LIBRI – "KILL TARANTINO. Quentin Tarantino: istruzioni per l'uso"

Simona Brancati s'interroga sull'autore "cult", l'inventore delle "bibliche pallottole" e "mistiche armi bianche". Il saggio ripercorre le tematiche e i pensieri ossessivi del regista. Scritto in un linguaggio evocativo d'immagini, arricchito di aneddoti e testimonianze, il libro si pone fuori dal coro delle monotone biografie d'autore.

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In contemporanea con Kill Bill Volume II, esce in libreria il saggio "Kill Tarantino. Quentin Tarantino: istruzioni per l'uso", di Simona Brancati, edito da Pericle Tangerine (Euro 14, pp. 210). Su trame poliziesche si dipana il "fenomeno" Tarantino e il periodo storico in cui è esploso. All'esame della lente d'ingrandimento sono smontati pezzo per pezzo il personaggio, l'autore, i film, l'universo cinematografico con le sue leggi e feticci, i codici linguistici e narrativi che lo hanno reso il regista più citato e controverso degli anni novanta. Al lettore il compito di raccogliere gli indizi per risolvere il caso passando per il Sopralluogo, l'Interrogatorio, l'Arma, il Verbale.

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Simona Brancati (giornalista e sceneggiatrice genovese) s'interroga sull'autore "cult", l'inventore delle "bibliche pallottole" e "mistiche armi bianche". Il saggio ripercorre le tematiche e i pensieri ossessivi del regista attraverso un'analisi critica e documentata della sua intera produzione cinematografica. Scritto in un linguaggio evocativo d'immagini, arricchito di testimonianze e aneddoti, il lavoro fa emergere un personaggio tanto accattivante quanto controverso. Ne risulta un quadro originale che esce dal coro delle monotone biografie d'autore.


Usando la prima persona, l'autrice racconta i viaggi per incontrare critici, autori e artisti che hanno collaborato e conosciuto Tarantino, dalle cui voci è uscito un ritratto inedito. Tra i "complici" Umberto Smaila (citato in Jackie Brown), il regista Enzo Castellari, lo scrittore Andrea G. Pinketts, il musicista The Millionaire (ex componente dei Combustible Edison, autori della colonna sonora di Four Rooms), l'attore Bo Svenson (il prete di Kill Bill), i critici Giampiero Frasca e Renato Venturelli, lo sceneggiatore Luca Aimeri, la band The Transistors, l'attore Alberto Bergamini, il regista Francesco H. Pepe.


Una particolare attenzione è rivolta al rapporto cinema/musica con la prefazione firmata dalla band italiana The Transistors, già in rapporti di collaborazione artistica con i Combustible Edison, le cui musiche ben rappresentano lo spirito "cinematico" e i riferimenti alle atmosfere e ai generi "tarantiniani".


In appendice la sorpresa: un'intervista mai realizzata. Pur avendo avuto ampie assicurazioni informali da parte dei rappresentanti legali ed artistici di Tarantino sulla propria disponibilità, le risposte alle domande pubblicate (anche nella versione inglese) sono da inventare, saccheggiare a piene mani. Com'è nel (non)stile di colui che non cita il cinema, non lo prende, lo ruba e lo mangia…

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