Sul sentiero blu, di Gabriele Vacis

Il racconto del viaggio fisico e spirituale di un gruppo di giovani ragazze e ragazzi autistici lungo la Via Francigena verso la Città del Vaticano. In sala da oggi

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Duecento chilometri da percorrere a piedi in nove giorni lungo la Via Francigena. Un percorso difficile e molto impegnativo per chiunque, ma un impresa fuori dall’ordinario se a compierla è un gruppo di giovani ragazzi e ragazze autistici. Per dare un’idea dello sforzo mentale e soprattutto emotivo a cui saranno sottoposti i ragazzi, uno degli educatori paragona questo percorso ad una scalata sull’Everest per qualunque individuo “neurotipico”. L’obiettivo primario del viaggio è raggiungere la Città del Vaticano, una meta dal forte valore spirituale, ma ciò che i genitori e gli educatori auspicano è soprattutto un viaggio interiore che possa significare una svolta personale e una forte presa di coscienza. Quello che Gabriele Vacis testimonia nel suo documentario Sul sentiero blu è una vera e propria messa alla prova, una sfida personale enorme per individui che affrontano grandi difficoltà nella vita di tutti i giorni. Nel film i ragazzi fanno più volte riferimento alla parabola di crescita dei personaggi Disney come Simba o Mulan, ed infatti questo tragitto segue alla perfezione le tappe della struttura archetipica de Il viaggio dell’eroe di Christopher Vogler: la chiamata all’avventura, il rifiuto da parte di qualcuno, gli incontri con gli educatori/mentori, gli ostacoli da superare ed infine la ricompensa.

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Vacis segue con attenzione ognuno dei personaggi cogliendo in questo modo i momenti di crisi o felicità, le aspettative sul futuro e gli attimi di sconforto, cercando di restituire le sfumature di una visione inusuale per la maggior parte del pubblico. Niente è nascosto, tutto è mostrato senza manipolazioni o trucchi cinematografici. Il regista documenta tutto ciò che abitualmente viene nascosto allo spettatore, ovvero quella mancanza di regolazione delle distanze interpersonali e l’eccessiva spontaneità della comunicazione, elementi che disturbano e stridono nel “normale” ecosistema sociale. In uno dei momenti più toccanti del film, i ragazzi sono riuniti intorno al fuoco di notte, ognuno di loro legge un pensiero o un desiderio per il futuro dopodiché getta il biglietto nel fuoco. La speranza comune è quella di superare gli ostacoli naturali dati dalla neurodiversità e di crescere prima come individui e poi come collettivo, come una famiglia. Sul sentiero blu si inserisce nel filone del cinema documentario incentrato sul tema della salute mentale, un argomento che sta prendendo sempre più piede in Italia così come all’estero. Rispetto a prodotti simili che si pongono come semplici testimonianze per riportare storie ed aumentare la conoscenza su una specifica condizione, Sul sentiero blu ha il pregio di raccontare un’avventura fisica e spirituale molto cinematografica, capace di coinvolgere maggiormente lo spettatore.

Regia: Gabriele Vacis
Distribuzione: Wanted Cinema
Durata: 90′
Origine: Italia, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.3
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Il voto dei lettori
3.63 (8 voti)
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