TRIXIE di Alan Rudolph

VHS

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TITOLO ORIGINALE: Trixie
REGIA: Alan Rudolph
INTERPRETI: Emily Watson, Dermot Mulroney, Nick Nolte, Nathan Lane, Leslie Ann Warren, Will Patton
DURATA: 117’
ORIGINE: Usa, 2000
DISTRIBUZIONE: DNC/Fandango
FORMATO VIDEO: VHS, noleggio

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Trixie controlla i borseggiatori in un piccolo casinò in riva a un lago, intorno a lei si muovono un senatore logorroico, un animatore alcolista, una cantante fallita, una fascinosa frequentatrice del bar, e un incallito Casanova. Paesaggio e personaggi dei quali riconosciamo l’impronta di Altman, produttore del film. Trixie, nonostante i suoi modi impacciati, riuscirà a sbrogliare un caso di omicidio e traffici illeciti, avendo dalla sua parte istinto, onestà e ironia.
È il linguaggio il lavoro fondante del regista sui personaggi, perché è sul linguaggio che si crea o si distrugge o si rivela la verità. I pasticci linguistici di Trixie (“quel tipo fuma come una spugna”, “bisogna prendere il toro per la coda e guardarlo negli occhi”), il linguaggio da macho di Dex, o le allegoriche storielle dell’anziano senatore. Il disordine di Trixie ha un’origine logica (da piccola è stata colpita in testa da una palla da bowling) e conseguenze che deviano la logica: con i suoi ragionamenti sconnessi, con la confusione che fa con le parole e quando si muove, entra nel reale da un’altra porta e lo svela per come è, con una purezza destabilizzante, perché chi parla bene sa di mentire. Il linguaggio del senatore infatti è grammaticalmente corretto, non solo, la maggioranza delle sue battute sono tratte da discorsi politici reali e tuttavia quello che viene fuori sono bugie e ipocrisie. Il senso del comunicare lo troviamo tutto in una lunga scena di dialogo tra Trixie e il senatore, le loro parole rimbalzano come dietro a un vetro che impedisce di sentire, ma che a poco a poco rivelano una possibilità di incontro in un mondo allusivo che fa da specchio magico del mondo reale. A proposito di linguaggio è difficile anche definirlo questo film stroboscopico, un noir che diverte, un giallo che fa della filosofia, un rosa che tiene la suspense. Ha di nuovo ragione Trixie: “questa è la verità, tutta la verità e senz’altro che la verità”.

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