"Un attore deve saper fare tutto". Intervista con Anna Foglietta

Intervista esclusiva con l'attrice, sugli schermi dal 15 maggio con St@lker di Luca Tornatore in cui interpreta il ruolo di Ines, una donna metodica che inizia una relazione virtuale con uno sconosciuto. Durante l'intervista parla della costruzione del suo personaggio, della tortura sottile dello stalking e soprattutto dell'importanza della formazione teatrale

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anna foglietta in st@lkerAnna Foglietta sarà sugli schermi dal prossimo 15 maggio con St@lker di Luca Tornatore in cui interpreta il ruolo di Ines, una donna metodica che inizia una relazione virtuale con uno sconosciuto. Si è fatta conoscere in tv con La squadra e Distretto di polizia. Al cinema nelle commedie italiane, dal ruolo della escort di Nessuno mi può giudicare (2011) in cui ha avuto una nomination come miglior attrice non protagonista ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, a quelli in Ex. Amici come prima (2011), Colpi di fulmine (2012), Mai Stati Uniti (2013) e Tutta colpa di Freud (2014). Ma ha già affrontato diverse parti drammatiche come in L’amore è imperfetto (2012) e in tv in L’oro di Scampia (2013), ha avuto un piccolo ruolo in The American (2011) di Anton Corbjin (2009) che vedeva come protagonista George Clooney e soprattutto ha alle spalle una solida formazione teatrale.

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Come hai costruito il personaggio di Ines?

E’ un ibrido di tante donne. Con il regista Luca Tornatore ci siamo rifatti a una serie di storie vere sullo stalking. Ines è una donna fragile, quindi ancora più soggetta a subire il fascino delle persone forti. E’ metodica e razionale, ma poi quando conosce Alan scopre dei lati più disinibiti della propria personalità. Proprio per rendere questi aspetti del mio personaggio, ho lavorato sul minimalismo .

Conoscevi queste storie di stalking?

Questo è un fenomeno che mi impressiona molto perché è sottile, continuo e crea panico. Oggi non ci sono più solo le lettere minatorie, ma molte volte si è contattati, per esempio su facebook. Mi capita per esempio di ricevere sul mio profilo dei messaggi che hanno un tono in cui già vedo che c’è qualcosa di strano. Ed è per questo che non rispondo mai. Comunque anche gli stessi uomini possono essere vittime di stalking.

Nella tua carriera hai spesso interpretato commedie, da Colpi di fulmine a Mai Stati Uniti fino alla escort amica di Paola Cortellesi di Nessuno mi può giudicare. Anche se poi al cinema hai già affrontato il genere drammatico in L’amore è imperfetto. Che differenze possono esserci nella preparazione di personaggi appartenenti a questi due diversi generi?

Un attore vede saper fare tutto. Ho una storia ben precisa che ha alle spalle molto teatro e che poi sono stata scoperta facendo commedie. Ma mi trovo molto a mio agio con i ruoli drammatici. E questo si può vedere anche con il mio personaggio di Teresa Capuano per il film tv di Marco Pontecorvo L’oro di Scampia.

l'oro di scampiaA proposito di teatro. Quanto ha contato nella tua formazione?

Direi tutto. Mi ha insegnato la disciplina e soprattutto lì ho appreso a lavorare sulla fisicità del personaggio. Infatti mi dicono spesso che sembra che danzo quando recito. Tre elementi sono fondamentali: tecnica, cuore e rigore. Per questo mi da fastidio quando vedo dei giovani attori che lasciano, per esempio, il loro camerino in disordine non mostrando così amore per questo lavoro.

E proprio da un punto di vista di tecnica recitativa, St@lker è stata un’altra bella sfida: il personaggio di Ines infatti ha interagito con Alan, interpretato da Ignazio Oliva, senza mai averlo davanti

E’ stato strano; mi trovavo infatti ad avere davanti un interlocutore immaginario. Avevo la sua immagine in fotografia e poi c’è stato il dialogo in chat che, in qualche modo, faceva crescere l’inquietudine. Sembrava quasi un soliloquio. Comunque è stato un esperimento interessante e mi sono trovata molto bene.

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