La tendenza a mostrare le imprese umane ed eroiche, sportive o meno, è sempre più preponderante nel circolo delle piattaforme streaming. Difatti questa ondata di prodotti (è della stessa Elizabeth Chai Vasarhelyi Free Solo che nel 2018 ha vinto l’Oscar per il miglior documentario), che andrebbe accostata al feticcio per il true crime, ci mostra un crescente interesse per l’ambizione di certi individui nello sfidare i propri limiti, e Madre Natura stessa.

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La storia di Nyad. Oltre l’oceano rientra appieno nei canoni di questa categoria; infatti è tratto dalla biografia di Diana Nyad, raccontata nel libro Find a Way. La grande impresa di Nyad consiste nel raggiungere la Florida a nuoto, partendo da Cuba; si tratta della più lunga maratona di nuoto della storia. La protagonista ha già tentato questa sfida in gioventù, a 28 anni, ma all’epoca non è riuscita a completare il tragitto. Poi, a 60 anni inoltrati sceglie di riprovarci, animata dal fuoco novello della rivalsa e sfidando i pronostici di esperti e le narrazioni dei media – per poi riuscirci solo dopo vari tentativi. Sarà la prima donna a compiere una traversata del genere, di oltre 110 miglia, per giunta senza l’ausilio di una gabbia anti squali.

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E il viaggio che in Nyad. Oltre l’oceano vediamo compiersi non è solo un tentativo di superamento dei limiti fisici, ma vediamo una sfida alle leggi della Natura stessa. L’assenza della già citata gabbia anti squali è infatti solo uno dei fattori da considerare (oltre a meduse, correnti, tempeste) nella lunghissima strada che la nuotatrice (Annette Bening) deve percorrere – spronata senza sosta dall’inseparabile amica Bonnie, impersonata da Jodie Foster. Purtroppo la CGI posticcia dei mari solcati (nei quali è ambientato la maggior parte del film) e delle allucinazioni di Diana allontanano troppo lo spettatore, chiudendolo in un vortice di inespressività e dubbio. Il ritmo della storia non sta in piedi e ogni cosa passa con una velocità inspiegabile anche se il senso del film vuole essere racchiuso nella foga della protagonista, che non molla la presa e non indietreggia mai.

Nyad. Oltre l’oceano sfrutta bene il materiale d’archivio, mescolandolo con una narrazione intima che tutto sommato funziona. Questa prassi è indubbiamente tipica del modus operandi di Netflix e forse la criticità maggiore è proprio questa. Guardando al modo in cui il film si esprime infatti si nota un adeguamento pigro e svogliato ai dogmi delle piattaforme streaming. Gli stessi dogmi che vogliono (non sempre, ma la maggior parte delle volte) una disattenzione al ragionamento approfondito, lasciando solo un senso di passività e inadempimento. Siamo noi che guardiamo altri fare cose e superarsi, e gli schermi domestici restano solo un qualcosa da cui attingere. Ormai l’eroismo di persone come Diana Nyad è svanito tra le pagine di storia del contemporaneo e ogni nuova impresa che desideriamo compiere è da assistere di lato.

Titolo originale: Nyad
Regia: Jimmy Chin, Elizabeth Chai Vasarhelyi
Interpreti: Annette Bening, Jodie Foster, Rhys Ifans, Eric T. Miller, Erica Cho, Anne Marie Kempf, Carolyn McCormick, Marcos Diaz, Pearl Darling, Belle Darling, Johnny Solo, Anna Hariette Pittman
Distribuzione: Netflix                                                                                                         Durata: 121′
Origine: USA, 2023

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