Mentre guardate, lì piovono bombe”. Da qui il silenzio, spezzato poco dopo dalle gride incessanti di un altro gruppo di manifestanti che ha scandito senza sosta le parole “Free free Palestine!“.
Durante la serata, sono state molte le celebrità che hanno scelto di esporsi, schierandosi contro il conflitto nella speranza della sua fine, attraverso dichiarazioni dal palco o spillette offerte dagli attivisti di Artists4Ceasefire sfoggiate durante il red carpet. Mark Ruffalo, interprete di Povere Creature!, ruolo per il quale ha ottenuto la nomination al Miglior attore non protagonista, oltreché essere tra i firmatari della lettera inviata al presidente degli USA Joe Biden, ha confermato la sua posizione nel corso del red carpet, fermandosi per una breve intervista divenuta in poche ore virale, nella quale pur trovandosi in ritardo per l’inizio della cerimonia, mostra fieramente la spilla, chiedendo ai giornalisti presenti e così al mondo intero: “La protesta palestinese ha fermato gli Oscar stasera. Vince l’umanità. Che c’è di sbagliato a dare una chance alla pace?”.
Così come Ruffalo, diverse le celebrità che hanno scelto di indossare la spilla, tra questi Misan Harriman e Ramy Youssef, che dichiara: “Vogliamo davvero giustizia e pace durature per il popolo palestinese”, e ancora Ava DuVernay, Paul Garnes, Eugene Lee Yang, Mahershala Ali, Milo Machado-Graner, Swann Arlaud, Finneas O’Connell e Billie Eilish e molti altri.
Anche se a raggiungere una maggior risonanza mediatica, sono stati i discorsi d’accettazione dei premi vinti dal Jonathan Glazer per La zona d’interesse, che ha dichiarato: “Tutte le nostre scelte sono state fatte per il presente, il film è una riflessione sul passato ma anche sull’oggi e sulla nostra deumanizzazione. In questo momento, siamo qui come uomini che rifiutano il loro ebraismo e l’Olocausto, dirottati da un’occupazione che ha portato al conflitto così tante persone innocenti. Che si tratti delle vittime del 7 ottobre o di quelle degli attacchi a Gaza, parliamo in entrambi i casi, di vittime di questa deumanizzazione”, e così di Cillian Murphy, che al momento del ritiro del premio al Miglior attore protagonista per Oppenheimer, ha detto: “Nel bene o nel male viviamo tutti nel mondo di Oppenheimer. Per questo mi piace dedicare questo premio a tutti coloro che cercano la pace nel mondo”.
Curiosamente, in questo momento proprio il discorso di Glazer non è visibile sul canale YouTube degli Oscar, ufficialmente per una questione di accordi con il canale ABC (dove lo si può invece vedere).