TORINO 30 – "Kebun Binatang – Postcards From the Zoo", di Edwin (TorinoFilmLab)
Kebun Binatang è l’interessante fusione di due punti di vista, quello umano e quello animale: entrambi gli universi (in maniera intercambiabile) osservati e osservanti, posti in “cattività” perché confinati nello spazio dato dello zoo, con la macchina da presa di Edwin che si sofferma su piccoli gesti, sull’importanza di un dettaglio, sui resti di ogni esperienza che non è mai data per finita…
Kebun Binatang è l’interessante fusione di due punti di vista, quello umano e quello animale: entrambi gli universi in maniera intercambiabile osservati e osservanti, posti in “cattività” perché confinati nello spazio dato dello zoo (costruito soprattutto per l’osservazione), con la macchina da presa di Edwin che si sofferma su piccoli gesti, sull’importanza di un dettaglio, sui resti di ogni esperienza che non è mai data per finita. E il profondo fascino del film sta tutto in questo soffermarsi pazientemente sull’intima nobiltà e dignità degli animali, contrapposta al superficiale caos multicolore degli uomini. Lana condivide l’anima dell’unica giraffa “indonesiana”, condivide la sua nobile e statuaria solitudine, comprende a fondo il suo esistere e il suo guardare sempre oltre le mura.
Il giovane regista, che a volte eccede in estetismi, riesce comunque a creare uno stato quasi ipnotico nello spettatore perso in un regno di sguardi e suoni antichi ma presentissimi. La contrapposizione con la banalità dell’umano segna forse l’aspetto meno riuscito di un'opera che riesce comunque a strappare momenti di purezza quasi miracolosi nel panorama odierno dell'immagine: un approccio che se da un lato può ricordare le sperimetazioni di Apichatpong Weerasethakul, dall'altro segna la nascita un personalissimo occhio registico.