We Are Who We Are: la prima serie di Luca Guadagnino

Esce oggi su Sky Atlantic la nuova serie di Luca Guadagnino, in otto puntate, ambientata a Chioggia in una base militare americana dove si alternano le vicende di alcuni giovani adolescenti.

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Esce oggi su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV la nuova serie di Luca Guadagnino in otto puntate, che avranno una durata variabile tra i 49 e i 75 minuti Lo stesso Guadagnino ha definito We Are Who We Are “un film in otto atti”. Infatti in una recentissima intervista per Sky il regista ha dichiarato di aver visto la serie tutta in un fiato per 8 ore consecutive e che in effetti la serie può funzionare anche come un lunghissimo e coeso film.

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We Are Who We Are è già uscita negli Stati Uniti a settembre per HBO. Una scelta distributiva che lo accomuna molto con un’ altra serie internazionale firmata da un noto nome italiano, The Young Pope di Paolo Sorrentino, che ha avuto le stesse sorti di diffusione sia in America che in Italia.

2016: pochi mesi prima delle elezioni di Donald Trump. Chioggia: base militare statunitense in Italia. Questi il when e il where della serie di Guadagnino. “Il semestre delle presidenziali che sfociano con l’elezione di Trump erano un’occasione troppo ghiotta per non essere presa e colta e per permettere a ciascun personaggio di vedere come si riflette o come si ignora ciò che sta accadendo” ha dichiarato al riguardo il regista. Già si nota un intreccio interessante, quello tra mondo americano, “big”, e quello italiano, “small”, dove l’uno si riversa mescolandosi nell’altro, dato che nella base militare si ricrea una sorta di microcosmo americano in Italia, in un non-luogo che è forse uno dei punti più interessanti della serie. La vera differenza rispetto un più banale teen drama con un’ambientazione già vista, che avrebbe fatto perdere al prodotto di Guadagnino l’originalità e freschezza che invece caratterizza We Are Who We Are.

Ed invece il who di We Are Who We Are è molto più complesso. Un caleidoscopio di personaggi che ruota attorno ai giovani protagonisti Fraser (Jack Dylan Grazer), appena trasferitosi con sua madre Sarah (e la sua compagna), e la sua nuova vicina di casa Caitlin (Jordan Kristine Seamón). Tra i due nasce un rapporto molto intenso, ma non amoroso, bensì di una profondissima amicizia che serve ad entrambi per crescere ed evolversi nella ricerca della propria identità, anche e sopratutto sessuale. Infatti Fraser scopre di avere una cotta per Jonathan, collaboratore di sua madre Sarah, mentre Caitlin sviluppa una sempre crescente fascinazione per il suo lato maschile e per il mondo militare.

“La scelta degli attori è stato un processo di desideri e scoperte, mi sono innamorato di tutti loro: sono poliamoroso” ha affermato Guadagnino a proposito della scelta del cast, che è composto principalmente da esordienti. Oltre ai già citati (e promettenti) protagonisti Grazer e Seamón, nel cast figurano anche Chloë Sevigny nel ruolo della madre di Fraser, il rapper e attore Kid Cudi e un’inedita Francesca Scorsese, figlia adolescente di Martin.

Il regista italiano attraverso We Are Who We Are sperimenta un nuovo formato, quello della serie, dopo le recenti incursioni veneziane nel documentario, con la sua opera su Salvatore Ferragamo e nel cortometraggio, con Fiori, Fiori, Fiori, figlio del mondo ai tempi del Covid-19. Una carriera in ascesa quella di Guadagnino, che ha già conquistato un posto tra i nomi italiani più noti negli Stati Uniti.

Il web è già impazzito per la serie, già ribattezzata con l’hastag #WAWWA, dato anche il tam tam mediatico dovuto alla comparsa nascosta di Timothée Chalamet (protagonista del più grande successo di Guadagnino, Chiamami col tuo nome) e il regista ha parlato pure di altri camei nascosti, confermando anche quello del coprotagonista di Chiamami col tuo nome, Armie Hammer.

Gli argomenti della serie inoltre, abbracciando un range così vasto di sfumature sia nel gruppo di ragazzi che degli adulti toccando le tematiche più calde e dibattute dell’America (ma anche dell’Italia) degli ultimi anni, riesce a coinvolgere un vasto gruppo di teenager ma anche di spettatori più grandi (sulla scia del successo di Euphoria). We Are Who We Are ha inoltre ricevuto recensioni generalmente positive negli Stati Uniti, dove sono già uscite alcune puntate e le 28 recensioni di Rotten Tomatoes gli assegnano un altissimo 86%, segno che la serie, almeno nella terra a stelle e strisce, sta funzionando.

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