Il Torino GLBT Film Festival va alla ricerca delle differenze in tema di diritti e di accettazione di GLBT attraverso tutti i paesi del mondo, proponendo circa 120 film in rappresentanza di 34 nazioni. Spiccano gli Stati Uniti con 36 opere,poi Israele, Canada, Australia, America Latina, Spagna, Francia, Germania, Danimarca, Belgio, Olanda, Inghilterra, Polonia e Croazia. Molti film arriveranno anche da Iran, Libano, Marocco, Pakistan e Taiwan.

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Se in molte nazioni, come l'italia, c'è una politica di tolleranza e libera manifestazione della propria condizione, in alcuni paesi i gay vengono ancora perseguiti, come mostrano Born This Way, sulla situazione ugandese, e Chuppan Chupai, sulla condizione dei trans in Pakistan. Ciò nonostante si intravede un'apertura mentale e culturale su molti fronti e il Focus Mezzaluna Rosa, puntato sul mondo islamico, mostra come, pur nelle difficoltà della religione e di una tradizione integralista, i giovani parlino di omosessualità e diritti, (I'm Gay and Muslim), si possa far ironia sui matrimoni combinati, (Mixed Kebab) o deridere il maschilismo arabo e fare outing in Libano (Out Loud). Oppure come si possa raccontare in Iran (Aynehaye Rooberoo) la difficile strada che una donna deve percorrere per poter cambiare sesso e vivere libera in un paese dove anche recentemente sono stati impiccati  degli adolescenti gay.  
 

Per quanto riguarda la situazione in Italia, il Focus  We Are Family, con il documentario Vorrei ma non posso mette in luce come, pur tra difficoltà e contraddizioni, la distanza tra Italia e altri Stati occidentali, sia ancora abissale. In molte parti del pianeta già si discute sulle nuove famiglie (Mon arbre o I Do) e soprattutto di figli e di matrimoni (A Matter of Sex, The Commitment, o Familias por igual). Anche la sezione Chilometro Zero è dedicata a documentari, numeri zero o intere serie web, come Re(l)azioni a catena, oppure G & T, di registi indipendenti italiani. Tra gli altri, i documentari Nessuno è perfetto, Le lesbiche non esistono e la docu-fiction Il rosa nudo.
 

Il film d'apertura sarà sarà Any Day Now di Travis Fine, che vede Alan Cumming (The Good Wife) nel ruolo di Rudy, una drag queen di Los Angeles che, insieme al suo partner Paul, vice procuratore distrettuale, cerca di ottenere la custodia di un ragazzo down.

In gara per il premio "Ottavio Mai" ci saranno 11 lungometraggi tra cui W imi?… (In the Name of) di Malgoska Szumowska, film scandalo su un parroco di un villaggio polacco che gestisce un centro per giovani problematici, Monster Pies di Lee Galea, una sorta di Romeo e Giulietta in versione gay, Joshua Tree, 1951: A Portrait of James Dean di Matthew Mishory, un biopic sensuale ed enigmatico di James Dean, White Frog di Quentin Lee, che racconta la storia di due fratelli che si confronteranno con l'omosessualità, Alata (Out In The Dark) di Michael Mayer che segue la passione tra lo studente palestinese Nimr e il giovane avvocato israeliano Roy.

A chiudera la manifestazione sarà invece Geography Club di Gary Entin, una commedia brillante, sulle orme di Glee, che esplora il mondo degli adolescenti di oggi, dalla conquista di sé al coming out, dal bullismo. all’omofobia.

Il sito ufficiale del Torino GLBT Festival

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