“I gemelli sono esseri speciali”, dice uno dei personaggi del film di Wanweaw Hongvivatana e Weawwan Hongvivatana alle due protagoniste, che invece si vedono del tutto ordinarie. Ma si nota certamente il rapporto simbiotico che c’è tra loro, sembrano quasi la stessa persona, e in effetti così sembra perché quasi sempre vengono scambiate. Fisicamente sono speculari, la differenza la si nota dai loro comportamenti, una più docile, l’altra più irrequieta. La loro storia è ispirata alla biografia delle due registe tailandesi, nonché anche sceneggiatrici del loro primo film (anche loro sono gemelle).
La narrazione volge verso un’estate spensierata delle due, il tutto accompagnato dalle musiche di Chapavich come sottofondo alle loro giornate dove non c’è spazio per le preoccupazioni ma solo a divertirsi, cantare, ballare e mangiare, alternato a momenti di silenzio tra le due che con uno solo sguardo si capiscono. In mezzo però a questi momenti di leggerezza si impongono due eventi dolorosi per loro: la separazione dei loro genitori e l’innamoramento per lo stesso ragazzo. Ed è lì che il loro rapporto cambia e si creano i primi contrasti tra le due.

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In entrambi i casi il tema della separazione diventa un ostacolo insormontabile per loro, c’è da decidere chi debba stare con chi. E qui il gioco delle maschere diventa inevitabile, dove ognuna di loro si finge l’altra per poter godere dell’affetto del ragazzo o dei genitori. Con il ragazzo si crea un rapporto quasi alla Jules e Jim, in un triangolo involontario dove lui a più riprese le confonde e non sa chi sta amando. Con toni però più drammatici si ricrea quasi l’incipit di Genitori in trappola: chi deve andare con la madre e chi con il padre. A ciò si aggiunge anche il bug del nuovo millennio che sta terrorizzando la popolazione mondiale. Anche le due protagoniste non sanno se saranno sempre vive nel Duemila. Nonostante il tono cupo del racconto, rimane il rapporto forte delle due protagoniste che sperimentano la crescita e la maturità, l’era dell’infanzia è definitivamente finita.

Le due registe riescono a realizzare un affresco delicato, dolce ma soprattutto realistico sulla transizione tra infanzia e adolescenza e dei problemi comuni che molti ragazzi si ritrovano ad affrontare ad un certo stadio della loro vita. Il nuovo anno sta arrivando e loro si stanno preparando, questa è la novità.

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