Venezia 80 – Memory. Incontro con Michel Franco e Jessica Chastain
Durante l’incontro con la stampa il regista messicano parla dell’idea di memoria e introspezione, con una grande attenzione nei riguardi dei personaggi. In Concorso a Venezia 80
Ad aprire la conferenza stampa a Venezia 80 sull’ultimo film del regista messicano Michel Franco, presentato in Concorso, è proprio una domanda sull’input di Memory, e viene chiesto se la stesura è nata dall’idea di creare una storia sulla memoria, appunto, o dalla nascita dei personaggi. Michel Franco quindi risponde che “non sapevo affatto, una volta iniziata la scrittura di star scrivendo un film sulla memoria. Ho iniziato a pensare a questi personaggi e alla loro unione disconnessa… Nella mia scrittura e nel processo di ricerca mi sono reso conto solamente dopo di avere in mano un film sul concetto di memoria”.
Durante la conferenza si è trovato spazio anche per il dibattito sullo sciopero degli attori e sceneggiatori a Hollywood ancora in corso; che ha paralizzato l’intero settore. Molti registi e star americano non sono state presenti a Venezia proprio a seguito di questo enorme movimento. La protagonista di Memory Jessica Chastain risponde: “Si, mi ha reso molto nervosa essere qui oggi. Sono molto fortunata ad essere qui, per un’attrice è un traguardo importante… Penso che questo ambiente non debba ammettere questo tipo di soprusi ma, come abbiamo visto negli ultimi decenni, l’ambiente offre dei contratti parecchio svantaggiosi e illeciti nei confronti dei compensi dovuti. Io sono qui presente perché per aiutare la causa è fondamentale anche parlare della cosa, comunicare con le figure chiave dell’industria e spingere la cosa sui social.”
Riguardo il rapporto tra sceneggiatura e interpretazione, Jessica Chastain spiega che “inizialmente ero molto eccitata di leggere una sceneggiatura di Michel. L’ho letta durante la quarantena. Inizialmente ero convinta che sulla carta fosse un film come moltissimi altri, banale e vuoto. Invece andando avanti la lettura mi ha preso e mi sono immediatamente resa conto di come fossero completamente assenti i classici cliché, ma che anzi fosse parecchio originale.”
Questa storia sarebbe mai potuta venire fuori senza l’esperienza personale interiore? Michel Franco risponde e spiega: “Ho scritto questo film dopo Sundown, questa sorta di crisi esistenzialista; che in qualche modo il fatto di portare sullo schermo mi ha reso più sereno. Poi ho iniziato, come accennato prima, a girare intorno a questo incipit… In sala è presente anche mia sorella, e quando ho parlato con lei chiedendole come avrei potuto aggiustare il tiro mi ha risposto che probabilmente sarei dovuto andare nella direzione opposta. È un consiglio che ho ascoltato ed è stato parecchio utile. Sono molto soddisfatto di Memory”.