Un lavoro d'amore, caos e fiducia cieca: Ruin, il trailer

Ruin, di Amiel Courtin Wilson e Michael Cody,  il trailer - vincitore premio della Giuria Orizzonti 2013

Trailer e nuove foto di Ruin, Premio della Giuria in Orizzonti a Venezia 70. "Una storia d’amore rigogliosa e brutale di proporzioni mitiche", un esperimento al confine tra drammaturgia e documentario, un'avventura umana e cinematografica

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Ecco il trailer di Ruin, presentato a Venezia 70 (la recensione) tra i film in streaming proposti nella Sala Web, e vincitore del Premio della Giuria nella sezione Orizzonti.

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Ruin, di Amiel Courtin Wilson e Michael Cody,  il trailer - vincitore premio della Giuria Orizzonti 2013Firmato dal talentuoso regista australiano Amiel Courtin Wilson (Hail, assolutamente da recuperare, premiato al Melbourne Film Festival, al Fantasia e al Fantaspoa) insieme al produttore Michael CodyRuin è "una storia d’amore rigogliosa e brutale di proporzioni mitiche" che utilizza l'acqua come simbolo poetico di permanenza e trasformazione.

La favola impressionista di Phirun (Mony Rous, unico attore professionista del cast) e Sovanna (Sang Malen) giovani amanti in fuga da un mondo infernale, nella Cambogia post genocidio. Inesplicabilmente attratti l'uno dall'altra, si addentrano nella giungla – e nella profondità del loro amore e della loro rabbia, immersi in una marea caotica che proviene dai loro stessi cuori e che minaccia di travolgerli.

È stato un esperimento ed un esercizio di pura volontà, per vedere se potevamo trasformare tale volontà in qualcosa di sostanziale, e ne è valsa la pena.”

Le note di regia spiegano gli ostacoli, ma anche l'entusiasmo nell'esperimento di muoversi al confine tra drammaturgia e documentario, partendo per la Cambogia senza sceneggiatura nè supporto finanziario, fondendo "ricerca, scrittura, produzione e montaggio tipici della produzione di documentari" con l'invenzione di una storia che racconta come l'amore possa rappresentare una via d'uscita rispetto al dolore e al trauma. Un'esperienza che ha coinvolto la popolazione locale, e che rappresenta un punto d'arrivo importante per i due registi, entrambi interessati ai rapporti interculturali e a portare avanti un'avventura insieme cinematografica e umana.

Sul set di RUIN, di Amiel Courtin Wilson e Michael CodyIl film nasce da un lungo periodo di ricerca alla scoperta degli aspetti più intimi e nascosti della comunità di Phnom Penh (i registi hanno intervistato centinaia di persone: poliziotti di alto grado, senzatetto, tossicodipendenti, giovani imprenditori, operatori sociali, venditori ambulanti, prostitute minorenni). Mentre conducevano le interviste, la sceneggiatura e la storia prendevano forma: quindici pagine, che lasciavano ampio spazio all'improvvisazione.

Ruin è stato girato in due blocchi di venti giorni, a distanza di un anno l'uno dall'altro. Le audizioni sono state particolarmente importanti: la protagonista femminile è una studentessa acrobata della Scuola d’Arte di Phnom Penh, capace di grande fisicità, alla sua prima esperienza come attrice. Come il suo coprotagonista (attore professionista, si diceva, ma al tempo stesso una rarità in Cambogia, refrattario al lavoro esclusivo di stampo teatrale) ha parlato a lungo con i registi della sua esperienza di vita e della sua famiglia. L'essenza di Ruin prevedeva infatti che ciascuno portasse nel film emozioni autentiche. Altri attori non professionisti interpretano un ruolo che appartiene loro anche nella realtà, come gli operai della fabbrica che compare all'inizio del film.
 

"Un lavoro d'amore, caos e fiducia cieca" – così lo definisce la direttrice della fotografia Ari Wegner – portato avanti con risorse minime ("due Canon 5D, lenti e un cestino di luci domestiche") dove l'assenza di una programmazione specifica è stata avvertita come liberatoria, più che affrettata e prematura, e perfettamente in armonia con la spontaneità, l'energia e la libertà di movimento richieste dal progetto.
Ruin, di Amiel Courtin Wilson e Michael Cody,  il trailerLa creazione del film è andata avanti "girando soprattutto di notte e dormendo (ben poco) durante il giorno, controllando il materiale girato e discutendo nuove possibilità, sensazioni personali, ciò che più ci attraeva. Abbiamo passato diverse notti stipati in una stanza d'albergo o sul ciglio della strada, buttando giù idee, la maggior parte eccentriche, alcune effettivamente realizzabili".

Una metodologia pensata per ottenere la massima naturalezza e flessibilità, ottenuta anche attraverso un'attenta pianificazione e una scelta oculata della crew: le scene sono state girate in ordine di narrazione e in situ, che "significa liberare il potenziale per momenti spettacolari di realtà che non sono disponibili nella procedura di produzione filmica tradizionale" e catturare dettagli naturalistici imprevisti, dettagli del mondo fisico colti attraverso gli occhi dei protagonisti.
 

I sound designer Rob MacKenzie (The Loved Ones, Bastardy, Hail, Sleeping Beauty) e Sam Petty (Somersault e Lore di Cate Shortland, Animal Kingdom, Hail) hanno lavorato a stretto contatto con la troupe, giocando con il contrasto tra momenti di totale silenzio, atmosfere dense e barriere sonore; il montaggio, con la scelta di una narrazione non lineare, risponde alla volontà di rappresentare la "frattura psicologica" che si portano dentro Phirun e Sovanna: Simon Price, Luca Cappelli e Sally Blenheim hanno lavorato su 150 ore complessive di materiale.

Mony Rous e Sang Malen in RUIN, di Amiel Courtin Wilson e Michael CodyL'ispirazione, per quanto riguarda lo stile visivo, fa capo a Terrence Malick per il paesaggio e John Cassavetes per la compenetrazione tra cinema e vita. Ma anche Philippe Grandrieux e Werner Herzog, i cui nomi comparivano negli appunti d preproduzione accanto a quelli di Roger Corman e Antonin Artaud.

Ruin è prodotto dalla società australiana Flood Projects, fondata da Amiel Courtin-Wilson e Michael Cody – della quale fanno parte anche il direttore della fotografia Adam Arkapaw (Snowtown, Animal Kingdom, Top of the Lake) il compositore Steve Benwell (già al lavoro su Bastardy e Hail) registi Amy Gebhardt e Justin Kurzel (Snowtown, Macbeth) e dalla cambogiana Hanuman Films. Speriamo che qualche distributore italiano decida di portarlo presto nelle nostre sale.

Nella nostra gallery, tutte le immagini di Ruin.

 

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