#RomaFF17 – Educazione fisica. Incontro con Stefano Cipani e il cast

Ispirato a classici “da camera” come La parola ai giurati, il film di Cipani con Mezzogiorno, Santamaria e Rubini nella sezione Grand public. Scritto dai fratelli D’Innocenzo

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Al suo secondo film, dopo Mio fratello rincorre i dinosauri, Stefano Cipani porta alla Festa di Roma un cast composto da Sergio Rubini, Giovanna Mezzogiorno, Angela Finocchiaro, Raffaella Rea e Claudio Santamaria, presenti in sala. Un film da camera, tratto dalla pièce La palestra di Giorgio Scianna (presente all’incontro), per cui Cipani ha ammesso di aver preso ispirazione da film come La parola ai giurati e Carnage.

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Mi interessava moltissimo questo aspetto delle responsabilità rispetto a quello che ci succede, cosa che il testo teatrale già denunciava”, inizia il regista, parlando della genesi del film la cui sceneggiatura è firmata dai fratelli D’Innocenzo.Sono riuscito a coinvolgere i fratelli D’Innocenzo, per il fatto che sono dei miei carissimi amici e che penso che abbiano un grandissimo talento. Ho pensato che potessero essere le persone giuste a dare voce ai miei personaggi. E’ stato un lavoro inizialmente di squadra, ho dato indicazioni precise ai fratelli, ma ci sono dei cambiamenti rispetto all’opera originaria: c’è un personaggio in più, un cane in più e un finale diverso. L’altra differenza è che non ci sono forme dialettali, di fatto non si capisce dove sia ambientato il film. C’è tanto dei fratelli D’Innocenzo in questa sceneggiatura. “

Tutti gli attori concordano su come l’aver interpretato quei personaggi sia stato difficile e coinvolgente a livello emotivo.

Ho letto questa sceneggiatura che mi ha subito colpito per tematica, ambientazione, il fatto che fosse tutto ambientato in un unico ambiente rappresenta un limite creativo importante”, dichiara Santamaria.Abbiamo avuto la fortuna di girare tutto in sequenza, come se fosse uno spettacolo teatrale. Come si sa, nel novantanove percento dei casi la prima scena che si va a girare è quella finale. Quando poi si è chiamati a girare un film del genere si è chiamati non solo come attori, ma anche come cittadini, esseri umani. La palestra è simbolo del mondo che ci circonda. Interpretare questi personaggi per me è stato a volte difficile, ho dovuto rompere quel limite della decenza.”

Rubini continua il discorso sullo spaccato della società che il film offre e aggiunge “Le istituzioni perdono credibilità e quando questo succede diventa la famiglia il punto di riferimento. I genitori che cercano di salvare i figli a volte in maniera egoistica” e riguardo all’uscita del film: “tutti dicono che è un film moderno, io non so quando uscirà questo film nelle sale ma quando un film è attuale deve necessariamente uscire il giorno dopo”.

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